Elenco fornitori per appalti pubblici, ok in Consiglio: saranno invitate almeno il 20% delle ditte con sede in Provincia

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Torna a riunirsi il consiglio comunale di Lucca. La seduta di questa sera (31 agosto) di apre con la discussione sul regolamento per l’affidamento dei lavori pubblici in caso di procedure negoziate, con l’obiettivo di creare procedure nuove e più snelle. Con la delibera nasce l’elenco dei fornitori: alla gara saranno invitate almeno il 20 per cento delle ditte con sede in provincia di Lucca.
Il punto all’ordine del giorno, così come fatto in commissione, è stato illustrato dall’assessore Francesco Raspini.
Sul tema interviene il capogruppo Fdi Marco Martinelli, che ha presentato un odg: “Lavori pubblici: utilizzare il massimo numero di inviti possibili per far lavorare le ditte locali è da sempre stata una nostra richiesta. È ragionevole pertanto che siano privilegiati gli appalti con le imprese del territorio la cui affidabilità è comprovata, imprese che, oltretutto, hanno tutto l’interesse a mantenere il rapporto di fiducia attraverso la qualità del lavoro svolto nei tempi assegnati. Le imprese locali- ha proseguito il capogruppo di Fratelli d’Italia- rappresentano un importante volano per l’economia del nostro territorio ed è quindi strategicamente importante istituire l’elenco dei fornitori e prevedere un regolamento visto che il modo in cui vengono assegnati i lavori è assolutamente decisivo per la loro qualità, tempestività e l’affidabilità dell’esecuzione degli stessi. In un momento di grande difficoltà economica- ha concluso Martinelli- è importante creare le condizioni per favorire il lavoro alle imprese locali in modo da creare possibilità di ricchezza che rimarrà all’interno del nostro territorio”.
Critico il consigliere M5s Massimiliano Bindocci: “Apprezzo moltissimo il lavori di Raspini, dispiace vedere che la stesura lucchese è estremamente lacunosa rispetto ad altre amministrazioni. Sul lavoro c’è poca sensibilità. C’è un problema sulla tutela dei lavoratori. Non dimentichiamoci dei lavoratori. L’invito è quello di parlarne e rivalutare il tutto”. Il capogruppo Pd Roberto Guidotti non ci sta: “Insensibile sul mondo del lavoro e della sicurezza? Non ci sto, ho dimostrato il contrario più volte, anche sui tavoli provinciali. Non lo accetto, quello detto da Bindocci è falso. Mi deve dire che ho fallito, ma non che sono insensibile. Noi siamo disponibili ad aprire un tavolo anche con i sindacati per parlare sulla sicurezza sul lavoro. Questa è un’occasione importante per far lavorare di più le ditte del territorio”. L’assessore Raspini precisa che “la richiesta di Bindocci non è una questione attinente a questo tipo di atto”.
La pratica è stata approvata con 25 voti favorevoli e 6 astenuti. Approvato anche l’odg Martinelli con 29 favorevoli e un astenuto.
La discussione è poi passata al “riconoscimento di debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva”. Anche questo punto è stato presentato dall’assessore Raspini: “È un debito fuori bilancio derivante da sentenza del tribunale di Lucca. La sentenza riguarda un collaboratore del Comune dell’ufficio lavori pubblici che ha iniziato il lavoro di collaborazione dal 2010 fino al 2013. Una volta cessata al collaborazione, il soggetto in questione ha fatto causa all’amministrazione, ritenendo che in questo periodo di tempo non sussistessero i presupposti per una collaborazione professionale, quanto i presupposti per una vera e propria subordinazione. Ha fatto causa e il Comune ha perso ed è stato condannato a pagare le integrazioni salariali, i contributi e le spese legali, per un importo complessivo di circa 37mila euro”.
La pratica è stata approvata con 20 voti favorevoli e 1 astenuto (Barsella, uscita al momento del voto il resto dell’opposizione).
Ultimo punto all’ordine del giorno le modifiche al piano comunale per il commercio su aree pubbliche. La delibera, così come fatto in commissione, è stata illustrata dall’assessora Chiara Martini: “La delibera in discussione oggi è per delle modifiche all’attuale piano per il commercio, previsto da una legge regionale del 2018, che ha il compito di ricognizione dei posteggi nei mercati, fuori mercato e nelle filiere, di individuare le aree da destinarsi a nuovi mercati, fiere, fiere promozionali e anche di individuare le aree in cui l’esercizio di un’attività commerciale è vietata o sottoposta a condizioni, il tutto tenendo conto di una serie di esigenze, come la valorizzazione della tutela del patrimonio storico, ambientale, artistico, esigenze di carattere igienico sanitarie, delle dotazioni di opere di urbanizzazioni primarie e dei necessari servizi pubblici”.
Anche questa pratica è stata approvata con 25 voti favorevoli e 5 astenuti.