Una Luminara “nuova” e senza folla sfida la pandemia e riaccende il cuore di Lucca. Il vescovo: “Segno di speranza e ripartenza”

13 settembre 2021 | 20:11
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Monsignor Giulietti: “Siamo pochi ma speriamo nel prossimo anno”. Sfilamento veloce e tanti “vuoti”, ma in centro torna la magia

Una Luminara “diversa” da sempre. Ma non soltanto per la pandemia. Lucca è tornata a rivere la magia di una processione della Santa Croce “nuova”, che ha vinto la sfida che fino all’ultimo sembrava impossibile anche solo tentare: lo stendardo del Volto Santo è uscito su una piazza San Frediano semi vuota, ma è stato, fin da subito, il vescovo a riempire i “vuoti”. Con una serie di gesti che staccandosi dalla tradizione cui la Santa Croce ha abituato la città ha saputo dare quel calore, quell’abbraccio virtuale che del resto era tra le ambizioni di questa edizione della processione: sfidare, e vincere, lo spauracchio della pandemia. Lanciando un messaggio positivo verso un futuro che ai più appare ancora incerto: “Siamo qui soprattutto per coloro che non ci sono”, ha detto il vescovo Paolo Giulietti, di fronte al sagrato di San Frediano prendendo la parola prima di incamminarsi verso San Martino. Quelle parole le aveva dette anche lo scorso anno, in una San Martino dove la città praticamente non c’era a causa della pandemia.

Una processione che, è ovvio, non è stata ancora quella degli anni pre-pandemia e che in effetti ha lasciato in molti l’amarezza per l’impossibilità di prendervi parte, ma che quest’anno, dopo un anno di quasi “buio” è tornata comunque ad illuminare la speranza della città di potersi lasciare alle spalle i momenti più cupi del lockdown.

In modo del tutto eccezionale, la processione è partita non prima di un intervento dell’arcivescovo Paolo Giulietti che si è rivolto idealmente a tutta la città, soprattutto alla larghissima parte di quanti non hanno potuto partecipare alla processione a causa della limitazioni per il coronavirus: “Siamo qui in pochi – ha detto – ma speriamo vivamente che la processione del prossimo anno sia diversa da quella di oggi. Non posso tuttavia non esprimere la mia gioia per l’opportunità di questa sera per rivevere questo momento simbolico così importante per tutta città ed essere qui, a dare un segno di speranza e di ripartanza. Viviamo tutti noi che siamo qui per tutti coloro che non hanno potuto esserci”. Brulicante di persone e di lumini.

E invece in una piazza San Frediano con un pubblico davvero assai più contenuto rispetto a quello cui la città è abituata, per non creare assembramenti, è partita dietro allo stendardo del Volto Santo la processione che ha seguito il consueto percorso fino alla Cattedrale di San Martino. Lungo le strade, lo si sapeva, non c’è stata la folla di sempre: l’area è stata infatti interdetta per motivi di sicurezza legati al coronavirus. Soltanto circa 700 tra parte civile e religiosa sono state ammesse al corteo, un rapido sfilamento verso la Cattedrale, incapace in più punti di colmare gli spazi lasciati vuoti ancora dai limiti imposti dal coronavirus. Ma le novità si sono intercalate subito, a offrire qualcosa di diverso rispetto al più recente passato: la parte civile ha raggiunto San Frediano dopo essersi riunita in piazza Santa Maria – cosa finora inedita -, mentre il corteggio storico si è unito allo sfilamento giungendo dalle Mura, dopo il ritrovo in piazzale Verdi.

Luminara 2021Il Volto Santo

Una processione, si diceva, indubbiamente “diversa”, soprattutto per le strade di una città semivuota: in via Fillungo l’assenza del pubblico risaltava quasi al passaggio del corteo di fronte alle vetrine dei negozi spente e chiuse da prima del via, in ossequio all’ordinanza del Comune. Soltanto nelle piazze gli spettatori non sono mancati, ma c’è stata anche qualche isolata protesta alla partenza della processione: alcune persone si sono lamentate della chiusura delle strade, ma le lamentele, rivolte ad un paio di agenti in servizio per la processione, non hanno avuto conseguenze sullo sfilamento che è proseguito regolamente.

Nessuna banda in processione, ma la musica non è mancata: il coro della parrocchia del centro storico ha accompagnato lo sfilamento esibendosi in San Frediano. I canti sono poi stati trasmessi lungo il percorso della processione in filo diffusione. Un esperimento che potrebbe essere ripetuto in futuro, come ha spiegato lo stesso vescovo.

Piuttosto rapido lo sfilamento, anche per il numero contenuto di partecipanti: la testa della processione ha raggiunto San Martino attorno alle 20,45, accompagnati dalla musica dei giovani. Inevitabilmente, durante il percorso si sono creati molti “vuoti”. Suggestivo è stato comunque il passaggio da piazza San Michele, piazza Napoleone e piazza del Giglio, quest’anno libera dai ponteggi per il recupero dell’albergo.

Luminara 2021Lo stendardo del Volto Santo

In cattedrale, per la prima volta, un Volto Santo senza “vestizione”: è stata questa la scelta del capitolo della cattedrale. Una decisione dovuta al deterioramento dell’effigie lignea per la quale si sta studiando un progetto di recupero. L’arrivo del vescovo di fronte alla cattedrale è stato solenne, qualche minuto prima delle 21, accompagnato da monsignor Tardelli, vescovo di Pistoia, invitato come ormai tradizione, alla processione in ragione delle sue origini lucchesi. Monsignor Giulietti si è diretto verso la cappella del Volto Santo per rivolgere l’omaggio all’effigie. Poco dopo l’arrivo della parte civile della processione, con in testa i rappresentanti del Comune di Lucca, al seguito del sindaco Tambellini e della sua giunta: per l’amministrazione in carica si tratta dell’ultima partecipazione alla Luminara prima del voto. Presenti anche il governatore della Regione, Eugenio Giani, il senatore Andrea Marcucci, il presidente della Provincia, Luca Menesini e i sindaci della Lucchesia, da quello di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, ad Altopascio, con Sara D’Ambrosio.

Luminara 2021L'omaggio del vescovo al Volto Santo

Il vescovo: “Che tutte le parti di Lucca siano unite nella costruzione di un futuro migliore”.

Un messaggio rivolto al futuro quello fatto da monsignor Giulietti, non senza un occhio alla pandemia e al futuro stesso della Luminara di Santa Croce: “Visto che la processione è stata più corta, la predica sarà un po’ più lunga – ha scherzato il vescovo -. Ringrazio tutti per l’opportunità data per aver potuto rivivere questo bellissimo momento. L’interruzione l’anno scorso di questa tradizione ha creato una ferita. L’abbiamo svolta lo stesso sebbene in modo diverso: la processione è stata centralizzata nella Cattedrale e da qui è stata animata durante tutto il suo percorso: un esperimento nuovo, su cui bisogna riflettere se possa diventare il modo futuro del nostro camminare insieme. Abbiamo dovuto contare con il contagocce, quest’anno, i partecipanti. Recentemente la Cei ha proclamato San Martino patrono del volontariato valorizzando così anche questa città, che è la patria del volontariato. In processione siamo riusciti a camminare insieme: bisogna chiedersi se questo non conservi ancora un senso profondo per il nostro futuro, nonostante quanto sia stato messo in crisi dalla pandemia. Può sembrare che quello che facciamo sia un po’ di folclore pensando al passando”.

Monsignor Giulietti ha poi fatto cenno all’attualità e ha commentato una recente sentenza della Cassazione sul crocifisso a scuola: “E invece in questi giorni appare il senso del nostro camminare insieme da una sentenza della Cassazione: il crocifisso è qualcosa che unisce, non che divide e la Costituzione non nega nessun credo. L’uomo sofferente sulla Croce cui abbiamo reso omaggio questa sera è un segno di speranza: questo gesto ci unisce nel segno del futuro, non del passato. Preghiamo il Volto Santo che tutte le parti di questa città possano continuare a sentirsi unite nella costruzione di un mondo migliore”.

Parole cui è seguito un intermezzo musicale eseguito da un gruppo di giovani, poi l’altra novità rispetto alla tradizione: il vescovo ha infatti eseguito la benedizione alla città prima del Mottettone, composto dal maestro Luca Bacci, ed eseguito dal coro della cappella di Santa Cecilia. Un momento toccante di fronte alle autorità, che ha fatto calare il sipario su questa Luminara 2021.