San Luca, la rabbia di un neo papà: “Solo 15 minuti per vedere mia figlia”

Ha anche il green pass: “Orari così ridicoli ci sono solo a Lucca”
Fiocco rosa e certificazione verde, ma l’umore, per un neo papà di Lucca, in questi giorni è piuttosto grigio. Diventare genitore è sempre un momento indimenticabile, si sa, ma ai tempi del covid la nascita di un figlio perde sicuramente gran parte della sua magia.
Come ci ha raccontato questo giovane papà residente nella Provincia, gli orari di visita, anche in quello che è il reparto più bello dell’ospedale, hanno infatti regole molto ferree: si può stare dentro con la mamma e il piccolo solo quindici minuti in orario di pranzo e quindici in quello della cena, non un minuto di più.


E trenta minuti al giorno per stare con la propria compagna e la creatura appena arrivata, sembrano davvero un’ingiustizia, una decisione troppo severa che forse, a detta di questo padre, merita di essere rivista.
“Impensabile che io possa vedere mia moglie solo due volte al giorno per quindici minuti, negli altri ospedali non è assolutamente così – dice – Il papà deve aiutare la mamma, darle il tempo di riposarsi. Nel reparto c’è anche il personale, certo, ma chiaramente non possono starle dietro giorno e notte”.
“Negli altri ospedali della Toscana per così pochi minuti al giorno fanno entrare i parenti, non il papà – si lamenta – Io che sono il padre sono praticamente escluso da tutto, ed è ridicolo. Ok il covid, ok l’emergenza, ma io sono vaccinato, ho il green pass e sono anche disposto a fare il tampone a pagamento ogni giorno, pur di vedere mia moglie e la mia bambina per più di quindici minuti. La verità – dice il padre – è che in ospedale non vogliono avere gente tra le scatole, altrimenti una regola così assurda non si spiega. A mio parere si stanno approfittando molto della situazione. Addirittura in questi giorni sono andato a trovare mia moglie in orario di pranzo e mi hanno mandato fuori dalla stanza perché dovevano lavarla. Io ho solo quindici minuti per stare con lei e la bambina e voi la venite a lavare proprio in quel momento?”.
“Se ci sono questi orari di visita ridicoli non è colpa del personale sanitario, ci mancherebbe, né penso che ce l’abbiano con me – commenta – Stanno gestendo tutto malissimo: ci sono città in cui i contagi sono molto più alti di quelli che si contano a Lucca, eppure i papà li fanno entrare. Se fossimo stati nel picco dell’emergenza con un numero altissimo di casi sarei stato zitto, mi sarebbe andata bene così, ma adesso la situazione è abbastanza tranquilla e trovo tutto piuttosto ridicolo. Se non hai il green pass non puoi entrare in reparto, e mi sta benissimo, è giusto, ma se ce l’ho perché non posso stare con mia moglie e mia figlia il tempo che mi serve? Non esiste che io debba stare solo quindici minuti dentro la stanza. Non fai in tempo ad arrivare che i minuti sono già scaduti. Non pretendo di metterci la tenda, ma datemi almeno un’ora”.
E la rabbia di questo papà non si placa: “Mi sono informato chiamando altri ospedali della Toscana: i padri nella stanza li fanno stare più di un’ora, in alcuni anche due, ma quindici minuti come a Lucca sono veramente assurdi. Ripeto: sono disposto a fare il tampone ogni giorno nonostante abbia il green pass, sono disposto anche a mettere i guanti e naturalmente ad indossare sempre la mascherina, ma lasciatemi stare con mia moglie più di un quarto d’ora. Sono il padre, non lo zio o il cugino, e sono vaccinato – dice – Basta scuse assurde, e penso di fare un appello a nome di tutti i neo genitori: lasciateci stare più tempo con i nostri figli”.