Condotto pubblico ai raggi X, fissato il primo sopralluogo della commissione

Si discuerà della questione crolli fino al caso dell’acqua alta. Si pensa alla pulizia del fondale dalle alghe
Proseguono i lavori di indagine sul condotto pubblico, diventato soggetto interessato della Commissione speciale istituita dall’amministrazione comunale, dopo un susseguirsi di cedimenti di strade, lungo il suo percorso. L’ultimo in ordine cronologico, il crollo avvenuto in via dei Fossi, ma ancor prima notevoli disagi avevano interessato il quartiere di san Pietro a Vico. La lente d’ingrandimento dei commissari speciali si concentra soprattutto su alcune centraline idroelettriche in concessione a privati e soprattutto sulla verifica della portata e del livello dell’acqua che in alcuni casi, è stato segnalato dai cittadini, come troppo elevato, portando ad allagamenti di giardini, cantine ed altri disagi.
L’ultima seduta della Commissione Condotto pubblico del 15 settembre, si è tenuta in presenza, come era stato precedentemente previsto dal presidente Alessia Angelini, in modo da potersi confrontare più velocemente sulla mole di documenti che i commissari sono tenuti a studiare.
“Il tipo di Commissione istituita prevede l’attento esame di numerosi documenti, alcune di carattere tecnico, di fronte a problemi così complicati abbiamo scelto di vedersi vis-à-vis – spiega la presidente di Commissione, Alessia Angelini – . Per prima cosa abbiamo scelto il giorno in cui faremo un sopralluogo alle centraline con un tecnico del Comune e un tecnico dei privati e sarà giovedì 23 settembre. La presenza di tecnici è necessaria al fine di comprendere alcuni parametri e alcune segnalazioni di criticità che dobbiamo analizzare”.
Uno dei primi interventi della Commissione speciale, è stato quello di fare richiesta di documentazione ai vari enti e ai privati, attori della concessione che è stata istituita nel 2014. Tra i vari enti figurano il Comune di Lucca, ma solo in minima parte, in merito alla pulizia di due griglie in centro storico affidate a Sistema Ambiente, la Provincia di Lucca, ente competente del condotto fino al 2016, la Regione Toscana ente competente dal 2016 ad oggi e il Consorzio di Bonifica.
Particolare attenzione, è stata notata dalle precedenti sedute della Commissione, per un report sulla portata d’acqua che i privati avrebbero dovuto presentare annualmente all’autorità competente garante (fino al 2016 la Provincia, dopo la Regione Toscana) e che la presidente ha richiesto esplicitamente a tutti gli enti.
“Abbiamo scrupolosamente contattato tutti gli enti interessati al condotto pubblico, il Comune di Lucca, la Provincia, la Regione, il Consorzio di Bonifica – precisa Alessia Angelini -. Abbiamo esteso la richiesta di documentazione anche ad enti che sono ne erano interessati indirettamente, Sistema Ambiente, incaricato dal Comune per la pulizia delle griglie, la Polizia Municipale, intervenuta in un’occasione chiamata da alcuni cittadini e l’Arpat per per capire come nella concessione ai privati, era stato gestito l’iter di valutazione sull’impatto ambientale.
Abbiamo fatto richiesta agli enti interessati, di un report annuale, previsto nel contratto di concessione, in cui i privati erano tenuti ad installare apposito misuratore di portata che avrebbe dovuto registrare ogni quattro ore ed inviare un report annuale all’autorità competente. Tutti gli enti e i privati ci hanno risposto inviandoci la documentazione richiesta, ma ad oggi i report non sono ancora saltati fuori e gli enti si rimbalzano il possesso”.
Secondo l’opinione di alcuni abitanti della zona di san Pietro a Vico, è soprattutto il livello dell’acqua a determinare alcuni allagamenti di giardini, la portata potrebbe esserne a sua volta influenzata a causa del fondale che negli anni si è alzato per la presenza di alghe, melma e rifiuti.
“Abbiamo affrontato il problema delle alghe e il loro continuo proliferare, che è stato registrato da alcuni anni a questa parte, causato dall’aumento della presenza di fosforo e nitrati nelle acque che ne sono nutrimento – dichiara la presidente Angelini che è ingegnere chimico -. Osservando come agiscono altri consorzi, responsabili del taglio delle alghe, abbiamo potuto constatare che il loro proliferare è diffuso a causa di scarichi industriali e civili e all’aumento della temperatura che causano un processo di eutrofizzazione. E’ stato inoltre evidenziato che il proliferare delle alghe influenza gli eventi corrosivi, che si possono verificare con maggiore frequenza. Per prima cosa occorre quindi rivedere il calendario del taglio delle alghe”.
Il condotto pubblico in alcuni anni è stato usato come discarica da molti privati e non era difficile fino a non troppo tempo fa, vedere sul fondale rifiuti di varie dimensione.
“Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica a non utilizzare il condotto come una discarica. La presenza di rifiuti, anche di grosse dimensioni, influenzano tutti i parametri che stiamo studiando ed anche questa può essere concausa di eventuali cedimenti”.
Rifiuti, alghe e melma contribuiscono ad alzare il livello del fondale e di conseguenza quello del condotto, la portata influenza la sua velocità e sono tutti elementi che, a quanto si apprende dagli abitanti del luogo, concorrono a creare i disagi registrati in questi tempi.
“Per quello che è stato evidenziato fino ad adesso, sicuramente si dovrà procedere con una pulizia del fondale” dice la presidente.
Altro interesse della Commissione è stato quello di evidenziare la particolarità che la parte privata a titolo di canone di concessione, paga una cifra irrisoria di 1400 euro al mese a fronte di entrate che si rivelano molto importanti.
“Sul canone di concessione abbiamo fatto una ricerca sulla normativa che ne regola la cifra – aggiunge Angelini -, abbiamo scoperto che le concessioni sono regolate da un Regio decreto che risale al 1933 ed è per quello che sono previsti canoni così bassi”.
“Il lavoro della Commissione procede speditamente – conclude -, pensiamo ad un’altra convocazione prima di fine mese”.