Un hub musicale per il futuro dell’ex Manifattura: presentata l’idea
La proposta al centro del convegno organizzato da Progetto Lucca: “Con un investimento di 30 milioni, ipotesi più che sostenibile”
Esiste la possibilità di un recupero degli edifici della ex Manifattura tabacchi, al di fuori del progetto economico Coima, naufragato definitivamente da poco e che è stato presentato, finora come unico nelle mani dell’amministrazione comunale?
Secondo l’associazione Progetto Lucca, è possibile. Questo grazie all’intervento di Music Innovation Hub e Moosa, rete di imprese musicali. Per spiegare bene alla cittadinanza il progetto che è stato presentato come “una nuova visione della tutela e dello sviluppo dei beni comuni”, oggi (24 settembre) si è svolto un vero e proprio incontro con la città nel giardino esterno di Palazzo Pfanner.
Numerose le personalità politiche che hanno assistito alla conferenza, soprattutto nell’area del centro destra lucchese, ma anche dell’amministrazione comunale con l’assessore alla cultura Stefano Ragghiani.
“Perché abbiamo dato vita a questa associazione e perché essa prova a presentarsi con idee che possono assumere concretezza?, ha esordito la presidente di Progetto Lucca, l’avvocato Lodovica Giorgi.
“Inutile nascondere – ha aggiunto – il fatto che, negli ultimi anni, complice un’Amministrazione molto chiusa e quasi barricata dentro i fortini, i cittadini di Lucca hanno iniziato a rivendicare il diritto di potersi esprimere circa l’utilizzo dei beni comuni della città. Per questo ci siamo presentati, non come associazione astratta, ma per dare prospettive reali alla città, per darle ai nostri figli e per darle a noi stessi”.
A darle sponda, l’Architetto Elvio Cecchini, già presidente dell’ordine degli architetti, che ha introdotto la necessità di affrontare in modo coraggioso, audace e innovativo la questione della tutela e valorizzazione dei beni comuni, individuandone nuovi percorsi di collaborazione tra pubblico e privato.
A valle del richiamo al progetto di rigenerazione della parte sud della Ex Manifattura Tabacchi, l’evento è entrato nel vivo, toccando l’argomento che ha infuocato la città nell’ultimo anno, portando a una mobilitazione e a un dibattito popolare visto poche volte a Lucca.
Non poteva mancare la rappresentanza di Music Innovation Hub con il presidente Andrea Rapaccini e del Moosa con Andrea Ardiccioni, responsabile operativo. Buona risposta anche da parte della cittadinanza, che ha sempre dimostrato di tenere in grande considerazione il recupero della ex Manifattura tabacchi. Molte anche le personalità proveniente dal mondo musicale, come il nuovo direttore del Boccherini, Gianpaolo Mazzoli.
L’interesse di Lucca per il mondo della musica è un retaggio storico che proviene dalle importanti personalità che hanno fatto grande il suo nome nel passato, una su tutte il compositore Giacomo Puccini.
Se il retaggio musicale del passato è salvo, anche il presente sembra godere di ottima salute. Nella ricerca, effettuata per la candidatura a Lucca città della musica per l’Unesco, avvenuta in due occasioni, nel 2014 e nel 2015 (in entrambe le occasioni respinta per mancanza di requisiti), viene fornito uno spaccato sul mondo musicale lucchese. Un mondo molto attivo che si compone di numerose realtà presenti sul nostro territorio: sono una quarantina le associazioni musicali, tra quelle storiche a quelle nuove, sessanta cori di varie tipologie che contano più di 2000 partecipanti accomunati dall’amore per il canto e per la musica. Una trentina di festival musicali, numerose scuole di musica, tra cui il Boccherini, una nostra eccellenza, i centri di studio musicali e gli archivi, soprattutto di musica Ica, che vengono consultati da persone di tutto il mondo.
Forti di questi numeri e soprattutto, consci di poter giungere anche ad una soluzione urbanistica per il recupero della ex Manifattura tabacchi, Music Innovation Hub e Moose.
“Il progetto è in realtà un processo che vede Lucca e la manifattura sud in particolare, come un hub musicale, che porta lavoro alla filiera e produce valore all’indotto economico e comunitario di Lucca – spiega il direttore di Music Innovation Hub, Andrea Rapaccini -. Sono state illustrate una serie di funzioni che si possono presentare negli spazi della Manifattura, ma le priorità di queste funzioni e come saranno articolate, va stabilito insieme alle associazioni, agli istituti musicali, a chi organizza festival, alle scuole e alle altre stackholder lucchesi, come Lucca Crea. Tutti coloro che hanno a cuore l’interesse economico della città e della Manifattura oltre all’impatto sociale che può generare, devono lavorare insieme ad un unico progetto, che va poi a costruire un soggetto gestionale che andrà poi a gestire la Manifattura”.
Per questo progetto, esistono già investitori?
“Sì, oggi non è mai una questione di capitali o di finanza, è sempre una questione di qualità dei progetti e dei soggetti che vanno a gestirli”, conclude Andrea Rapaccini.
Manca naturalmente ancora un progetto esecutivo, però Moose ha preparato alcune slide per capire la portata del finanziamento iniziale e le prospettive economiche che riguarderanno la gestione della nuova Manifattura.
“Con un investimento iniziale di 30 milioni di euro, diverso dai 60 milioni di altri progetti, sarà possibile poter creare un circolo virtuoso in cui non è un problema per il gestore pagare un canone d’affitto anche di alta entità – dice Andrea Ardiccioni, responsabile di Moose -. Abbiamo calcolato che con una superficie di 18-20.000 metri quadri, si può avere un canone d’affitto annuo che varia tra un milione e 300 mila euro e un milione e 800 mila euro. Un investimento più ampio di 60 milioni di euro potrebbe creare problemi, generando un canone d’affitto troppo alto”.
Qual è il ruolo di Moose in questo progetto?
“Siamo una rete di imprese musicali che garantisce progetti di rigenerazione culturale attraverso la musica. Abbiamo già molti progetti giunti a conclusione e altri in via di realizzazione, a Milano, Firenze, Genova e Livorno. Occorre però che il progetto sia unitario, non come quello presentato da Coima prima di noi. Moose non sarà gestore della Manifattura e questo ci tengo a specificarlo. Il gestore non sarà nemmeno Music Innovation Lab e non parteciperà in capitale. Occorrerà trovare un gestore, da individuare attraverso una serie di incontri con le realtà del territorio. La difficoltà di questi processi è quello di procedere in parallelo con più step contemporaneamente per evitare che il progetto si perda. Per gli investitori, problemi non ce ne sono, esistono numerosi fondi immobiliariche hanno fatto della loro mission la rigenerazione urbana, con lo scopo di creare un sistema virtuoso che non gravi annualmente sulle casse dell’amministrazione comunale”.
Intervento anche del presidente dell’istituto superiore musicale Luigi Boccherini, Gianpaolo Mazzoli: “Siamo di fronte ad un momento storico per i conservatori italiani, dopo il processo di Bologna che è stato tenuto con lo scopo di uniformare il sistema di insegnamento musicale nei vari conservatori italiani, parificandoli alle università. Ciò fa si che anche l’offerta culturale presentata dall’istituto Boccherini non si concentri più sullo strumento, ma fornisca allo studente, tutti gli elementi culturali di cui ha bisogno, diventando un’università della musica. Il 31 dicembre verrà superata anche l’ultima differenza tra istituti musicali parificati e conservatori, i primi sono finanziati dagli enti locali i secondo dallo Stato. A quella data anche gli istituti musicali saranno sotto la responsabilità dello Stato. Si tratta di un momento importante che ci permette di guardare con ottimismo al futuro, fino ad adesso è stato il Comune a sostenere spese importanti e per questo lo ringraziamo. Ma è difficile crescere con dei fondi limitati, il passaggio sotto la responsabilità dello Stato, accresce le possibilità future”.
Durante l’evento sono arrivati anche gli auguri e i saluti di Franco Moretti, purtroppo assente per motivi di lavoro, che – mediante una lettera- ha tenuto a precisare l’importanza di un rinnovamento per quanto riguarda la tutela dei beni comuni. “La musica – ha spiegato – va anche intesa come bene materiale e va coniugata con la naturale vocazione del nostro territorio all’alta formazione in ambito delle professioni e dei mestieri della Musica e dello spettacolo, come dimostrano le tante attività di questa direzione. Che Lucca Città della Musica non sia solo un label da usare come claim nelle campagne di promozione della città ma diventi un abito mentale, la conseguenza operosa di tante azioni necessarie per trasformare le tradizioni di ieri nel presente e soprattutto nel prossimo futuro”.
Una necessità quindi, quella di un cambio di passo in nome della concretezza, della territorialità e della partecipazione in una città che ha tutte le carte in regola per cogliere un’opportunità del genere che si riverserebbe, inevitabilmente – come ha spiegato Alessandra Di Caro, partner di Butik Consulting es esperta in turismo musicale – in un indotto importante in termini economici per la città.
A concludere l’evento Johnny Dotti, imprenditore sociale, Presidente di E-One Impresa Sociale e co-fondatore del Comitato Promotore della Rete dei Beni Comuni, che concretamente e dritto al punto ha dato speranza e coraggio a tutti coloro che troppo spesso si perdono dietro alle modalità di come si svolgono le cose, perdendo il senso vero, la motivazione e la fame di un futuro migliore.