I comitati: “Ex Manifattura sud, l’iter partecipativo non esclude l’insediamento Tagetik”

Il coordinamento: “Non si capisce perché il Comune debba cedere la porzione ai privati”
“Il processo partecipativo che i cittadini hanno chiesto non esclude che Tagetik possa andare in affitto nella Manifattura, però la società avrebbe potuto pagare l’affitto direttamente al Comune e la proprietà sarebbe rimasta pubblica. Non si capisce perché il Comune debba lasciare i guadagni sicuri in mano ai privati”. A dirlo, dopo il consiglio comunale che ha dato l’ok all’alienazione, il comitato promotore Lucca per la partecipazione.
“Il processo partecipativo assicura che in 90 giorni dall’inizio della consultazione pubblica avremo delle linee guida di indirizzo per il Comune. Saranno i cittadini – insiste – ad indicare se avere Tagetik, se avere anche il progetto di Lucca Città della Musica in collaborazione con Music Innovation Hub o se avere ancora altre funzioni, che ovviamente siano finanziariamente solide e non rappresentino ulteriori oneri per la collettività. Ma mentre il 29 settembre i comitati depositavano la domanda e le 1400 firme a corredo, il 4 ottobre la maggioranza Pd in consiglio comunale ignorava bellamente la volontà popolare e votava l’alienazione, la messa in vendita di oltre 10.000 metri quadrati di Manifattura sud al ridicolo prezzo di 220 euro a metro quadrato”.
“Siamo sicuri – chiede il comitato – che le procedure adottate siano corrette? Che non si prestino a ricorsi ed esposti? Cosa guadagnano Coima-Fondazione e Tagetik nel fare questa corsa ad acquistare prima del 31 dicembre 2021? Che cosa costerebbe al Pd lucchese aspettare un paio di mesi per avere una linea guida concordata? Crolla il tetto? Ma se crolla davvero, perché allora venderne solo metà? Sconcertano le parole di uno che è segretario del Pd (sarebbe a dire partito democratico), il quale si oppone al processo di partecipazione democratica – legge regionale votata dal Pd – giustificando tale rifiuto con la considerazione che si finisce per delegittimare l’istituzione”.
“Noi, come comitati – si legge in una nota -, vigileremo e controlleremo, porteremo sempre il nostro contributo positivo, ma non potremo non far notare eventuali deviazioni. Il processo partecipativo è su tutta la Manifattura, che deve rimanere interamente pubblica e non andare ad ingrassare il bilancio del privato. Non rimane che rivolgere un appello ai cittadini: quando fra pochi mesi andrete a votare per il Comune, ricordatevi di chi svende i beni pubblici. Votate chi volete, ma non votate coloro che il 4 ottobre 2021, giustificandosi con un mandato acquisito cinque anni prima, hanno r tradito la volontà popolare”.