Foro Boario, il titolare del bar La Fenice: “Buche, rifiuti e alberi non curati. Il piazzale? È la terra di nessuno”
Antonetti: “Vorrei che il Comune intervenisse per mettere in sicurezza l’area e dare la possibilità a tutti di consumare o andare al parco in totale tranquillità”
Immondizia abbandonata, buche a bordo strada e alberi lasciati crescere in solitaria, senza controlli o interventi di manutenzione. Quella che apparentemente sembra essere una terra di nessuno, si trova a pochi passi dal bar La Fenice, davanti al Foro Boario.
Un’area adibita a parcheggio dai clienti che abitualmente consumano nel locale, o dai turisti che, in maniera crescente, passano in zona per raggiungere il Parco Fluviale, a pochi passi dai tavolini esterni del bar. Da qui, però, non si vede solo il fiume Serchio. Girando lo sguardo in direzione opposta lo stato di abbandono è evidente: sacchetti di plastica, bottiglie di birra, reperti di auto e rifiuti di ogni tipo cresciuti in qua e là. Una situazione che, sommata all’incuria del bordo strada, è stata segnalata più e più volte dal titolare del bar, Fabio Antonetti, senza ottenere i risultati desiderati. L’eccezione è stata fatta per un albero, la cui pericolosità è stata osservata dagli stessi avventori dell’esercizio e denunciata dal proprietario agli enti competenti che, dopo il parere di un tecnico, hanno provveduto a rimuoverlo perché ritenuto rischioso per la salute del bar e dei suoi clienti.
“Purtroppo questo piazzale, che vorrebbe essere un parcheggio, assume sempre più le sembianze di un luogo abbandonato – racconta il titolare -. Sia le buche a fondo strada, sia la mancata manutenzione e pulizia, portano le persone a considerare quest’area una discarica. Un vero peccato dato che siamo tra il Parco Fluviale e il Foro Boario, una zona che sempre più attrae turisti, e meriterebbe più cura e manutenzione. Sono otto anni che chiedo al comune di potare gli alberi, siamo dovuti arrivare al caso limite per far sì che, chiamando, qualcuno venisse a rimuovere una pianta che si stava adagiando sul tetto del locale, mettendo a rischio la salute di tutti. Ma io faccio il barista, non sono io che devo occuparmi di valutare lo stato di salute del verde pubblico e non sono io che, non essendo quest’area di mia proprietà, mi posso occupare della sua tutela. Vorrei quindi che il Comune intervenisse per mettere in sicurezza l’area, non per asfaltarla o migliorarla esteticamente, ma solo per dare la possibilità a tutti di venire al bar o andare al parco in tranquillità, senza correre il rischio di essere colpito da un ramo o inciampare in una buca. Così facendo, sicuramente, l’intera zona avrebbe la valorizzazione che merita”.