Sistema Ambiente, nel 2022 una squadra di pronto intervento per eliminare le discariche abusive

Nuovo confronto in commissione con i vertici della società partecipata: piovono le sanzioni per i ‘furbetti’. Il Comune vuole mantenere il socio privato per non perdere la salvaguardia fino al 2029
Una squadra di pronto intervento che possa intervenire direttamente sulle discariche abusive che si creano periodicamente sul territorio. Questa l’idea di Sistema Ambiente per affrontare uno degli annosi problemi legati alla raccolta rifiuti in città, sia in centro sia in periferia.
L’ipotesi è emersa dall’audizione dei vertici della società partecipata nella commissione ad hoc convocata martedì scorso in forma virtuale. Sia il presidente Matteo Romani sia la direttrice Caterina Susini sono tornati a fare il punto della situazione sul servizio, stimolati dalle domande dei commissari, in particolare dalle sollecitazioni del pentastellato Massimiliano Bindocci.
Primo tema quello dei Garby, i minicassonetti installati in città. Anche qui ci sarà un cambiamento di mentalità come ha affermato Susini: “In alcuni cassonetti è necessario – ammette – che vi siano più svuotamenti al giorno, in altri basta che avvenga ogni 2-3 giorni. Questo significa che andrà forse rivisto qualche Garby nella sua posizione mentre per gli altri se ne è verificata l’efficacia e moltiplicheremo gli svuotamenti”. Sotto la lente anche gli utenti: “Ci sono – spiega Susini – comportamenti non conformi da parte di qualche utenza non domestica. Nella prossima settimana comunque definiremo il piano di conferimento degli utenti e valuteremo così chi ha conferito rispetto a chi avrebbe dovuto conferire dopo aver ritirato la tessera”.
L’altra questione è quella dei cassonetti gialli degli abiti usati: “Ci sono dei problemi – dice Susini – e anche laddove ne abbiamo cambiato la collocazione per renderli meno visibili il problema non si è risolto, anzi, vedasi la Santissima Annunziata. L’Arera, l’autorità di regolazione, ci chiede un controllo più veloce e nel 2022 per questo creeremo una squadra di pronto intervento che possa tempestivamente intervenire sulle discariche abusive. Le segnalazioni, grazie ai nostri sistemi, ci arrivano in tempo reale e così saremo in grado di calendarizzare e affrontare gli interventi in maniera tempestiva”.
Restano, e lo conferma anche la polizia municipale, alcune criticità sparse sul territorio. Situazioni ormai conosciute anche dall’azienda come quelle dei condomini popolari di San Lazzaro e piazzale Matteotti. Come ha ricordato l’ispettore Urbani del comando della polizia municipale di Lucca, è stata eliminata una forte criticità in vicolo dell’Altopascio ma fiori dal centro si ripetono episodi di conferimento scorretto in via Togliatti, via delle Gardenie, viale Puccini dietro le poste. Trovata una soluzione per un esercizio di piazza Curtatone che è stato sanzionato più volte, mentre altre criticità si verificano sulla Sarzanese a Maggiano, in via del Trebbio a San Michele in Escheto, in alcune zone interne di piazzale Italia e nello spazio fra via di Tiglio e via Francesconi. Tutte situazioni, comunque, affrontabili e in qualche modo sotto controllo, specie se si fa il paragone con altre realtà della nostra penisola.
Un’altra novità è rappresentata dal monitoraggio della qualità della raccolta differenziata perché, come ha raccontato Susini, “si può anche parlare di percentuali alte di raccolta differenziata ma se nel multimateriale si trova il 30-40 per cento di materiale alieno l’efficacia non è certo la stella”. “La prossima settimana – dice – iniziamo una campagna con Regione Toscana e Cispel sul monitoraggio della qualità della raccolta differenziata. Ci sarà un controllo di come viene effettuata la raccolta: per noi, però, i dati sono benaugurandt perché siamo già soggetti a controlli mensili dai consorzi di filiera cui partecipiamo”. Sul tema, ha concluso Susini “ci rimane da intervenire sulle categorie commerciali nel centro storico dove verifichiamo una qualità meno buona del multimateriale leggero. Vorremmo quindi cambiare la modalità di conferimento per evitare i sacchi neri in cui poi si trova un po’ di tutto”.
La commissione è stata anche l’occasione per fare il punto sulle sanzioni comminate dalla polizia municipale per l’errato conferimento dei rifiuti o per l’abbandono degli stessi. A parlare è il comandante della polizia municipale Maurizio Prina: “Il trend – dice – è in costante aumento. Siamo passati dalle 900 pratiche del 2015 alle 1500 alla fine di settembre 2021. Balza subito agli occhi che anche le relative sanzioni sono aumentate: sono nell’ultimo trimestre sono state 291 con 60mila euro di sanzioni e 4 informative di reato inviate alla procura di Lucca. In totale al 30 di settembre, per il 2021, le sanzioni comminate sono state 514”.
Per meglio intervenire il comando ha comprato tre fototrappole di ultima generazione, sistema che solo nell’ultimo trimestre ha comportato l’elevazione di 39 sanzioni. La modalità prevede che la persona individuata dalle telecamere venga prima invitata al comando e solo nei casi in cui sia impossibile risolvere altrimenti viene elevata la sanzione, pesante dal punto di vista economico laddove non preveda anche l’illecito penale.
Il comandante Prina ha anche annunciato che è aumentato il personale dedicato al controllo delle questioni ambientalim con 4 unità dedicate.
Nel dibattito, come detto, sono emerse le segnalazioni di situazioni puntuali da risolvere da parte dei consiglieri Francesconi e Dinelli. Massimiliano Bindocci del Movimento Cinque Stelle ha sottolineato la difficoltà, specialmente da parte degli utenti anziani, nell’utilizzo dei Garby, oltre al fatto che spesso gli stessi sono pieni e non ricevono ulteriore materiale. Susini ha ricordato come per le utenze in difficoltà (anziani o disabili con motivi particolarmente seri di difficoltà deambulatoria) esiste un servizio speciale dedicato porta a porta, per ora usufruito da sole 4 utenze.
Il consigliere Bindocci ha comunque chiesto un presidio permanente in centro storico da parte dell’azienda per limitare le situazioni di disagio e di degrado.
Un ultimo cenno sul socio privato della società. La Daneco, titolare del 36,56 per cento delle quote, è in liquidazione e quindi presto, dopo le perizie che sono state effettuate, le stesse saranno alienate. “Perché il Comune non compra le azioni? – risponde l’assessore al bilancio e vicesindaco Giovanni Lemucchi – Perché altrimenti perderebbe la salvaguardia (fino al 2029, ndr) e dovrebbe entrare obbligatoriamente in Retiambiente. Da questa amministrazione, invece, c’è la volontà politica di mantenere il socio privato almeno con il 30 per cento delle quote per evitare questa ipotesi”. Chiosa il presidente, Matteo Romani: “Da quello che sappiamo – spiega – non abbiamo riscontri confortanti da chi è passato a Reti Ambiente né per i dipendenti né per il servizio ai cittadini”.