Lucca Comics and Games 2021 vince la sfida alla pandemia con 100mila tra visitatori paganti, ospiti e espositori

1 novembre 2021 | 18:27
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Molte di più le presenze effettive. La presidente di Lucca Crea: “Non avevamo alcun modello ma siamo riusciti in un’edizione unica”. Raspini: “In archivio la prima grande manifestazione in Italia dall’era covid”

Circa 100mila tra visitatori paganti, ospiti ed espositori. E ancora di più le presenze effettive in città. Si chiude con numeri che soltanto un anno fa sarebbero stati impensabili l’edizione del ritorno in presenza per gli eventi di Lucca Comics and Games. Eppure gli organizzatori di Lucca Crea e del Comune ci hanno creduto quando sembrava inimmaginabile non solo predisporre ma mettere in pratica una macchina organizzativa in grado di dare un segnale così deciso non soltanto alla città, ma – ripetono gli stessi organizzatori – al Paese intero.

“Lucca riparte” hanno idealmente gridato quei 90mila fans irriducibili che prima acquistando il biglietto e con la loro presenza poi hanno fatto sentire il loro abbraccio ad un festival che promette ancora di cambiare e, soprattutto, di crescere. E’ il bilancio di un successo l’edizione appena mandata in archivio: 4 giorni ricchi di eventi ma senza troppi disagi, con un’organizzazione che ha garantito il rispetto delle norme e della sicurezza in materia di covid, con controlli del green pass e accessi scaglionati alle aree e ai padiglioni in cui si è sviluppata la manifestazione. Che, gioco forza, si è diluita in città, tornando a conquistare spazi, come quello al Palasport, che hanno costituito una sorta di ritorno alle origini. Ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro, tenendo conto di nuovi linguaggi e possibilità. Così l’esperimento del Polo Fiere, che quest’anno, per la prima volta, si è trasformato nella Japan Town, potrebbe anche essere replicato. Così come l’area Games, che quest’anno non ha avuto il suo padiglione all’ex Balilla ma è stata diluita in più location. Qualche intoppo, subito risolto, ad un piano di gestione che – lo hanno detto sia la presidente di Lucca Crea, Francesca Fazzi, che l’assessore alla protezione civile, Francesco Raspini -, “non aveva modelli”.

Logistica, piano della viabilità e sicurezza scritti ex novo, per una manifestazione che – lo hanno dimostrato questi 4 giorni – ha saputo modellarsi su un’esigenza inedita di spazi, luoghi e contenuti, dovuti a due anni di pandemia. Vincendo la sfida.

“Quello dell’edizione di quest’anno – ha spiegato la presidente di Lucca Crea, Francesca Fazzi – è quello di un successo che ci riempie di grande soddisfazione. L’organizzazione di questi quattro giorni è stata veramente complicata: non avevamo alcun tipo di modello, venivamo, diciamolo chiaramente, da un anno nero ma durante il quale siamo riusciti a costruire importanti partnership tra cui quella con la Rai e a consolidarne altre già avviate. Ma soprattutto e finalmente abbiamo potuto riabbracciare in presenza i nostri fans, con 100mila biglietti venduti e molte di più le presenze. Questo successo si deve ad un grande lavoro di squadra”.

Ne è convinto anche l’assessore alla protezione civile, Francesco Raspini, che ha seguito personalmente, ogni giorno, la gestione del piano organizzativo e logistico della manifestazione, coordinando con le forze dell’ordine l’attivazione, nelle giornate di sabato e domenica, del piano anti affollamento nel cuore del centro storico. “E’ stata – ha commentato Raspini – un’edizione light però meno semplice di quello che uno si potrebbe immaginare. Non avevamo un modello di riferimento, visto che il piano della logistica e della viabilità delle edizioni pre pandemia non potevano costituirlo, dal momento che la manifestazione ha cambiato conformazione e dislocazione, con una configurazione diversa. Nonostante questo siamo riusciti a dare una risposta importante. Certo qualche problema si è verificato, come il caso del welcome desk in San Romano ma lo abbiamo risolto. L’importante, credo, non è tanto non avere problemi ma avere la capacità di risolvere le criticità che si presentano”.

“Questo – è convinto Raspini – è stato il primo grande evento in tutta Italia dopo la pandemia: abbiamo avuto il coraggio e forse un po’ anche l’incoscienza di averci creduto. Il primo giorno abbiamo avuto un po’ di code in più di quello che ci aspettavamo ma la situazione è stata gestita nel modo migliore. Il Polo Fiere e il Palasport sono state una innovazione assoluta rispetto al passato, almeno da quando la manifestazione si svolge in centro storico. Soprattutto il Polo Fiere: credo che se dovrà essere utilizzato anche l’anno prossimo dovranno essere riprogettati accessi e uscite. Quella di stavolta è stata la prima in cui sono stati portati contenuti tanto vasti e importanti in quella struttura”.

“Le stelle le abbiamo riviste, eccome se le abbiamo riviste – prosegue Raspini in un post al termine della manifestazione – . Nei sorrisi del pubblico, nell’allegria dei lucchesi, anche quelli più brontoloni, che si sono lasciati nuovamente invadere da questo clima festoso e appassionato, nella dedizione degli organizzatori, degli espositori, degli ospiti, di tutti coloro che rendono possibile un evento così complesso, variegato, impegnativo e superlativo, mettendoci tutto quello che hanno e ancora di più. Oggi sono particolarmente commosso: perché, comunque vada, questo sarà il mio ultimo Lucca Comics vissuto nelle vesti attuali. Quando abbiamo cominciato otto anni fa la manifestazione era molto diversa.  Oggi posso dire che il seme gettato è stato raccolto da queste persone, è cresciuto ed ha portato frutto. Questo gruppo ha dimostrato di saper gestire i grandi eventi della nostra città con una professionalità e una competenza che può fare scuola a tante città in Italia e non solo”.

Il sindaco Alessandro Tambellini, saluta l’ultima edizione di Lucca Comics da primo cittadino e non nasconde la sua soddisfazione per la buona riuscita della manifestazione e ammette: “L’organizzazione di questa edizione è stata piuttosto faticosa ed è stato il lavoro di squadra a renderla possibile. Questa edizione mi pare sia stata anche molto bella e interessante, per la sottolineatura del legame tra passato, presente e futuro, sia perché l’anno del covid ha portato a intessere e consolidare importanti collaborazioni, come quella con la Rai e il rapporto importantissimo con gli Uffizi, sia per lo spazio dedicato alla celebrazione del Milite ignoto”. “E’ stata un’edizione meravigliosa, la più bella, per quello che significa per quanto è stata preparata, desiderata e perché ci ricollega al passato – ha aggiunto –. Abbiamo lavorato tanto per renderla possibile in sicurezza, come doveva essere. Rivedere le strade di Lucca così colorate, piene di bambini, ragazzi mascherati e  di intere famiglie arrivate da tutta Italia ci ha impressionato. Questa edizione va abbracciata, le va voluto bene, per quello che ha rappresentato per la nostra città e per il mondo dei fumetti e dei giochi che ancora una volta è tornato, ci ha visitato con le sue capacità, le sue arti e la sua bellezza”.

Ma il sindaco risponde anche alle polemiche sollevate sulla dislocazione dei padiglioni, da un lato, e sui rischi in materia di coronavirus: “Quest’anno era impensabile estendere ulteriormente la manifestazione collocando stand e padiglioni in altre zone della città, e questo è chiaramente dovuto all’esigenza di coniugare la volontà di svolgere gli eventi con la visita in sicurezza ai padiglioni stessi. Il piano dei controlli e della sicurezza è stato impeccabile. Il green pass? Chiederlo alle porte sarebbe stato impossibile ma in tutte le aree della manifestazione i controlli agli accessi sono stati puntuali e serrati”.