Urbanistica, Lucca fa scuola: 50 studenti di Bologna a lezione con l’amministrazione
Alla Casa del boia Tambellini e Mammini hanno illustrato agli universitari il lavoro sul piano strutturale e sul piano operativo
La nuova pianificazione urbanistica del Comune di Lucca fa scuola. Questo pomeriggio (8 novembre) il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessora Serena Mammini, insieme all’ufficio urbanistica, hanno accolto nei locali della Casa del Boia circa cinquanta studenti del corso di laurea in scienze e tecnologie per il verde e il paesaggio dell’Università di Bologna.
Un incontro organizzato in seguito all’interesse dimostrato verso il piano strutturale da Moreno Daini e da Patrizia Tassinari, titolari dell’insegnamento di pianificazione territoriale e paesaggistica, che ha permesso agli studenti di confrontarsi direttamente con i professionisti dell’ufficio che hanno lavorato ai nuovi strumenti urbanistici.
“Il lavoro portato avanti dal Comune di Lucca – ha detto Daini – è un’eccellenza a livello nazionale. Ed è significativo anche che ogni tavola di questo strumento rechi la scritta ‘la casa della città‘: un’espressione programmatica, che sintetizza la cura dello spazio pubblico e ribalta la concezione dei piani urbanistici pensati in funzione della proprietà privata”.
Il coordinatore del corso di studio, Daniele Torreggiani, ha ritenuto meritevole di attenzione la sfida per l’affermazione della città pubblica e la valorizzazione dei beni paesaggistici che il Comune di Lucca ha accettato portando avanti, come primo capoluogo in Toscana secondo la filosofia della legge regionale di governo del territorio 65/2014, il lavoro sul piano strutturale e poi sul piano operativo.
Tutto è nato con una telefonata, come ha spiegato la dirigente del settore urbanistica del Comune di Lucca, Antonella Giannini, che del piano operativo recentemente adottato è anche progettista insieme all’architetto Monica Del Sarto. “Siamo rimasti piacevolemente colpiti nel ricevere la chiamata del professor Daini che, in autonomia, ha avuto interesse a scaricare dal sito del Comune di Lucca gli elaborati del piano strutturale e ne ha riconosciuto il valore, tanto da volerne fare un caso studio da proporre agli universitari del corso di pianificazione territoriale e paesaggistica. È così che è nato questo incontro e ci auguriamo che la collaborazione con l’ateneo bolognese possa farsi sempre più stretta”.
“Siamo onorati di ricevere un gruppo di studenti dell’università più antica del mondo – commentano il sindaco e l’assessora all’urbanistica – per dialogare insieme sulle innovazioni introdotte dal piano strutturale e poi dal piano operativo, fresco di adozione in consiglio comunale. È stato un pomeriggio di reciproco arricchimento, che permette ai giovani professionisti di domani di affacciarsi, con concretezza, all’officina della pianificazione comunale, e a noi amministratori di entrare in relazione con energie fresche e punti di vista nuovi”.
Il piano strutturale, approvato nel 2017, non è nuovo all’attenzione fuori dai confini regionali. Tra gli altri riconoscimenti, infatti, la partecipazione alla rassegna nazionale di urbanistica 2019 dell’Inu a Riva del Garda e, successivamente, a quella regionale a Firenze. Allo stesso modo al piano strutturale è stato dedicato un approfondimento nell’ultimo rapporto sulla qualità dell’uso del suolo e del territorio redatto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa). L’istituzione ha scelto lo strumento di pianificazione lucchese come buon esempio di ultima generazione per l’attenzione al riuso e alla riqualificazione dell’ambiente urbano.
Il pomeriggio di approfondimento alla Casa del Boia ha visto succedersi gli interventi di tutti gli attori, politici e tecnici, che hanno lavorato ai due piani. L’assessora all’urbanistica Serena Mammini, dopo i ringraziamenti, ha in apertura riflettuto sul significato che ha assunto redigere il piano operativo in tempo di Covid: “Non è stato facile condurre un lavoro per sua natura di gruppo, corale, incontrandoci su Zoom. I mesi di lockdown hanno pesato sui tempi, ma non hanno danneggiato il piano in termini di qualità, e la giornata di oggi ne è la conferma. Abbiamo fatto ordine in un contesto, come quello dell’urbanistica lucchese, che partiva da una variante di salvaguardia al regolamento urbanistico una volta appurato che si era costruito più di quanto il piano strutturale consentisse. Un groviglio che abbiamo dipanato lavorando su un foglio tutt’altro che bianco, come quello di un territorio come il nostro, ferito da un eccesso incontrollato di edificazione”.
Nel frattempo anche i riferimenti normativi regionali sono cambiati e la legge di governo del territorio presentata dall’assessora Anna Marson e approvata dal consiglio nel novembre 2014 ha introdotto significativi elementi di novità per contrastare il consumo di suolo in contesto non urbanizzato. A partire dalla richiesta ai Comuni di inserire, nel piano strutturale – che è una sorta di Costituzione, come ha detto Mammini – una precisa linea di perimetro a separare il territorio urbanizzato da quello rurale, nel quale non sarà più possibile costruire nuova residenza.
Gli studenti dell’Università di Bologna hanno seguito con partecipazione tutti gli interventi e anche il sindaco ha colto l’occasione per vestire di nuovo i panni, per qualche ora, di professore. “Il paesaggio lucchese, sintesi di natura e cultura e oggi motore di turismo, è modellato in forza della piccola proprietà. Un sistema di corti punteggia la maglia agraria e le nostre colline ospitano oltre 250 episodi di quel modello perfetto che è la villa, intesa come azienda e residenza insieme. Nel piano operativo, per fare un esempio, ogni villa è stata schedata dall’architetto Gilberto Bedini e normata in modo puntuale e chiaro, come ogni zona identificata con precisione dal disegno urbanistico. Abbiamo fatto i conti con la bellezza, ma anche con il disordine che il territorio di Lucca ha iniziato a esprimere nella seconda metà del Novecento: tra tutti basti ricordare che per un periodo si è ritenuto che ogni circoscrizione dovesse avere la sua area industriale, senza tenere conto delle infrastrutture necessarie a servirla e del paesaggio che si andava a modificare”.
Il piano operativo del Comune di Lucca, adottato con delibera di consiglio comunale lo scorso 26 ottobre, sarà pubblicato mercoledì (10 novembre) sul Burt. Da quel momento i cittadini avranno 60 giorni di tempo per protocollare le proprie osservazioni.