Ristoranti e bar, stop all’apertura di nuove attività in centro storico: ok in Consiglio

Scontro tra maggioranza e opposizione. Bindocci (M5s): “Una misura che sa di campagna elettorale”. Guidotti (Pd): “Questa è la nostra ricetta per conservare al meglio la città”
È stata ufficialmente rinnovata la moratoria all’apertura di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico di Lucca per ulteriori 10 mesi, fino a settembre del 2022. L’ok è arrivato questa sera (16 novembre) durante il consiglio comunale.
L’intento, come tre anni fa quando fu assunta la prima moratoria, rimane quello di preservare la peculiarità del centro storico della città, conosciuto in tutto il mondo per la bellezza dei complessi monumentali e di un edificato ancora perfettamente riconoscibile nei suoi tratti originari, da un eccessivo incremento di attività nell’ambito della somministrazione capace di condizionare anche il mercato immobiliare, sollecitato dalla prospettiva di maggior rendita rispetto ad altri utilizzi, in particolare quelli del commercio tradizionale, che costituiscono invece un carattere saliente della città e della sua storia. Il tutto, in attesa degli strumenti conoscitivi e di analisi sulla base dei quali l’amministrazione comunale intende impostare una programmazione che sia più possibile ‘a misura’ della città di Lucca.
La moratoria – come sottolinea l’assessora Chiara Martini -, che nel frattempo continuerà a tutelare il centro storico, ricalca nei contenuti quella già assunta nel 2018: si prevede in particolare la sospensione, limitatamente al centro storico, dell’insediamento, anche per trasferimento, di nuove attività di commercio al dettaglio in sede fissa di prodotti appartenenti al settore merceologico alimentare; la somministrazione di alimenti e bevande, comprese le attività di somministrazione svolte in abitazioni, quali “home restaurant” o analoghe; la produzione, preparazione, vendita di prodotti alimentari, a carattere artigianale o industriale, compresa la panificazione.
Critico il consigliere M5s Massimiliano Bindocci: “Questa misura sa un po’ di campagna elettorale, non è una regola che mette in primis la qualità. È mancata una politica di indirizzamento, sono stati anni di nulla. Una misura che ha il consenso di tutti, certo, ma non contiene una logica che va premiata. Voterò contrario”. Non è d’accordo il consigliere di Difendere Lucca Fabio Barsanti: “Affidarsi al libero mercato non è sempre la soluzione migliore. Vanno posti dei vincoli e agire laddove c’è un problema. Bisogna puntare su un diverso tipo di turismo, Lucca ha delle potenzialità poco sfruttate. Anche dal punto di vista commerciale vanno riviste alcune cose, l’assenza di certi brand porta i lucchesi a spostarsi ai Gigli per esempio. Questa sera mi asterrò, penso che questa misura possa essere criticabile”. Così il capogruppo di SìAmo Lucca Remo Santini: “In questi due mandati l’attenzione sul centro storico è stata scarsa. Un’amministrazione comunale seria deve cambiare marcia, servono politiche per riportare la residenza in centro storico e il lucchese a frequentare le vie e le piazze della nostra tradizione. Non voteremo questa pratica”. Per Enrico Torrini, di Lucca 2032 , “ben venga questa moratoria. Lucca non deve una mangiatoia a cielo aperto, bensì una boutique. Non so come si sono espressi i rappresentanti di categoria, per questo non parteciperò al voto”.
La risposta del capogruppo Pd Roberto Guidotti: “Questa non è campagna elettorale, siamo obbligati a prendere delle scelte per il bene della comunità. Governiamo la città. Questo provvedimento in qualche maniera va a tamponare una falla. Questa è la nostra ricetta per conservare al meglio la città”.
La pratica è stata approvata con 22 voti favorevoli, un contrario (Bindocci) e un astenuto (Barsanti).