Ex Manifattura, l’ex sindacalista Bertini: “Comune ci ripensi e annulli l’asta”

L’appello: “L’amministrazione ascolti i cittadini”
Una lettera aperta per chiedere l’annullamento dell’asta per una parte di Manifattura. A indirizzarla al sindaco e ai candidati Francesco Rapsini e Ilaria Vietina è l’ex sindacalista della Cgil Virginio Giovanni Bertini.
“Siete ancora in tempo ad annullare l’asta del 25 novembre, ripensateci – scrive Bertini -. Non c’è bisogno di una ex Manifattura spezzettata e svenduta, ma di una nuova manifattura, che sia pubblica, nostra, della città, riqualificata e riprogettata, con il coinvolgimento attivo e la partecipazione di tutta la comunità. Essa non è soltanto una ex fortezza, un ex granaio, un ex convento, un ex magazzino o una ex fabbrica o un semplice contenitore e non è affatto un rudere qualunque da cui liberarsi in fretta racimolando un po’ di soldi, pochi per la verità. Essa rappresenta una parte importante della nostra memoria e della nostra storia che sarebbero in questo modo azzerate. Industria manifatturiera di eccellenza, accumulo di esperienze di lavoro industriale femminile, di volumetrie e spazi incredibili, di profumo di sigari fatti a mano, di macchinari industriali e di mani artigianali, di donne indipendenti, di lotte sociali e sindacali di migliaia di donne nel corso di decenni. E tutto questo vive e risuona ancora tra quelle mura lasciate da oltre venti anni, da diverse amministrazioni, al logorio del tempo e abbandonate a se stesse. E gridare ora al degrado come pretesto per vendere, non pensate che sia scorretto?”.
“Ripensiamo invece a questa memoria e a questa storia per tessere una moderna trama di archivi, musei, laboratori, arte, teatro, musica, aule per didattica sperimentale, che ricolleghino passato e futuro. E colleghiamoli ai bisogni sociali, culturali, ambientali attuali, che la città esprime oggi, con forti domande di spazi sociali e di nuove occasioni di lavoro. Per chi e come riorganizzare? Per fare questo occorre una visione pubblica complessiva che dia linee guida alla città e al tempo stesso coinvolga la cittadinanza in un percorso partecipativo su tutta la ex Manifattura. Perché non farlo? L’amministrazione comunale non può abdicare al suo ruolo primario, non credete? In questo quadro allora avrebbe senso dare spazio ad un concorso di idee tra urbanisti, architetti, sociologi, e anche a progetti che singoli soggetti possono presentare, per coniugare, con innovazione e fantasia, il passato e il futuro – conclude Bertini -. Credo che un sindacato degno di questo nome oggi dovrebbe rivendicare tutto questo e un’amministrazione comunale realmente democratica dovrebbe avere il coraggio di provare a realizzarlo. Non si può promettere partecipazione quando ci si candida e poi negarla a ripetizione quando si governa, se la coerenza è ancora un valore e se la parole hanno ancora un significato”.