Ex Manifattura, dopo l’asta il Comune “chiama” l’acquirente. Il sindaco: “Vogliamo dialogare da subito con la nuova proprietà”
Il primo cittadino respinge le polemiche: “La vendita? Segno che la città è ancora attrattiva. La Good City? Non ho motivo di dubitare della bontà di questa realtà”
La vendita di una porzione dell’ex Manifattura sud? Il sindaco Alessandro Tambellini, all’indomani dell’asta, tira dritto e non bada alle polemiche che, soprattutto dall’opposizione, circondano l’operazione andata in porto nell’asta con cui l’amministrazione comunale ha alienato due lotti di immobili storici, da ristrutturare, di cui deteneva la proprietà, tra cui appunto parte della Manifattura e palazzo Bertolli, che è stato per molti anni sede della Caserma della Guardia di finanza.
Ad aggiudicarsi entrambi i lotti dell’asta, come noto, una società di Pistoia, la Good City, che è stata costituita pochi giorni prima della compravendita e nei confronti della quale, molti lucchesi, hanno espresso notevoli perplessità, dovute alla velocità con la quale si sono aggiudicati i beni.
Secondo Tambellinila vendita “è arrivata in un momento in cui ogni tentativo di recuperare questi beni era miseramente fallito. Adesso sicuramente la situazione è stata sbloccata e ci sono ottime prospettive per il futuro”. Il Comune, aggiunge, cercherà da subito il dialogo con la Good City, nell’ottica della collaborazione.
“Sono molto contento di come è andata la vendita – ribadisce ancora Tambellini – perché confido nella bontà dell’azienda, chi viene ad investire nella nostra città ha sicuramente le caratteristiche giuste per poterlo fare – dichiara il sindaco -. L’interesse che si è generato in questa aste è anche un segno che Lucca rimane una città attrattiva, perché non abbiamo venduto solo la Manifattura, ma anche palazzo Bertolli ex sede dalla Guardia di Finanza, un esempio di architettura liberty lucchese dei primi del novecento”. La speranza che possa essere giocata ancora la carta Tagetik non abbandona ancora il primo cittadino: “Se all’interno della Manifattura, nella parte venduta, si installeranno poi delle realtà rilevanti per la città stessa, sarà ancora meglio – afferma -. L’amministrazione è pronta a dialogare con tutti, anche e soprattutto con la nuova proprietà per raggiungere quegli obiettivi preposti e che vogliamo portare a compimento”.
Riguardo l’altra porzione di Manifattura tabacchi che non è stata alienata, alcuni comitati cittadini, si erano riuniti per chiedere all’amministrazione di coinvolgere i lucchesi nel destino di un luogo dal grande valore storico per la città, ed avevano proposto un processo partecipativo, come previsto dalla legge regionale 46 del 2013.
“Ci devono essere proposte fattive e concrete – dice il sindaco Alessandro Tambellini -, se si ritiene che 15-16 mila metri quadrati di fabbricato possano essere recuperati da parte del Comune, si ritiene un qualcosa che andrà avanti per molti anni, perché un recupero del genere è molto complesso, come accade con la parte nord della Manifattura: un intervento iniziato nove anni fa e non ancora concluso e che, per essere portato a compimento, necessiterà di altri un altro paio di anni. Le risorse per il recupero della parte nord della Manifattura c’erano: per questa nuova parte che rimane occorrerebbe trovarli, attraverso quei bandi che oggi ci sono e che non è comunque detto che ci siano in futuro, perché non si sa ancora quale sarà il destino del Pnrr per gli anni a venire. Quando si parla di impieghi bisogna parlare di funzioni realisticamente inseribili in un contesto – prosegue -, funzioni che abbiano nel tempo possibilità di automantenimento, altrimenti non solo l’onere della ristrutturazione dell’edificio, ma anche l’onere di mantenimento delle funzioni ospitate. Mi sembra un po’ troppo anche per un Comune capoluogo come Lucca, che non ha risorse infinite, ha un buon bilancio, ma non risorse infinite, soprattutto se si parla di un bene con queste dimensioni e caratteristiche”.