Giudizi e proposte sulla vita culturale lucchese, il collettivo Lu.C.I lancia il questionario

Sarà possibile rispondere alle domande online o in via Cesare Battisti sabato prossimo (11 dicembre) dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Un’indagine partecipata per raccogliere giudizi e proposte sulla vita culturale lucchese del presente e del futuro. È questa l’iniziativa pensata dal collettivo Lu.C.I (Lucca città ideale) che scende in campo con un apposito questionario.
“Una sorta di sondaggio – spiegano gli organizzatori – che si pone due obiettivi precisi: da una parte, raccogliere indicazioni, attraverso un’indagine che vogliamo costruire nella maniera più ampia e condivisa possibile. Dall’altra, la finalità è quella di riportare la politica culturale e l’arte al centro del dibattito pubblico, in una fase in cui la nostra città si appresta ad assumere decisioni importanti sul proprio futuro”.
Molti gli strumenti con cui i cittadini potranno partecipare al questionario. Intanto attraverso la rete, sul sito del collettivo lucilucca.it. Ma anche dal vivo: i componenti di Luci saranno sabato prossimo (11 dicembre) dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 in via Cesare Battisti, in centro storico, con un piccolo stand per raccogliere le risposte di tutte le persone interessate. Chi vorrà, potrà anche effettuare l’intervista ripreso dalle cineprese di Daniele Durante Corsetti e Gloria Pera: i video realizzati saranno poi utilizzati durante le prossime iniziative pubbliche del collettivo.
“In un tempo in cui la prospettiva locale partecipa come non mai delle dinamiche del pianeta intero, le politiche di una città hanno il compito, necessario ed insostituibile, di definire la comunità e collegarla al mondo, ponendo le basi di una cittadinanza attiva, critica e partecipativa a tutti i livelli – spiega il collettivo Luci -, che solo una manciata di mesi fa ha lanciato un manifesto pubblico, a cui hanno aderito centinaia di cittadini. Quattro i temi trattati nel manifesto: cultura e cambiamento; oltre il turismo; in dialogo con il mondo; per un’attività culturale necessaria. Considerare le discipline espressive quali principali basi dell’esperienza individuale, a qualsiasi età e a prescindere dalla formazione, aiuta e alimenta una cittadinanza più vigile, critica, partecipativa, riverberandosi positivamente sull’intera collettività al punto da rovesciare completamente un assunto spesso utilizzato con la cultura non solo si mangia; con la cultura si mangia meglio. E tutti insieme. Il che equivale a dire che una politica culturale avveduta e lungimirante non è una spesa, bensì un saggio investimento“.