Condotto pubblico, il crollo della sponda provocato dal repentino calo dell’acqua

28 dicembre 2021 | 15:02
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Condotto pubblico, il crollo della sponda provocato dal repentino calo dell’acqua
Condotto pubblico, il crollo della sponda provocato dal repentino calo dell’acqua
Condotto pubblico, il crollo della sponda provocato dal repentino calo dell’acqua

Intanto in commissione speciale ascoltato il presidente del Consorzio di bonifica, Ismaele Ridolfi

Si chiude con l’ascolto dei rappresentanti del Consorzio di Bonifica, l’ultima seduta della Commissione speciale sul condotto pubblico che si è tenuta ieri (27 dicembre). La presenza del presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi, in una riunione della Commissione era prevista anche nelle due precedenti sedute, ma la convocazione era stata rifiutata e in una lettera che faceva seguito alle dichiarazioni del Consigliere Roberto Guidotti, il Consorzio spiegava la loro disponibilità al dialogo, lamentando però ingerenze inaccettabili da parte della Commissione consiliare.

Ieri (27 dicembre) nella seduta in presenza della Commissione, il presidente del Consorzio ha partecipato coadiuvato da due tecnici di fiducia, per mettere finalmente i puntini sulle “i” sul condotto pubblico e sui disagi che si stanno creando sul suo percorso. Ultimo problema in ordine temporale, il crollo avvenuto ieri di parte di un argine a san Pietro a Vico, un crollo che, stando alle parole riferite da Ridolfi in Commissione, era previsto a seguito del brusco calo di portata che si è verificato nei giorni successivi alle feste di Natale.
“Il presidente Ridolfi del Consorzio di Bonifica si è presentato nell’ultima seduta di Commissione, portando la documentazione che gli era stata richiesta da tre mesi – spiega la presidente della Commissione speciale sul condotto pubblico, Alessia Angelini -. Adesso controlleremo che il materiale acquisito sia quello richiesto ed eventualmente ognuno potrà presentare delle osservazioni, sulla documentazione e sull’intervento di Ridolfi. Ieri abbiamo anche trattato il crollo che si è verificato nel quartiere di san Pietro a Vico, si tratta di un cedimento che era previsto da ingegneri idraulici e si verifica in caso di un calo drastico della portata d’acqua”.

Nei giorni precedenti al crollo, l’acqua nel canale era alta e scorreva a forte velocità, come era stato segnalato da alcuni abitanti del quartiere. L’alto livello del canale spinge sul muro posto ad argine e anche il terreno spinge con forza dal lato opposto della struttura portante, queste due forze in queste condizioni si bilanciano. Quando il giorno successivo la portata d’acqua è calata drasticamente, il terreno bagnato non ha fatto in tempo ad asciugarsi e pregno d’acqua ha continuato a spingere sul muro dell’argine, non essendoci una portata d’acqua adeguata a fornire una pressione idrostatica per bilanciarla, la struttura ha ceduto ed franata nel canale. Se la portata dell’acqua invece di calare drasticamente fosse stata mantenuta e poi abbassata piano piano, il terreno che spinge sul muro si sarebbe asciugato e il crollo probabilmente in questo caso si sarebbe potuto evitare – precisa la presidente Angelini -. Vero è, che gli argini sono di parecchi anni fa e non sono stati fatti in cemento armato, di conseguenza è più facile che siano soggetti a crolli”.

Con la presenza del presidente Ridolfi alla seduta della Commissione gli animi si sono distesi e c’è stato spazio per un ampio dialogo sul condotto pubblico, problema principale a quanto si evince è quello della manutenzione.
“Il problema principale è che stiamo parlando di un condotto che è lì dal ‘700 – dichiara Alessia Angelini -, negli ultimi anni la manutenzione è stata abbandonata ed inoltre la cittadinanza l’ha utilizzato per come una discarica, in un’audizione i cittadini stessi hanno detto di aver visto sul fondale stoviglie e oggetti. La presenza delle centraline idroelettriche ha fatto si che il condotto avesse bisogno di una maggiore manutenzione, che non è stata adeguatamente effettuata. Per svolgere la manutenzione occorre che ci sia un’attenta programmazione e un controllo della quantità di alghe presenti sul fondale, probabilmente non basta tagliarle una volta l’anno e occorre che il fondale sia pulito più spesso, stessa cosa si può dire per lo sfalcio della vegetazione sugli argini”.

A chi spetta la manutenzione ordinaria e straordinaria del condotto pubblico?

La manutenzione ordinaria spetta al Consorzio di bonifica, mentre quella straordinaria attualmente è competenza del Genio civile (che dipende dalla Regione Toscana) che la demanda al Consorzio di Bonifica – prosegue Angelini -. La pulizia del fondale è una manutenzione ordinaria, ad esempio, il ripristino dell’argine crollato è una manutenzione straordinaria. Per la pulizia del fondale, secondo quello detto da Ridolfi in seduta, le spese in carico ammontano a 140 euro a tonnellata, negli ultimi due anni e mezzo sono 4000 le tonnellate smaltite. Per la manutenzione ordinaria si è parlato alla fine di una cifra intorno ai 250 mila euro l’anno per una pulizia del fondale e due sfalci del verde sugli argini. In questi giorni controllerò che la documentazione pervenuta coincida con quanto dichiarato in Commissione”.

Alti i costi di manutenzione che lamenta il Consorzio di Bonifica, ma purtroppo osservando le condizioni in cui si trovano alcuni tratti del condotto pubblico, probabilmente ci sarebbe bisogno di un lavoro ancora più approfondito.
L’alto costo di smaltimento dei rifiuti del fondale è dovuto al trasporto nel sito di smaltimento definitivo e al fatto che le alghe e i sedimenti dell’alveo sono contaminati dai rifiuti solidi urbani, di conseguenza il suo smaltimento è ancora più oneroso – dice Alessia Angelini –. In generale è sempre costoso smaltire i rifiuti, in questo caso per eliminarli bisogna che subiscano dei trattamenti ed anche questo ha un costo”.

Quali sono gli ulteriori passi della Commissione speciale condotto pubblico, prima della sua nturale conclusione che dovrebbe avvenire il 20 gennaio?
La relazione è già stata completata, discussa in una seduta e approvata con votazione – spiega la presidente -, aspettavamo di sentire il presidente Ridolfi del Consorzio e avere la documentazione inerente ai contratti d’appalto che effettuano per la manutenzione e lo smaltimento dei rifiuti. Nella prossima seduta che verrà fatta verso il 10 gennaio, i commissari presenteranno le loro considerazione sull’ultima parte di documentazione pervenuta e sull’intervento di Ridolfi in Commissione. Qual ora le considerazioni fatte non fossero approvate a maggioranza, ho deciso comunque di presentarle come allegati, perché si tratta comunque di osservazioni personali che vale la pena di raccogliere, a quel punto la relazione verrà presentata il Consiglio comunale. Voglio precisare inoltre che tutti i commissari hanno contribuito ai lavori di Commissione in maniera significativa e produttiva, non si sono verificati scontri ed essendo un tavolo tecnico la politica è stata tenuta fuori. Non è stato semplice – ammette Angelini -, ma siamo riusciti fino ad adesso a non strumentalizzare la Commissione e mi pare già un ottimo risultato”.