Assegno unico, l’allarme di Uil: “Importi ridotti e aiuti a chi non ne ha bisogno”

20 gennaio 2022 | 14:56
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Assegno unico, l’allarme di Uil: “Importi ridotti e aiuti a chi non ne ha bisogno”

L’allarme di Veronica Durante, funzionaria Uila di Lucca e Massa Carrara: “Ecco cosa cambia da marzo”

Marzo si avvicina e così anche il nuovo assegno unico che conterrà al suo interno in un unico pagamento gli assegni per il nucleo familiare, il bonus mamma domani, l’assegno di natalità o bonus bebè e le detrazioni fiscale. Una rivoluzione rispetto al passato perché dovrebbe andare a snellire le pratiche. O almeno questo avrebbe dovuto essere l’obiettivo. Ma la realtà dei fatti è ben diversa e i Centri di assistenza fiscale dei patronati sono già presi d’assalto per avere qualche informazione in più e magari iniziare le pratiche per la certificazione Isee, indispensabile per inviare la richiesta dell’assegno unico la cui domanda deve essere presentata entro il 28 febbraio attraverso il patronato. Per la Uil c’è il patronato Ital Uil, in via Barsanti e Matteucci 83.

“E’ una situazione molto delicata per i lavoratori – evidenzia la funzionaria Uila di Lucca e Massa Carrara, Veronica Durante – perché si va a cambiare impostazioni ormai consolidate negli anni. L’’assegno unico è il nuovo sostegno economico per le famiglie con figli a carico che dovrebbe rimettere ordine e riunire in una sola prestazione tutti i contributi a favore della genitorialità. Riguardo a questa novità il nostro sindacato ha sempre avuto una posizione estremamente critica. A parte i massimali di 175 euro per Isee fino a 15mila euro e un minimo garantito di 50 euro, a destare preoccupazione è soprattutto l’assenza di un meccanismo automatico di assegnazione, e l’impossibilità da giugno in avanti di chiedere eventuali mesi arretrati, nonché la forte penalizzazione economica che molti lavoratori subiranno in busta paga”.

Insomma, rispetto a prima si rischia un taglio netto dell’aiuto da parte dello Stato nel sostegno alla genitorialità: “Sin da subito i lavoratori potrebbero vedersi decurtato il monte assegni con cifre che vanno da 50 fino a 130 euro al mese” incalza Durante che poi spiega come tutto sia legato proprio all’Isee: “La richiesta all’Inps deve essere corredata da Isee, un indicatore che non prende in considerazione solo i redditi da lavoro ma anche patrimoni e risparmi, prima non rilevati nel sistema di detrazioni per carichi familiari e assegni al nucleo. Di conseguenza una famiglia a parità di figli riceverà un assegno più basso se ha una casa di proprietà o qualche soldo da parte, con differenze nel sostegno a volte anche significative”.

Oltre al danno la beffa – sostiene il sindacato – perché per chi farà domanda senza presentare Isee lo stato garantirà comunque un assegno minimo di 50 euro al mese: “E così chi ha redditi molto alti e grandi patrimoni potrebbe comunque beneficiare di un piccolo bonus elargito senza che ve ne sia necessità o giustificazione”, prosegue Durante. La novità dell’assegno unico sarà operativa a partire da marzo. Nelle buste paga di gennaio e febbraio non dovrebbero notarsi differenze. Per accedere al sostegno, però, è necessario presentare domanda entro la fine di febbraio.