Gli studenti dell’Isi Machiavelli celebrano la memoria nel nome di don Aldo Mei
I rappresentanti degli istituti hanno letto di fronte al cippo dedicato al sacerdoti brani sull’Olocausto
Grande partecipazione da parte degli studenti delle scuole per il giorno della memoria. I ragazzi dell’Isi Machiavelli, oggi (27 gennaio), una nutrita rappresentanza degli studenti, una classe per ogni istituto, la IV C dell’istituto professionale Civitali, la IV C del Liceo classico Machiavelli e la IV E del liceo Paladini, si è ritrovata davanti al cippo di Don Aldo Mei, per celebrare la ricorrenza in memoria delle vittime dell’olocausto. I ragazzi si sono trovati intorno al monumento per ricordare il parroco di Fiano, simbolo della lotta al fascismo, martire della resistenza , condannato a morte e giustiziato da un plotone di Ss sotto gli spalti delle mura dove adesso sorge il monumento. I quattro rappresentanti di ogni istituto, Lorenzo Rovai e Giada Martinucci del liceo Paladini, Manuel Dianda del Civitali e Bianca Lattanzi del liceo classico, hanno dedicato una lettura a scelta che rappresentasse, a loro giudizio, la Shoah e gli eventi accaduti sotto il regime nazifascista, Anna Frank, Martin Niemoller, Wisława Szymborska e Primo Levi.
“Per il giorno della Memoria volevamo fare qualcosa di diverso rispetto a stare come sempre davanti ad un computer – dice il professor Emanuele Pesi dell’istituto Machiavelli, anche rappresentante dell’istituto Storico della resistenza -. Abbiamo scelto di venire qua in questo luogo perché ha un significato importante in questo giorno. Il 27 gennaio del 1945 l’Armata rossa libera il campo di Auschwitz, rendendosi conto di quello che era successo. E’ difficile raccontare quello che è successo durante la Shoah, mi trovo sempre in difficoltà a farlo, perché ci rende impotenti e non sappiamo che cosa dire di fronte a questa mole enorme di dolore. Mi aiuto con una frase di Primo Levi: ‘ E’ accaduto e potrebbe accadere di nuovo‘. Questo è il nocciolo della questione, il primo atto della Shoah è stato quello di alzare dei muri, muri che dividono le persone, generando la paura dell’altro. Oggi, le parole di Primo Levi sono sempre attuali e occorre osservare il presente per poter migliorare il futuro”.
“Come dirigente sento una grande responsabilità e la scuola ne ha nei vostri confronti, perché il suo obiettivo è formare degli uomini giusti, che sappiano riconoscere il germe dell’odio – dichiara la dirigente dell’istituto Machiavelli, la professoressa Emiliana Pucci -. A quel tempo iniziarono con un bombardamento mediatico e veniva applicato anche attraverso i libri di scuola, fin dalla età scolastica si cercava di instaurare nei ragazzi li germe dell’odio, per creare fin da subito divisioni e diffidenza verso gli altri”.
L’istituto Machiavelli durante il 2022 svolgerà altre iniziative simili sul tema della memoria: “Il 22 novembre si terrà un evento simbolico con l’Anpi, la posa di una targa contro il razzismo – spiega la dirigente scolastica – Abbiamo scelto questa data sperando di poter avere una partecipazione maggiore e di essere finalmente fuori dalla pandemia. Durante l’anno scolastico inoltre stiamo organizzando dei percorsi su Lucca, alla riscoperta di alcuni personaggi della memoria, per studiare la storia e imparare a leggere il futuro. Bisogna dare a questi ragazzi uno stimolo per risolvere delle problematiche che sono attualissime, come questo odio comunicativo che si sviluppa attraverso i social, loro lo vivono come un problema, generando differenze e separazioni. Il lavoro costante nelle classi è uno degli aspetti fondamentali”.
C’è molta attenzione dei ragazzi sull’argomento, c’è chi vuole approfondire alcuni personaggi che hanno raccontato le loro esperienze nei campi di concentramento. C’è chi chiede di fare ricerche più approfondire sui morti nelle foibe, per superare un revisionismo storico in atto da anni. “Giornate come queste se non sono legate all’attualità rischiano di perdere il loro significato – precisa la rappresentante del liceo classico Machiavelli, Bianca Lattanzi -. E’ fondamentale che la storia ci serva per essere attenti su eventi presenti, che riguardano il razzismo e che sono sotto gli occhi di tutti, lo vediamo anche in politica e sono pericolose. Giornate come queste devono essere utili per essere consapevoli, essere attenti e vigilare su cose che non dovrebbero ripetersi, la scuola deve avere anche questo obiettivo”.