Gli studenti di Lucca in piazza: “Basta con altri giovani morti”
Insieme a loro sindacati, alcuni docenti e associazioni
“Basta alternanza schiavile, basta salari da fame”. Dietro gli striscioni di Cobas Scuola anche i rappresentanti degli studenti delle scuole lucchesi, giovani come Lorenzo Parelli, il 18enne morto mentre era impegnato in un progetto di apprendistato, in provincia di Udine.
Il ritrovo intorno alle 16 davanti al Caffè delle Mura, è stato indetto dal sindacato a livello nazionale, e hanno aderito varie associazioni, movimenti e partiti, dalla consulta degli studenti, da Priorità alla scuola, Potere al popolo, Rifondazione, Pci Lucca e Versilia, Cgil Lucca e i familiari delle vittime della strage di Viareggio riunite nelle associazioni Il Mondo che vorrei e Assemblea 29 giugno.
“Come Cobas abbiamo deciso di indire uno sciopero dopo la morte di Lorenzo, senza rispettare l’obbligo di preavviso perché la morte di uno studente è una situazione gravissima – ha detto Rino Capasso dei Cobas -. Noi crediamo che i Pcto, gli stage gratuiti, i contratti di apprendistato facciano parte di una nuova frontiera del mercato del lavoro, quello gratuito che va a discapito della formazione. È da anni che diciamo che fino a 18 anni bisogna fare scuola, formare cittadini in grado di inserirsi sì nel mondo del lavoro ma avendo una visione complessiva di ciò che accade. Con tre o quattro morti sul lavoro al giorno morire non è più un’eccezione, morire è la regola”.
Insieme agli studenti presenti anche docenti e personale Ata, oltre al consigliere comunale di Sinistra con, Daniele Bianucci.