Lucca, in arrivo incentivi ai proprietari che decidono di destinare alloggi sfitti all’housing sociale
Partita la campagna ‘Non fidarsi è bene, fidarsi è meglio’ promossa dall’amministrazione comunale e realizzata insieme alla Fondazione Casa e al Gvai
Ribaltare la prospettiva. È questo il senso della campagna Non fidarsi è bene, fidarsi è meglio finalizzata a reperire gli alloggi sfitti nel Comune da destinare all’housing sociale, mettendo in atto una serie di iniziativa a tutela non tanto dell’inquilino, quanto del proprietario. Una formula strutturata su quattro punti che permettono di conciliare i bisogni delle famiglie della cosiddetta ‘zona grigia’ con la paura dei locatori di andare incontro a morosità. Timori che puntualmente abitano il mercato degli affitti.
Con questa iniziativa, voluta dall’amministrazione comunale e realizzata insieme alla Fondazione Casa Lucca e al Gvai, il proprietario è tutelato da un fondo di garanzia messo a disposizione dal Comune per dare un sostegno iniziale alle famiglie in emergenza abitativa nei casi in cui queste non abbiano un reddito sufficiente a consentirgli in un dato momento il regolare pagamento del canone di locazione: i rischi, nel caso di eventuali e impreviste difficoltà economiche, non gravano sul locatore ma vengono assunti dall’Agenzia sociale per la casa. Quest’ultima si farà anche carico delle spese per piccoli lavori di manutenzione e adeguamento – dalla sostituzione degli infissi a interventi di imbiancatura – qualora l’alloggio sfitto avesse bisogno di una risistemata prima di essere dato in locazione.
In questo caso l’importo complessivo a disposizione è di oltre 300 mila euro. Grazie all’accompagnamento all’abitare poi, l’inquilino viene seguito nelle procedure burocratiche inerenti all’alloggio, dalla voltura utenze ai rapporti col condominio, e il proprietario può quindi rapportarsi con un mediatore che si fa carico dei rapporti di vicinato e dei bisogni della famiglia in emergenza abitativa. Infine, a fine del contratto di locazione, qualora il possessore dell’alloggio volesse locarlo nuovamente sarà l’Agenzia sociale per la casa a individuare prontamente un nuovo inquilino, altrimenti il proprietario potrà decidere di rientrare in possesso dell’abitazione, che sarà restituita così come consegnata salvo migliorie apportate.
“Come amministrazione siamo sempre stati attenti al tema dell’abitare – sottolinea l’assessora alle politiche sociali Valeria Giglioli -: per il terzo anno abbiamo aperto il finanziamento per l’alloggio anche alla fascia B e stiamo portando avanti iniziative su tutto il territorio per contrastare l’emergenza abitativa, sempre più stringente dopo due anni di pandemia. Da questi segnali abbiamo estrapolato la necessità di attivare una campagna per affidare gli alloggi sfitti alle persone che abitano la zona grigia, che non hanno accesso all’edilizia residenziale pubblica ma che allo stesso tempo non riescono ad accedere autonomamente al mercato privato delle locazioni. Sono circa 40 i possibili sfratti che potrebbero avvenire nei prossimi mesi: questa campagna ha lo scopo di prevenire l’accentuarsi di questa emergenza, cercando di dare una risposta concreta a chi rischia di perdere il diritto alla casa”.
Non solo. La campagna potrebbe essere anche un’occasione per fare una mappatura di tutti gli immobili sfitti che si trovano dentro e fuori le mura. Numeri che per il momento sono difficili da calcolare, come sottolinea il presidente della Fondazione Casa Lucca Carlo Lazzarini.
“Siamo uno dei paesi in cui l’incidenza delle casa di proprietà sul mercato è più alta – precisa Lazzarini -. Iniziative come queste servono per rispondere all’esigenza di ampliare quello che è alle volte è un mercato di nicchia alle fasce più deboli della popolazione dando un supporto ai privati e di conseguenza all’housing sociale, intercettando quegli alloggi che altrimenti, per inerzia, rimarrebbero sfitti o in disuso e offrendo ai proprietari un’esposizione al rischio al di sotto della media di mercato“.
Questo grazie al servizio di Agenzia sociale per la casa del Gvai, nato attorno agli anni 2000 e che a oggi segue circa 70 famiglie, 60 delle quali si trovano in alloggi autonomi con contratto stipulato tra l’inquilino e il proprietario con la garanzia dell’Agenzia o in alloggi intestati direttamente all’associazione Gvai e sublocati all’inquilino.
“Lo sblocco degli sfratti, a partire dall’inizio del nuovo anno, ha comportato una notevole richiesta di aiuto nel reperimento di nuovi alloggi: sul territorio comunale sono circa 40 gli sfratti previsti attualmente e noti all’ufficio casa del Comune. Una pressione consistente, che si prevede aumenterà ulteriormente nei prossimi mesi. Diventa per questo essenziale poter reperire abitazioni sul mercato privato, mettendo i proprietari nelle condizioni ottimali per dare i loro alloggi in affitto – spiega Serena Marchetti del Gvai -. Da anni ci occupiamo della presa in carico degli inquilini per portarli a una loro autonomia, li accompagniamo nelle pratiche burocratiche e abbiamo allestito una rete di supporto con le associazioni del territorio per rispondere a ogni esigenza delle famiglie in emergenza abitativa. Famiglie che vengono regolarmente visitate e seguite, così da intercettare subito eventuali problemi ed evitare situazioni spiacevoli, che esortiamo i proprietari a segnalare immediatamente, ad esempio alla prima mensilità non pagata. A tal proposito abbiamo a disposizione anche un servizio di supporto legale che si occupa di gestire rare ed eventuali condizioni di criticità”.
Per avere maggiori informazioni sul funzionamento dell’housing sociale è possibile consultare il sito fondazionecasa.it, scrivere a agenziacasa.gvai@gmail.com e telefonare al 375 7399970.