Un amaro dedicato a Lucca, la sfida di tre amici: “Così celebriamo la città e le sue tradizioni”

9 febbraio 2022 | 08:49
Share0
Un amaro dedicato a Lucca, la sfida di tre amici: “Così celebriamo la città e le sue tradizioni”
Un amaro dedicato a Lucca, la sfida di tre amici: “Così celebriamo la città e le sue tradizioni”
Un amaro dedicato a Lucca, la sfida di tre amici: “Così celebriamo la città e le sue tradizioni”

Gli ideatori di AmarLucca raccontano come è nata la bevanda che sta spopolando nei locali

Una scommessa. Un tentativo di mettersi in gioco dopo i mesi difficili della pandemia, ma anche un modo per fare qualcosa di bello per celebrare un’amicizia e omaggiare la città. Potrebbe essere riassunta così la storia di AmarLucca, l’amaro che da qualche settimana – i più attenti osservatori avranno notato – ha iniziato a comparire sugli scaffali dei principali locali e rivenditori del centro storico.

Un prodotto che si inserisce nella ricca tradizione degli infusi di erbe lucchesi. Dal gusto versatile che si adatta bene ad ogni palato.

L’idea è figlia di tre amici: Giuliano (imprenditore in pensione), Beatrice (visual designer) e Marco (libero professionista). Tre persone dai percorsi professionali molto diversi ma accomunate da due passioni. Quella per il buon bere e l’amore per Lucca. Li abbiamo incontrati a poche settimane dalla messa in commercio per fare con loro il punto della situazione.

Come nasce l’idea?

Tutto è nato quasi per gioco durante il lockdown. Ci piaceva l’idea di fare qualcosa insieme, di metterci in gioco nonostante il periodo difficile. Volevamo fare qualcosa di speciale che ricordasse in tutto e per tutto la nostra città a cui siamo molto legati. Veniamo tutti e tre da mondi diversi e non avevamo esperienza diretta nel campo liquoristico. Quindi è stata una bella sfida. Per prima cosa è arrivato il nome (un’idea di Giuliano). Da qui abbiamo iniziato a lavorare. A partire dalle erbe utilizzate per l’infuso che sono in gran parte tipiche del nostro territorio. E poi l’etichetta, con l’immancabile pantera e il riferimento alla piazza dell’Anfiteatro. Un luogo tanto amato dai turisti ma che anche i lucchesi stanno riscoprendo.

Non una semplice operazione di marketing, dunque, ma qualcosa di più.

Assolutamente. Volevamo innanzitutto fare un prodotto di qualità. Abbiamo fatto moltissimi tentativi ed esperimenti prima di ottenere una formula soddisfacente. Dopodiché ci siamo affidati ad una delle migliori distillerie venete per la produzione. È stato un percorso durato oltre un anno. Quello che ne è venuto fuori è un prodotto naturale: senza conservanti, dolcificanti, coloranti o allergeni. Si tratta semplicemente di un infuso di erbe in alcool, tutto qui. È un amaro di 27°, dal gusto secco, bevibile in tutte le sue modalità. Sia con ghiaccio che senza, sia da solo che al termine di un pasto. L’obiettivo era quello di soddisfare tutti i palati. Dagli appassionati di questo tipo di bevanda a chi ci si avvicina per la prima volta.

La ricetta ovviamente rimane segreta…

Ovviamente [ridono]. Possiamo dire però che è stato utilizzato un mix di erbe. Alcune sono comuni a molti amari. Altre invece sono tipiche della nostra zona, della Versilia in particolare. E per fare l’infuso abbiamo utilizzato non solo foglie ma anche un fiore. Per il momento ci fermiamo qui ma in futuro non escludiamo di realizzare anche delle varianti.

Che riscontri avete avuto finora?

Molto positivi, oltre le nostre aspettative. Abbiamo iniziato proponendolo prima ai nostri amici e familiari perché ci dessero le loro prime impressioni. Poi ci siamo rivolti a degli esperti della zona per capire anche da loro se quello che avevamo fatto poteva avere delle potenzialità. Visto il responso positivo, abbiamo iniziato a proporlo ad alcuni dei principali locali del centro e dopo uno scetticismo iniziale tutti ci hanno manifestato la loro soddisfazione ed il loro entusiasmo rinnovandoci gli ordinativi. Vuol dire evidentemente che le persone apprezzano il nostro amaro e lo comprano.

Non si può negare che questo prodotto strizzi l’occhio anche ai turisti

Certamente, ma questo non è un demerito. Abbiamo fatto uno studio approfondito anche sul packaging, proprio perché volevamo qualcosa di veramente originale che omaggiasse la nostra città nel migliore dei modi. Per noi è una grande soddisfazione sapere che molte persone hanno acquistato il nostro amaro “sulla fiducia”, solo perché hanno letto il nome Lucca sull’etichetta. È una sorta di attestato di stima nei confronti della città. In questo modo chiunque la visiti se ne può simbolicamente portare via un piccolo pezzo. Così il nome di Lucca può girare anche fuori e questo era uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Abbiamo saputo che anche diverse realtà aziendali lo hanno acquistato per regalarlo ai loro clienti stranieri. Questa ovviamente è una cosa che ci riempie di orgoglio.

Quali sono i progetti per il futuro?

Per il momento faremo vendita all’ingrosso per i locali e i rivenditori della zona (ma sono arrivate richieste anche da fuori Lucca, ndr). In futuro chissà… Vogliamo rimanere con i piedi per terra e mantenere un basso profilo. Siamo partiti da zero, autofinanziandoci completamente. Adesso piano piano stiamo rientrando degli investimenti fatti. Ovviamente speriamo di crescere, ma facendo un passo alla volta. Abbiamo molte idee ma siamo solo all’inizio di questa avventura.

(Foto di Francesco Bonuccelli)