Al Real Collegio Lucca rivive la pagina più triste delle foibe
A dare il via alla giornata un incontro online con le scuole
Lucca ha celebrato oggi (10 febbraio), giorno del ricordo del massacro delle foibe e dell’esodo giuliano Dalmata. Una tragedia italiana rievocata alla memoria cittadina dalla targa posta di fronte al Real Collegio, diventato nel secondo dopoguerra un centro di raccolta profughi, che ha ospitato 1.200 cittadini Istriani, fiumani e dalmati costretti all’esodo dalle loro terre, per ben due anni.
E’ proprio di fronte a questa targa che si è tenuta stamani (10 febbraio) la solenne commemorazione alla quale hanno partecipato molti rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, tra cui il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il presidente del consiglio comunale Francesco Battistini, il consigliere provinciale Patrizio Andreuccetti, il prefetto Francesco Esposito e la questora Alessandra Faranda Cordella
“Vi ringrazio di essere qua per un giorno così importante come quello del ricordo – dice il sindaco Tambellini -, ricordo che dovrà servire anche alle future generazioni per non dimenticare i fatti terribili avvenuti durante la storia d’Europa. Nel giorno del ricordo si commemora il massacro delle foibe e l’esilio friulano dalmata e noi abbiamo scelto di farlo proprio qui. Sotto la targa che rievoca quei giorni, quando il Real Collegio era un centro che ha ospitato per ben due anni 1200 persone provenienti da Istria, Fiume e dalla costa della Dalmazia, rimasti qui in attesa di altre soluzioni. Un popolo sradicato dal proprio territorio e ricondotto forzatamente in Italia. La guerra, la supremazia, il nazionalismo portato all’estremo – conclude il sindaco -, produce situazioni che possono innescarne altre, in una spirale infinita. Bisogna riuscire a rompere questa catena di odio e possiamo farlo solo attraverso politiche di rispetto e comprensione”.
Dopo l’intervento il sindaco Tambellini si è fermato a stringere le mani e scambiare alcune parole con i rappresentanti delle associazioni e dei reduci di guerra.
“Giornate come queste – ha aggiunto – devono servire per fermarsi un attimo, come spunto di riflessione, anche solo pochi istanti. Ma necessariamente si deve pensare per capire come impostare il nostro rapporto con gli altri, che deve essere di arricchimento di rispetto reciproco e di condivisione dei beni che abbiamo intorno”.
Prima delle celebrazioni, attraverso un incontro online sulla pagina facebook della Casa della memoria e sul canale youtube del Comune di Lucca, è stato presentato l’ebook e il video La valigia della memoria, realizzati entrambi dagli studenti della quinta A dell’Isi Pertini, con il coordinamento di Adele Donnici e Paolo Battistini. Si tratta della raccolta dei materiali lasciati da Argia Pasqualis, esule istriana e maestra, che negli ultimi anni della sua vita ha portato la sua testimonianza sull’Istria e sull’esperienza di vita nel campo profughi nelle scuole del territorio lucchese.
“Il recupero della memoria – ha detto l’assessora alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina, aprendo l’appuntamento con le scuole – è sempre un’occasione di grande valore perché mette in gioco l’esposizione pubblica di episodi personali e provoca una introspezione profonda in chi racconta. Sappiamo che a questa operazione è legato spesso un riattivarsi di dolori, di sofferenze che le persone hanno affrontato e che spesso restano taciute nell’anima e provocano una nuova sofferenza, quando vengono rievocate. Per le persone che incontriamo nei nostri percorsi di recupero delle memorie molti sono stati i decenni di silenzio e recenti le opportunità di porre di nuovo alla superficie gli elementi della storia di vita di cui sono portatori”.
“Possiamo pensare che anche per Argia sia avvenuto qualcosa del genere, non possiamo più contare sul suo racconto diretto, ma i suoi appunti e le parole che ha lasciato, generosamente recuperati dal professore Paolo Battistini, suo affezionato e rispettoso figlio, ci permettono di accostarci a vicende pregnanti. Vogliamo farlo con il massimo rispetto e la massima delicatezza, attraverso la lettura che ne danno le allieve e gli allievi dell’Istituto Pertini – conclude la Vietina -. La memoria, ci insegna Elie Wiesel può alimentare l’odio o contrastare l’odio, Argia ci consegna una memoria che contrasta l’odio: è questa la memoria che ci aiuta e ci sostiene. Ringraziamo dunque Argia per averci insegnato tutto questo, ringraziamo chi ci permette di ascoltare ancora le sue parole, ringraziamo chi ci insegna, con le sue parole, ad imparare ancora come costruire una comunità aperta, accogliente, solidale”.