Nuovo Ponte sul Serchio, entro tre mesi la gara “bis” per i lavori
Menesini assicura: “L’infrastruttura si farà senza altri intoppi”. Potrebbero essere stralciate dal progetto in un primo momento le due rotatorie
Entro tre mesi sarà pronto il nuovo bando di gara per assegnare i lavori di realizzazione del nuovo ponte sul Serchio.
“E’ un’opera strategica, che abbiamo intenzione di realizzare”: sono queste le parole del presidente della Provincia Luca Menesini che stamani (18 febbraio) nelle sale di Palazzo Ducale ha fatto il punto sulle prossime tappe. Per prima cosa il presidente ha voluto rassicurare la cittadinanza dopo la decisione di non confermare l’aggiudicazione dei lavori nel primo bando di gara: una decisione dovuta ad esigenze tecniche e dettata dall’aumento dei costi delle materie prime.
L’esperto legale cui la Provincia si è affidata per avallare le proprie scelte, l’avvocato Giuseppe Toscano, ha affrontato il delicato argomento delle motivazioni che hanno portato a non confermare l’aggiudicazione del cantiere. Secondo l’avvocato, la decisione di uno stop era necessaria se si volevano evitare sorprese (nei costi) a cantiere avviato. “Era possibile procedere con l’aggiudicazione, perché non ci sono motivi di esclusione delle due ditte che hanno partecipato – spiega l’avvocato -. Le criticità emerse, anche a seguito dei lavori della Commissione, sulle due offerte, inserite nel contesto della tempesta dei prezzi oggi vigenti, hanno tuttavia determinato una scelta corretta delle Provincia che ha ritenuto di non annullare la gara, ma di non portarla a compimento attraverso l’aggiudicazione finale. L’aggiudicazione dei lavori avrebbe portato comunque prima o poi, alla ricerca delle risorse aggiuntive, per coprire l’aumento dei prezzi che è attestato. Dispiace quello che è successo – conclude -, perché è un’opera pubblica importante, che viene nuovamente rinviata, però a mio avviso nella comparazione degli interessi in gioco, io credo che l’interesse pubblico sia rivolto in direzione delle scelte intraprese”.
Il nuovo ponte dunque si farà, e si farà anche al netto di un eventuale ricorso al Tar della ditta che si era aggiudicata le opere in via provvisoria. L’avvocato della Provincia, infatti, ha proseguito spiegando che, alla luce del decreto sugli appalti, gli eventuali ricorsi delle ditte avevano vinto il bando, devono essere presentati entro 30 giorni dalla mancata aggiudicazione. Il tribunale regionale, a sua volta, dovrà arrivare a sentenza entro 45 giorni dalla presentazione del ricorso. Un tempo che sarebbe stato comunque necessario per trovare le risorse aggiuntive e per realizzare il nuovo bando di gara.
“Si tratta di un’opera strategica e il nostro obiettivo è quello di realizzare il ponte sul Serchio – dichiara il presidente della Provincia, Luca Menesini -. Perché il ponte sul Serchio dà una risposta dal punto di vista dei flussi di traffico, liberando centri abitati che sono affossati dal traffico, ed in particolar modo dal traffico pesante, penso a Monte san Quirico, a via Salicchi, penso a diverse zone della piana e poi naturalmente la connessione con l’asse suburbano che il Comune sta progettando e che è fondamentale da questo punto di vista. C’è stato, è vero, uno stop con la decisione di non procedere con l’aggiudicazione del bando di gara, a causa dell’aumento dei prezzi, ma questa scelta è stata determinata da questioni oggettive. Non ci sarebbe stata più la sicurezza della fruibilità del cantiere”.
Un aumento dei costi preventivati ci sarà in ogni caso. Le previsioni parlano di un incremento di 2, o forse tre milioni rispetto ai 19 preventivati e che la Provincia ha già a disposizione. La Provincia si è già interessata e dalla Regione c’è disponibilità a venire incontro alle nuove esigenze, anche se Menesini si sta già muovendo anche su altri fronti: “Adesso stiamo aggiornando il quadro economico e stiamo pensando anche alla possibilità di poter realizzare solo il ponte con uno stralcio del progetto. Noi abbiamo già a disposizione i 19 milioni per la sua costruzione e li possiamo mettere subito a gara. L’opera in sé, nel totale, prevede il ponte e due viabilità, una di collegamento con il Brennero e una di collegamento con la via Francigena, via di Moriano e quindi il ponte potrebbe essere realizzato, rimandando queste due viabilità connesse”.
Dei 19 milioni a disposizione della Provincia per la realizzazione dell’opera, 14 milioni e 450 mila euro sono stati finanziati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 550mila euro dalla Regione Toscana, e 4 milioni e 700mila euro dalla Provincia, con due mutui contratti presso la Cassa deposito e prestiti. I fondi che provengono dal Ministero però andranno spesi entro il 31 dicembre 2022, ma c’è fiducia da parte del presidente Menesini di arrivare alla conclusione del progetto entro i tempi stabiliti.
“Ciò che è successo potrebbe comunque non rallentare la realizzazione dell’opera – dice -, perché le scelte assunte della Provincia sono volte anche ad evitare un blocco di cantiere che sarebbe stato quasi sicuro. A Lucca ci sono dei cantieri bloccati da anni e non ancora ripartiti. Noi pensiamo entro 3 mesi di bandire la nuova gara”.