Studenti al freddo da una settimana, ancora ko la caldaia all’Ite Carrara

La Rsu del personale protesta: “Si garantisca agli alunni e agli insegnanti di fare lezione”
Con la sciarpa e il cappotto in classe. Scene che purtroppo all’Ite Carrara ma anche al Civitali si sono già viste. E che ora si ripetono. La denuncia è della Rsu dell’istituto scolastico, dove, stando a quanto affermano i Cobas da una settimana la caldaia è di nuovo in tilt.
“E’ da sabato 12 febbraio che – sottolineano Rino Capasso e Vinicio Casella di Cobas Scuola e Manuela Gaddini di Snals -, salvo la strana eccezione di mercoledì 16, studenti, docenti e personale Ata dell’Ite Carrara (ma anche del Civitali) fanno lezione al freddo perché di nuovo la caldaia non funziona. Doveva essere funzionante per oggi dopo l’istallazione di un nuovo pezzo, ma si è scoperto, in una sorta di gioco dell’oca che rischia di prolungarsi ulteriormente, che i tubi perdono ed è necessaria una saldatura che non si potrà fare prima di martedì 22″.
“E’ da anni – prosegue la nota – che la caldaia del Carrara funziona a singhiozzo, che si aspetta sempre novembre di ogni anno scolastico per intervenire senza fare manutenzione e controlli preventivi. E’ l’effetto dei tagli al personale che hanno colpito anche i tecnici della Provincia (solo due per tutte le scuole superiori), dovuti alle politiche neoliberiste degli ultimi decenni. Ma è paradossale che, nonostante i circa 200 miliardi di euro provenienti dall’Unione Europea con il recovery plan, si continui a dover far lezione al freddo, con cappotti e sciarpe in un scenario indegno di un paese civile. Gli studenti, che già a novembre avevano scioperato per il mancato funzionamento del riscaldamento, hanno deciso di rinviare il previsto presidio di lunedì 21 e di riunirsi in assemblea on line, dimostrando ancora una volta una fiducia nelle istituzioni, che non dovrebbe andare delusa”.
“Certo che è dura avere fiducia nelle promesse dell’amministrazione provinciale – proseguono dalla Rsu -, se si pensa alla vicenda della consegna del padiglione Ospedale, che di bel nuovo in un gioco dell’oca, questa volta al cubo, nell’estate del 2018 (quando il padiglione stadio ristrutturato era stato consegnato al Civitali) era stata promessa per i primi mesi del 2019; poi la consegna è slittata a settembre 2019, poi a settembre 2021, ora a settembre 2022. Ma da tempo non vediamo più operai al lavoro, l’appalto per i lavori non è stato ancora assegnato e, al tempo stesso, a settembre dovremo consegnare il padiglione centrale che deve essere abbattuto e ricostruito. Per cui, avanza lo spettro della triste realtà dei prefabbricati per un’altra scuola, dopo il Civitali e il Paladini che vi sono ormai da 4 anni. Ricordiamo ancora che quando facevamo presente le ns perplessità rispetto alle promesse, in un incontro con le Rsu del novembre 2018, il presidente della Provincia disse che eravamo malfidati. Chiediamo che venga garantito l’Abc del fare scuola in un paese civile, senza dover patire il freddo, senza dover smantellare laboratori per fare lezione, senza dividere aule con il cartongesso che costringe di fatto a seguire due lezioni in una, senza prefabbricati”.