Decoro urbano, tre giovani del servizio civile mappano i monumenti del territorio

23 febbraio 2022 | 13:57
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Nel 2022 l’amministrazione comunale procederà con nuovi restauri a Nozzano, Santa Maria a Colle e Santa Maria del Giudice

Un progetto che prevede il censimento di tutti i monumenti ai caduti, delle croci della passione di tutto il territorio comunale, con un’attenta catalogazione e una futura digitalizzazione da mettere a disposizione della cittadinanza e di chiunque ne abbia interesse.
Un lavoro certosino che è servito a valutare il patrimonio esistente e il suo stato di conservazione, delineando in maniera precisa quali monumenti avessero maggiore necessità di interventi di restauro.

Il risultato è stato presentato stamani (23 febbraio) nella sala degli specchi di palazzo Orsetti, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato l’assessore al decoro Gabriele Bove, i giovani Emanuele Chelini, Marta Fambrini e Emma Bilancieri del servizio civile e l’ufficio decoro del Comune.

Per realizzare il censimento, i giovani del servizio civile, coadiuvati dal personale del Comune, hanno effettuato dapprima una ricerca bibliografica, poi hanno consultato le schede presenti sul catalogo generale dei beni culturali online e infine, come ultimo passo, hanno effettuato sopralluoghi per un’osservazione diretta. Tutte le informazioni, le foto e le valutazioni sono state raccolte in singole relazioni contenenti una breve introduzione storica e il censimento vero e proprio di ogni oggetto esaminato. In tutto sono stati censiti 48 monumenti ai caduti, 87 croci della passione, 84 immagini di devozione.

“Un ringraziamento a Emanuele, Emma e Marta, le tre persone sedute a questo tavolo che con il loro impegno durante il servizio civile, assieme all’ufficio decoro, hanno dato il via a questo progetto – dice l’assessore al decoro urbano, Gabriele Bove -. L’attività svolta da questi giovani è stata di grande qualità, portata avanti con accuratezza e passione . L’amministrazione, grazie a questo censimento, ha a disposizione uno strumento in più per portare avanti il programma di recupero dei monumenti legati alle due guerre mondiali e di quelli religiosi. Queste opere sono tutti simboli del nostro passato, simboli importanti di vocazione diventati anche punti di riferimento in molti paesi e anche del centro storico. L’impegno dell’amministrazione in questi anni è stato costante nel recupero di luoghi della nostra memoria storica, con lo scopo di recuperare le nostre radici, valorizzandoli all’interno del contesto territoriale in cui si trovano. Abbiamo già più volte detto che quando andiamo a restaurare, un cippo, una croce o una fontana, non facciamo soltanto un operazione di decoro, già di per sé importante ma operiamo anche nella direzione di recupero di una memoria condivisa”.

“E’ stato un lavoro che ci ha tenuto impegnati dal 2020 al 2021, con un censimento che ha coinvolto più di 50 monumenti ai caduti, e circa 80 tra croci della passione e immagini votive, all’interno del centro storico – dice Emanuele Chelini uno dei responsabili del progetto, esperto di storia dell’arte -. E’ stato un lavoro molto lungo che ci ha coinvolto durante la pandemia e non è stato facile portarlo a termine, sia per la difficoltà di spostamento, sia per il grande numero presente sul nostro territorio. Un lavoro che è anche incentrato sul mio tipo di studio, tutto parte dall’osservazione del territorio e della realtà sullo stato di conservazione in cui questi monumenti o immagini si trovano. Una curiosità che ho notato e che mi ha colpito riguarda i monumenti ai caduti, è interessante notare come l’iconografia che si ritrova in quelli costruiti tra il 1919 e il 1930, ci sia un cambio di iconografia corrispondente con l’arrivo del fascismo. Prima del 1922 l’iconografia si concentrava sul dolore e sulla perdita, dopo invece si concentrava sull’esaltazione e la forza dell’uomo italico”.

“Abbiamo seguito l’esperienza e il lavoro che ha affrontato Emanuele, molto preciso e tramite questo ci siamo concentrate sulla parte digitalizzazione, in modo da poter tenere sempre aggiornato lo stato di conservazione di questi simboli del nostro territorio – dicono Marta Fambrini e Emma Bilancieri, che hanno affrontato il progetto con il servizio civile -. Con questa catalogazione si potrà anche pianificare una strategia di recupero, considerando anche le condizioni in cui si trovano e i luoghi in cui sono posizionati. L’archivio sarà fruibile a tutti coloro che vorranno sapere qualcosa di più su queste immagini e potrà servire anche ai cittadini lucchesi per conoscere qualche informazione in più sulla nostra città”.

Il programma di recupero di monumenti e croci è già stato avviato negli anni scorsi. Nel 2019 e nel 2020 sono stati restaurati il monumento ai caduti della prima guerra mondiale di Saltocchio, in via Fonda, il monumento al milite ignoto a Mutigliano, in via Onacrog, il monumento della croce della passione in piazza della Croce a Borgo Giannotti, il monumento della croce della passione in via della Formica a San Concordio in Contrada. Nel corso del 2021, utilizzando il nuovo censimento, sono stati restaurati il monumento ai caduti sul lavoro a San Marco in via Achille Grandi, il monumento ai caduti nei lager nazisti a Sant’Anna in via Giovanni Amendola, il monumento ai caduti della prima guerra mondiale a San Pietro a Vico in via dell’Acquacalda.

L’attività di recupero e conservazione della memoria andrà avanti anche quest’anno. I giovani del servizio civile infatti lavoreranno a un nuovo progetto che avrà lo scopo di georeferenziare tutti i monumenti censiti. Nel frattempo l’amministrazione comunale procederà con nuovi restauri: quelli del monumento ai caduti di Nozzano, in piazza della Libertà, del monumento ai caduti di Santa Maria a Colle in piazza Don Giuseppe Benassi e del monumento ai caduti di Santa Maria del Giudice in via Giovanni Pacchini.