Cia Toscana Nord: “Guerra in Ucraina, rischio effetto domino anche per l’agroalimentare”

24 febbraio 2022 | 11:10
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Cia Toscana Nord: “Guerra in Ucraina, rischio effetto domino anche per l’agroalimentare”

L’allarme della confederazione che ha aderito all’osservatorio dei diritti del Comune di Lucca

La Cia Toscana Nord ha aderito all’appello promosso dall’osservatorio dei diritti del Comune di Lucca e ne sposa tutti i principi espressi. L’adesione è stata sancita dall’assemblea interprovinciale dell’associazione, approvando l’ordine del giorno presentato da Ases, l’organizzazione no-profit della Cia che ha firmato l’appello anche come organizzazione a se stante. Con questo atto, la Cia Toscana Nord e Ases si impegnano a sostenere il vasto movimento che si è mobilitato in difesa della pace, in giorni che vedono mettere in discussione i suoi principi fondanti.

Forte, poi, è la presa di posizione dell’Anp-Cia Toscana Nord, a fronte di una crisi internazionale che avrà un impatto molto forte anche nel nostro Paese.

“Tra Russia e Ucraina – ricorda Giovanna Landi, riconfermata alla presidenza dell’Anp-Cia Toscana Nord – vi è una delle aree di produzione di grano tra le più importanti al mondo: se questa venisse anche parzialmente a mancare, si scatenerebbe a livello globale, una serie di conseguenze estremamente pesanti e queste non sarebbero solo di ordine commerciale ed economico, ma anche e soprattutto di sussistenza per la precarietà nell’approvvigionamento di un bene fondamentale del paniere alimentare”.

“Come Anp-Cia Toscana Nord – prosegue la presidente – siamo vicini alle popolazioni che si trovano coinvolte in questa vicenda ed esprimiamo loro la nostra solidarietà. Troviamo, inoltre, inaccettabili i costi di una nuova guerra, a fronte della fame e della miseria che ancora colpiscono tante popolazioni al mondo: ce lo ricorda anche Papa Francesco, pensando a quanto vi sia ancora da fare per assicurare a tutti il diritto alla salute e alla vita. Per questo continueremo a lottare in ogni modo e forma, affinché si affermino questi diritti e vi sia una garanzia di giustizia sociale e consapevole poiché proprio i soggetti socialmente più deboli, come gli anziani, sono quelli che maggiormente soffrono le conseguenze di una crisi di questa portata”.