Fiom Cgil Lucca dice no alla guerra: “Fermiamo questa follia”

Riunione del direttivo provinciale: “Sì alla pace”
“La Fiom di Lucca dice no alla guerra, sì alla pace. Fermiamo la follia”. E’ quanto emerso dalla riunione di questa mattina (4 marzo) del direttivo provinciale della Fiom Cgil di Lucca, che univocamente lancia il proprio appello per la immediata pacificazione del conflitto Russo Ucraino.
“Tra i lavoratori – spiega il sindacato – emerge con forza la preoccupazione per le conseguenze del conflitto, per il rischio del suo allargamento e per le conseguenze in termini umanitari, con centinaia di miglia di profughi che si sommano agli altri senza patria che meritano la nostra accoglienza e il nostro sostegno senza discriminazione alcuna. Un rischio a nostro avviso che viene amplificato dalle scelte sbagliate compiute dal Governo Draghi che ha deciso per l’invio di armi e uomini, fatto che ci coinvolge direttamente nel conflitto e che contrasta con i nostri principi costituzionali: ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo’”.
“Ecco, noi – si legge nel documento Fiom – rivendichiamo che le diplomazie si mettano al lavoro perché cessi immediatamente il conflitto, perché la Russia si ritiri e garantisca l’autodeterminazione del popolo ucraino. Perché la Nato fermi la propria politica espansionistica che ha perso la sua ragion di essere con la caduta della cortina di ferro. Perché il nostro Paese sostenga l’Onu come soggetto di mediazione che si ponga tra i due paesi in Guerra. Questa follia deve finire e il mondo del lavoro ancora una volta è chiamato a scendere in piazza per il diritto dei diritti: la pace. Per questo promuoviamo le manifestazioni per la pace a partire da quelle di domani a Roma e nel resto del Paese e invitiamo lavoratori e cittadini a parteciparvi in modo massiccio”.