Lucca condanna l’aggressione militare in Ucraina e chiede stop alla guerra. Barsanti si astiene: “La principale responsabile è la Nato”

9 marzo 2022 | 00:26
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Lucca condanna l’aggressione militare in Ucraina e chiede stop alla guerra. Barsanti si astiene: “La principale responsabile è la Nato”

Botta e risposta in consiglio comunale sull’odg per esprimere vicinanza al popolo ucraino. Il sindaco non ci sta: “Un paese autonomo, l’Ucraina, è stato invaso”. Barsanti: “L’invio delle armi è un provvedimento assurdo e illogico”

Torna a riunirsi il consiglio comunale di Lucca. La seduta di questa sera (8 marzo) si è aperta con la toccante  testimonianza sugli orrori della guerra tramite la voce di un’ospite ucraina, Mariya Lyupak: “Nel nostro paese c’è la guerra. Siamo tutti spaventati, la guerra dura dal 2014 ma l’attacco di febbraio non ce lo aspettavamo. Kharkiv è rovinata, muoiono bimbi. Ci sono già 5mila profughi. È un disastro. Voglio ringraziare popolo italiano, siete sempre vicini con aiuti. Grazie di tutto”.

Mariya Lyupak

Il consiglio comunale abbraccia virtualmente Mariya Lyupak e si unisce per chiedere a gran voce la pace e la fine della guerra in Ucraina. Approvato l’odg (con 26 voti favorevoli e 1 astenuto) che condanna l’aggressione militare in Ucraina e che invita il governo a sforzi diplomatici per far cessare la guerra, favorendo il dialogo per superare le divergenze.

Il consigliere comunale Daniele Bianucci, delegato alle politiche giovanili, ha letto uno stralcio del documento redatto dall’associazione Liberamente, composta da giovani studenti della Città: “La guerra è questa: una storia scritta dagli impotenti – E allora che fare? Opporsi a tutte le pratiche di guerra è il primo passo. E poi è altrettanto necessario stare dalla parte di coloro che stanno scendendo in piazza contro la guerra a Mosca- San Pietroburgo e in altre città. Stare dalla parte di chi fa resistenza civile nelle piazze russe perché sono loro l’ unica speranza che abbiamo per uscire dalla logica delle armi e delle sanzioni. Tutte parole di guerra che aumentano odio e violenza. Bisogna sostenere queste forze e queste voci di resistenza che sono dentro la tana del lupo. Di loro ci si può fidare. Perché dovremmo fidarci di chi usa solo armi o ragiona solo secondo leggi di vendette e ritorsioni? Con loro possiamo inventare qualcosa di nuovo. Possiamo davvero costruire ‘Qualcosa di mai visto prima’, rovesciando però il luttuoso significato delle minacce di Putin nel loro opposto e cioè come messaggio di vita e di speranza. Solo la vita produce la vita. Non si può fare esplodere la Russia ma farla ‘implodere’ sostenendo le forze di pace e resistenza che vivono e crescono dentro di Lei”.

Un odg che è la sintesi di un dialogo tra i capigruppo: manca, però, la firma Fabio Barsanti (Difendere Lucca).  “Non ho firmato questo odg – commenta Baranti -. Credo che ognuno di noi voglia fortemente la pace in una guerra che ha un aggressore, un invasore e un popolo occupato. Dobbiamo, in qualità di politici locali, far sentire la nostra voce ed approfondire senza banalizzare. Il pensiero va alle vittime civili e al popolo ucraino, che sta reagendo con tanto onore. Il sottoscritto aveva chiesto delle integrazioni di buon senso per votare favorevole all’odg. Quando vi è un conflitto non vi è un mostro al 100%. L’Unione Europea ha le sue responsabilità, la Nato è la principale responsabile di questa guerra. Nel 2014 c’è stato un colpo di stato in Ucraina che ha provocato vittime e questa premessa andava scritta. Una certa politica americana con Trump non avrebbe fatto scoppiare questa guerra. L’invio delle armi in Ucraina è un provvedimento assurdo e illogico. È un precedente di una gravità inaudita. A me fa vergognare una cosa del genere. L’Italia è una colonia da molti anni, gli Usa ci stanno guadagnando da questa situazione (guerra in Ucraina ndr). Avevo chiesto di invitare il presidente della Repubblica di farsi garante della cessazione di ogni atteggiamento discriminatorio verso il popolo russo. Escludere gli atleti da Olimpiadi e Mondiali è assurdo. Non capisco perché non sia stato messo il punto sulla russofobia. Iraq, Serbia, Siria: i gendarmi di questo mondo sono quasi sempre gli Usa. Detto questo condanno l’aggressione di Putin in Ucraina. Sì alla pace, però bisogna farlo seriamente. Qui non si è fatto con questo odg, per questo mi astengo”.

Il presidente del consiglio comunale Francesco Battistini non ci sta: “Non si permetta consigliere Barsanti, questo odg è stato fatto molto seriamente. Però in questa guerra c’è un aggressore e un aggredito e su questo non ci possiamo sbagliare”. Sul tema interviene anche il sindaco Alessandro Tambellini: “Non va paragonata la crisi cubana a questa, i tempi sono diversi. Il raggio missilistico comprendeva l’intero nord America. Oggi abbiamo missili intercontinentali, nessuno si può ritenere al sicuro da una guerra atomica. È vero, c’è il problema della componente russofona anche in Ucraina, ma c’è modo e modo per risolvere questioni di questo tipo. Le minoranze russofone esistono anche in Moldavia per esempio: che si fa, dopo l’Ucraina si passa alla Moldavia e ai paesi baltici? Come ci si comporta domani con la Finlandia? Voglio ricordare un fatto: nel 1994 nei dibattiti relativi all’Ue si parlava di una difesa europea, di una politica estera europea. Ciò non è avvenuto, soprattutto per le prese di posizione della Gran Bretagna. L’Ue oggi deve ragionare sulla sua consistenza dal punto della difesa e della politica estera. Si fa presto a dire via la Nato, ma va costruita una condizione diversa. Poi c’è la Cina: sappiamo le mire cinesi su Taiwan. Qui un paese autonomo, l’Ucraina, è stato invaso. Mi preoccupa il fatto che oggi la Russia voglia riprendere il ruolo di super potenza che ha avuto in passato. Dobbiamo credere agli strumenti della diplomazia fino in fondo, non si mandano i carri armati. Ci sono dei principi fondamentali che vanno rispettati nella loro integrità”.

La replica del consigliere Barsanti: “Non dimentichiamoci l’allargamento della Nato verso est, percepito come accerchiamento dalla Russia. La Russia è stata provocata più volte. Per il Kosovo si è mossa la Nato, c’è un paragone molto simile con il Donbass. Ripeto, se la situazione di oggi è precipitata ci sono anche delle responsabilità degli Usa”.

Il consigliere della Lega Giovanni Minniti ribadisce il suo “ripudio totale alla guerra e solidarietà alla popolazione ucraina che sta vivendo le atrocità della guerra. Non esistono guerre giuste, esistono solo guerre ingiuste. Alla guerra non si risponde con la guerra, va trovata una soluzione diplomatica. Se fallisce la diplomazia l’unica alternativa è la terza guerra mondiale, che sarà anche l’ultima. Da questo conflitto tutti hanno da perdere. Il mio auspicio è anche il comune di Lucca lavori per la pace e in aiuto della popolazione che sta vivendo il calvario della guerra”.

Così il consigliere Roberto Guidotti (capogruppo Pd): “Si è perso lo spirito di questo odg, la situazione è veramente triste e noi, nel nostro piccolo, dobbiamo fare di tutto per dire no alla guerra e dare un messaggio di solidarietà al popolo ucraino”. Sul tema interviene anche Marco Barsella (Lei Lucca): “L’intenzione della capigruppo non è stata quella di tarpare le ali a certe integrazioni. Abbiamo provato a scrivere un odg unitario e io voterò favorevole”. Per il consigliere Bianucci “il destino di un popolo non si decide con le bombe, ma è il popolo stesso che deve scegliere il proprio destino. Il destino dell’Ucraina deve essere deciso democraticamente dal proprio popolo”.

Così il capogruppo di Lucca Civica Claudio Cantini: “La mia visione geopolitica è molto diversa da quella di Barsanti. Ma il documento presentato stasera è andato verso un’unica rappresentazione che pensavamo condivisa, cioè una ferma condanna dell’invasione russa dell’Ucraina. Io ed il mio gruppo ovviamente voteremo a favore”. Per il consigliere M5s Massimiliano Bindocci: “Ragionare su chi ha ragione e ha colpa è secondario in questa analisi. La pace deve essere l’obiettivo finale e noi dobbiamo fare un appello per dire stop alla guerra. La guerra delle volte si può fare anche per salvaguardare la pace. I nostri partigiani avevano le armi. Da Lucca adesso mandiamo un appello sentito e unito per la pace”.

L’8 marzo

In occasione della giornata internazionale dei diritti della donna, in consiglio comunale viene presentata la relazione della presidente della commissione pari opportunità, Cristina Elena Dell’Arsina: “L’obiettivo della nostra commissione è quello di sostenere e promuovere la democrazia di genere e la valorizzazione della soggettività femminile, che persegua l’effettiva attuazione dei principi di uguaglianza della Costituzione anche attraverso la proposta di interventi che rimuovano ostacoli e difficoltà di ordine sociale economico e culturale che possano costituire un qualunque tipo di discriminazione verso le donne e verso le persone in senso più generale. Un cenno storico: il 16 dicembre del 1977 l’assemblea generale delle nazioni unite propose di dichiarare un giorno dell’anno dedicato alla rivendicazione dei diritti delle donne. L’8 marzo fu scelto come data ufficiale da molte nazioni. Qualche numero della nostra commissione: nel 2021 si sono tenute 13 riunioni a distanza e abbiamo realizzato 5 conferenze online. La commissione ha anche espresso 3 pareri e un’osservazione al piano operativo del Comune. Sul tema del contrasto e della prevenzione contro la violenza, il nostro impegno è quello di sostegno all’educazione alla cultura del rispetto. Ci siamo battute anche sul linguaggio di genere, per un uso non sessista della lingua italiana. Siamo state impegnate in numerose iniziative, ad altre ci stiamo lavorando. Un pensiero speciale alla popolazione ucraina, alle donne, e a chi soffre gli orrori della guerra, che nessuno vuole. Auguro un mondo nel quale ci sia la pace internazionale e che sia riconosciuto che uomini e donne sono diversi ma con uguale dignità”.

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La consigliera Fdi Simona Testaferrata, dopo un pensiero sulla giornata dell’8 marzo e un messaggio di solidarietà verso il popolo ucraino, dice la sua sull’uso del linguaggio: “Tre sono le parole fondamentali nella lotta per i diritti delle donne: cultura, diffusione e rispetto. La lingua italiana? l’attenzione va riversata sugli aggettivi, non sulla lettera A in fondo ai ruoli. I ruoli sono ruoli. Non è che mettendo la A in fondo si cambia il paradigma e il pensiero delle persone”.

Critico il consigliere M5s Massimilano Bindocci: “Violenza domestica, matrimoni forzati, il problema legato ai diritti della donna in alcuni parte del mondo esiste eccome. Dobbiamo avere il coraggio di dire a qualcuno che sbaglia, in alcune parti del mondo la cultura del rispetto e della tolleranza non c’è. Anche da noi a Lucca non ci sono candidati sindaco donna, non c’è mai stata una presidente della Repubblica donna. Per non parlare dei problemi sul mondo del lavoro. Serve un po’ di forza, basta discorsi. L’amministrazione si dia degli obiettivi e coinvolga anche l’opposizione”.

Ancora spazio ad una riflessione sui diritti delle donne con l’ultimo punto all’ordine del giorno, l’illustrazione del bilancio di genere e delle politiche di genere del comune di Lucca da parte dell’assessora Ilaria Vietina: “Stasera parliamo più delle premesse che dei contenuti. La giornata dell’8 marzo non è una festa, ma è un giorno di impegno per i diritti delle donne. Non c’è pace se non c’è rispetto dei diritti. La lista dei paesi dove le donne subiscono guerre o vivono instabilità è lunghissima. Ma guardiamo all’Europa: il 35% delle donne nell’Ue ha subito violenza fisiche/sessuali, il 22% delle donne nell’Ue ha subito violenza ad opera del proprio partner e il 55% delle donne nell’Ue ha subito molestie sessuali. C’è da lavorare sugli aspetti culturali: il 44% degli europei ritiene che per una donna il compito sia occuparsi della casa e della famiglia. La differenza tra il tasso di occupazione femminile e maschile nell’Ue è dell’11,6%. A livello mondiale, nelle società di venture capital e privare equity solo 1 dirigente su 10 è donna. L’impatto del Covid sulla partecipazione delle donne sulla forza lavoro è stato molto forte: l’Italia è addirittura al secondo posto in Europa. Per la parità di genere siamo al 14esimo posto in Europa, c’è molto da migliorare. Sul tema del lavoro siamo all’ultimo posto in Europa. L’auspicio è quello di un sempre maggiore spazio dato alle donne sull’ambito della ricerca. Il 12 mattina daremo tutti i dati relativi al bilancio di genere”.

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