Gli studenti delle medie in piazza Napoleone contro tutte le guerre
Una folla colorata insieme alla Comunità di Sant’Egidio. Presente anche un bambino scappato pochi giorni fa da Kiev
Oltre seicento ragazzi riuniti in piazza con un unico grido: “No alla guerra”. Questa mattina (22 marzo) in piazza Napoleone erano davvero tantissimi gli studenti delle scuole medie del Comune di Lucca che hanno risposto alla mobilitazione organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, il movimento da sempre in prima linea per aiutare i più bisognosi.
La Comunità, che per la crisi umanitaria in Ucraina ha recentemente organizzato anche una raccolta di beni e farmaci, ritiene infatti che sia fondamentale che le giovani generazioni si impegnino in prima persona per la promozione della pace e il rifiuto di ogni violenza. E stamattina, a giudicare dalla folla, non può che esserne orgogliosa: tanti cartelloni dipinti a mano, ma anche lunghi striscioni, disegni, simpatici slogan e bandiere della pace. Una marea coloratissima di giovani – educati e con la mascherina – ma anche di insegnanti, insieme in quella che è stata una vera e propria festa per la pace.
In piazza presenti con i loro fazzoletti bianchi in segno di pace i ragazzi degli Istituti comprensivi Lucca Centro Storico, Lucca 2, Lucca 3, Lucca 4 e Lucca 6. Alla mobilitazione ha preso parte anche l’assessora Ilaria Vietina: “Grazie ai ragazzi e a tutti i docenti che oggi sono qui a compiere questo gesto di pace. Siamo certi che quello che avete gridato stamattina alla nostra città sarà raccolto da tutti. So che ci impegneremo tutti insieme a compiere gesti di pace ogni giorno e in ogni momento, stamattina voi ragazzi ci avete dato un grande insegnamento: vogliamo imparare da voi. Oggi siete venuti qui in piazza a gridare per la pace, a promettere che le vostre mani non faranno mai la guerra. Da questa piazza è partito un messaggio per tutti coloro che dall’Ucraina, terra di guerra, vengono qui dove troveranno calore e accoglienza. Insieme alla Comunità e a tutta Lucca, voi ragazzi ci avete insegnato per primi che la speranza c’è”.
“Oggi da questa piazza vogliamo gridare basta agli scontri, alle bombe, alle guerre, all’odio e alla violenza che vediamo in Ucraina e in tutto il mondo – hanno detto i volontari della Comunità di Sant’Egidio – Forse qualcuno vi avrà detto che queste manifestazione non serviranno a niente, noi siamo invece qui oggi ad alzare la voce per un mondo diverso. Lo vogliamo gridare insieme a voi agli adulti, perché il nostro è un sogno possibile. Non solo Ucraina ma anche Yemen, Iraq, Afghanistan, Siria. Sono guerre che non finiscono mai. Ma quale guerra ha davvero risolto qualcosa? Nessuna. La guerra peggiora solo la situazione, i suoi effetti non finiscono mai. Non è una parentesi che si chiude e poi tutto torna come prima. Questa guerra può avere conseguenze drammatiche per tutti noi, per la nostra vita ma anche per il futuro del nostro pianeta. La guerra è anche vecchia, ci fa tornare indietro: fino a qualche tempo fa ci trovavamo in piazza per i cambiamenti climatici. Oggi siamo dovuti tornare ad usare il carbone. Le nuvole dell’inquinamento sono già sopra il nostro Paese. Non possiamo permettere che tanti ragazzi come voi vivano sotto le bombe. Nessuno può viverci”.
Commovente anche la testimonianza di un bambino di Kiev arrivato pochi giorni fa proprio qui a Lucca: “Una mattina mi sono alzato e papà mi ha detto ‘oggi non andrai a scuola, e nemmeno a basket’. Non capivo. Poco dopo nel gruppo della mia classe alcuni miei compagni hanno iniziato a inviare dei video: la città era stata bombardata. Abbiamo iniziato a parlare tra noi ragazzi, aggiornandoci su ciò che stava succedendo intorno a noi. I miei genitori mi hanno detto di preparare le mie cose. Insieme al nostro cagnolino ci siamo trasferiti da un’altra famiglia. Si sentivano colpi molto forti. Hanno deciso di scappare dai nonni a Leopoli, che distava circa 400 chilometri da casa mia. Dodici ore per arrivare là. Siamo stati là qualche giorno, poi con mamma abbiamo preso l’autobus e dopo ben tre giorni di viaggio siamo arrivati qui in Italia”.
Sul palco anche qualche studente coraggioso: “La guerra è una pazzia – hanno detto ai microfoni – Con la guerra nessuno esce vincitore. Solo con la pace si vince. Non ci arrendiamo, non perdiamo la speranza. I movimenti per la pace stanno diventando sempre più grandi, vogliamo farci sentire sempre di più”.
La mattinata si è conclusa con un coloratissimo flash mob: “È urgente scendere in piazza a manifestare per la pace – hanno concluso i volontari della Comunità di Sant’Egidio – In questo momento buio ed incerto, con negli occhi le terribili immagini che arrivano dal cuore dell’Europa, ogni uomo e donna di buona volontà sa che la pace è l’unica via di bene. La guerra è solo una follia. Le tante manifestazioni per la pace di questi giorni sono un segno inequivocabile di un anelito di bene davvero condiviso, oltre che di solidarietà diffusa. Ghandi disse ‘Occhio per occhio e il mondo diventa cieco’. È proprio così, basta guerre”.