Celebrazioni del sacrificio degli Alpini, polemica per la scelta del giorno

L’Isrec di Lucca: “Grave aver scelto la data dello scontro durante la ritirata dalla Russia e averla incollata al giorno della memoria”
E’ polemica per l’istituzione di una giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, per ricordare lo scontro combattuto a Nikolajewka, durante la ritirata dalla Russia nell’inverno 1942-43. La proposta di fissarla per il giorno prima di quello della memoria suscita la contrarietà anche dell’istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea della Provincia di Lucca, che esprime “sconcerto” di fronte all’iniziativa approvata dal Senato nel corso della seduta di martedì scorso (5 aprile).
“Ciò che soprattutto appare irricevibile – spiega Isrec di Lucca – è la scelta dichiarata di far cadere la celebrazione il 26 gennaio, lo stesso giorno dello scontro combattuto dagli Alpini a Nikolajewka durante la disastrosa ritirata di Russia dell’inverno 1942-43. La nuova ricorrenza viene quindi a collocarsi immediatamente prima della Giornata della Memoria (27 gennaio). La ritirata di Russia si inserisce nel contesto della ben più vasta campagna avviata dalla Germania nazista nel giugno 1941, avente come principali obiettivi la distruzione dell’Unione Sovietica e il potenziale annientamento di larga parte della sua popolazione. L’Italia fascista, allora il principale alleato europeo della Germania, partecipò alla campagna in qualità di aggressore e di forza occupante, rendendosi responsabile anche di crimini di guerra. Il fronte orientale fu anche l’area dove ebbe inizio lo sterminio degli ebrei; perciò, la decisione di celebrare la ricorrenza proprio a ridosso della Giornata della Memoria, istituita soprattutto per ricordare la Shoah, ci pare altrettanto grave anche sotto questo aspetto, per ciò che di irrispettoso e contrastante implica”.
“L’Istituto è cosciente dell’importanza storica che gli Alpini hanno per il Paese e per la stessa provincia di Lucca, che nella campagna di Russia vide la morte di più di 1300 militari – si afferma -. Siamo altrettanto consapevoli che ogni corpo e istituzione militare è caratterizzato da eventi e momenti fondanti, e per gli Alpini italiani Nikolajewka è certamente uno di essi. Rimaniamo però ugualmente sorpresi che in sede istituzionale non sia stato sollevato il problema posto dal contesto in cui si svolse la battaglia e dalla sua stessa data. Era veramente impossibile trovare, nella lunga storia degli Alpini, ricca sia di eventi bellici che di interventi di soccorso civile, un altro giorno? Un’altra battaglia? La scelta di fare assurgere Nikolajewka da tragedia a simbolo, al di là dell’indiscutibile coraggio e della grande sofferenza di coloro che vi furono coinvolti, rischia di prestarsi all’ennesima riproposizione del paradigma vittimario o eroico-nazionalistico. Non possiamo allora non domandarci perché questo Parlamento, espressione dello Stato Repubblicano, nato dalla Resistenza, che ha tra i suoi valori costituzionali il rifiuto del fascismo, abbia sentito il bisogno di valorizzare, (fino a incollarlo al Giorno della Memoria) un evento, la campagna portata avanti dall’Armir, che si colloca pienamente e indiscutibilmente all’interno della politica di potenza e della guerra fascista. Una catastrofe militare che, da sola, costò all’Italia la morte di oltre 80.000 uomini”.
“Alla luce di quanto abbiamo appena riassunto, giudichiamo di fondamentale importanza un’appropriata contestualizzazione degli eventi che condussero alla ritirata e allo scontro di Nikolajewka – si spiega in una nota -, preso a simbolo della giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini. L’Isrec di Lucca ritiene quindi doveroso promuovere una iniziativa pubblica sul territorio, alla quale invitiamo a partecipare la locale sezione dell’Ana, che sensibilizzi sul ruolo avuto dall’Armir sul fronte orientale e, più in generale, sugli scopi e l’andamento della guerra fascista”.