LuccAut: “Grazie alla libreria Baroni, un esempio di coraggio e libertà”

14 aprile 2022 | 14:23
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LuccAut: “Grazie alla libreria Baroni, un esempio di coraggio e libertà”

L’associazione: “Ha creduto nei diritti in una fase storica in cui non era affatto scontato”

“Grazie alla libreria Baroni, esempio di coraggio e libertà”. Lo scrivono gli attivisti e le attiviste di LuccAut ricordando come da sempre la libreria sia stata sensibile ai temi come la tolleranza e la lotta per i diritti civili.

“Non tutti i luoghi sono uguali agli altri, non tutte le braccia si aprono nello stesso momento, non tutte le persone dimostrano lo stesso coraggio. Questo – spiegano – ci è tornato in mente quando abbiamo saputo che la libreria Baroni, e il suo titolare Cristiano Alberti, hanno interrotto l’attività. Quando una sua realtà culturale cede il passo, noi crediamo, ogni città è chiamata ad interrogarsi: sulla propria storia, sul suo presente e, soprattutto, sul futuro che desidera per se stessa. Ciò è ancora più vero quando a chiudere è chi, per oltre due secoli, ha assicurato un servizio pressoché ininterrotto alla crescita della comunità”.

“Oggi sono due i momenti che vogliamo ricordare – prosegue LuccAut -: e non solo perché ci riguardano, ma soprattutto perché sono esemplificativi per capire a quale motore di profondo cambiamento abbiamo rinunciato. Il 30 giugno 2003, la vetrina della libreria – allora in via San Frediano – veniva imbrattata da un gruppo di fascisti con la scritta Gay raus, dopo la presentazione di due libri a tematica omosessuale: eventi che altre realtà della città avevano rifiutato di ospitare. Ne seguì una grande manifestazione: una mobilitazione arcobaleno, che invase le principali vie del centro”.

“Dieci anni dopo, e non poteva altro che essere così – proseguono – , i locali di piazza San Frediano ospitarono a lungo le riunioni iniziali di un gruppo di persone che, nel tempo, diedero poi vita alla nostra associazione pro-lgbtqi+, LuccAut. Se oggi Lucca è più accogliente nei confronti delle persone lgbtqi+; se oggi Lucca è più attenta ai diritti di tutte e tutti: il merito è molto anche di chi, durante una stagione storica in cui ciò era ancora più difficile di oggi, ha creduto profondamente che la cura e la libertà di donne e uomini – che non necessariamente condividono gli stessi bisogni – valessero anche il rischio (che poi si è rivelato concreto) di perderci qualcosa. In questi anni avremmo anche noi potuto fare molto di più per sostenere chi ci ha supportato: e di questo desideriamo scusarci pubblicamente coi titolari della libreria. Noi però non dimentichiamo, e sentiamo il bisogno di esprimere la nostra profonda gratitudine nei confronti di Alberto e della sua famiglia, per il loro esempio da cui abbiamo imparato molto e grazie al quale siamo cresciuti. Con l’augurio che il loro cammino possa essere ancora a lungo prezioso per chi avrà la fortuna di intrecciare la loro strada”.