Lucca, tornano a crescere gli investimenti nel mattone: le compravendite aumentate del 41 per cento in un anno

20 aprile 2022 | 12:10
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La ricerca di Mediatori Group: il mercato degli affitti torna ai livelli pre-pandemia

Vola il mercato immobiliare in provincia di Lucca e in quest’anno di ripresa viene evidenziato un ottimo dato, con 5394 compravendite effettuate nel 2021 in provincia. Un trend in netta risalita che è spinto anche a livello nazionale il cui incremento medio, rispetto all’anno precedente, del 16 per cento. Ma la provincia di Lucca fa ancora meglio evidenziando quanto il nostro capoluogo sia ambìto dagli acquirenti che cercano casa e i dati di incremento rispetto al 2020 fanno segnare un 41 per cento in più.

Come ogni anno, Mediatori Group ha effettuato un’analisi del mercato immobiliare e creditizio nelle zone di riferimento, essendo presenti a Lucca con ben 7 uffici.

A Lucca, la performance del mercato è stata leggermente migliore della media: unendo città e provincia si è registrato un incremento del 41 rispetto allo scorso anno.

“La situazione in questo anno è nettamente migliorata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, infatti abbiamo registrato un numero di compravendite maggiore – dice Concetta Verducci, responsabile della zona di Fornaci di Barga –. La tipologia più richiesta dai nostri acquirenti sono i terra tetti, quindi soluzioni semi indipendenti e gli appartamenti in piccoli complessi, naturalmente con giardino. Con l’arrivo del Covid, il mercato immobiliare ha subito dei cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda gli spazi esterni, oggi le persone cercano maggiormente una soluzione piccola ma che abbia un bel terrazzo o un bel giardino. Lucca offre questa possibilità, soprattutto nella zona periferica e nella provincia, quindi le persone tendono a spostarsi nella periferia, nelle zona della Mediavalle e in Garfagnana, dove il verde è presente in modo maggiore”.

Per quanto riguarda le tipologie di immobili più ricercate, tra le richieste prevalgono nettamente i terra tetti e i piccoli complessi, che insieme ricoprono più del 60 per cento.

Sull’offerta invece, il 41 per cento è rappresentata dagli appartamenti in piccoli complessi, ma è rilevante anche il numero di terra tetti presenti. Un’offerta che quindi, seppur con qualche scostamento percentuale, è tendenzialmente allineata alla domanda.

Qual è l’area maggiormente richiesta dagli acquirenti di immobili in provincia di Lucca?

“Ovviamente, come da sempre è stato così – dichiara Concetta Verducci -, la zona più richiesta è quella intorno alle mura, per le comodità e per i servizi che si hanno intorno. In questo modo si sacrifica un po’ il giardino in favore di terrazzi e balconi”.

Se si dovesse trovare un profilo tipo, di coloro che acquistano una casa a Lucca, la figura che emerge dalle statistiche è quella di un impiegato o lavoratore dipendente, con un nucleo familiare di 3 persone e un’età compresa fra i 35 e i 44 anni.

Diverso il profilo emerso dall’analisi dei dati relativo ai venditori, dove si registra un’età media compresa tra i 55 e i 64 anni. Dal punto di vista occupazionale, anche il venditore per la maggior parte svolge la professione impiegatizia, ma è da tenere in considerazione anche la quota relativa ai pensionati. Per quanto riguarda la i nuclei familiari, quest’ultimi sono composti per il 38 per cento da 2 individui.

il team di mediatori groupIl team di Mediatori Group

Come nel 2020, a seguito dell’incertezza economica che stiamo attraversando, le richieste di immobili hanno fatto registrare un lieve calo della disponibilità di spesa nelle fasce più alte. Rimane però rilevante il numero di acquirenti così detti “buoni”, con relativa facilità di acquisto: il 48 per cento di essi dichiara di comprare in contanti o per investimento, segno che chi ha disponibilità cerca comunque di approfittare del momento favorevole.L’analisi di mercato effettuata da Mediatori Group si è concentrata anche nel campo delle locazioni.

“Se si vuole fare una panoramica sul mercato delle locazioni, possiamo dire che, come avevamo previsto l’anno scorso, gli affitti temporanei hanno subito un calo in favore di contratti più lunghi 3+2 e 4+4 e naturalmente, la scelta cade quasi sempre su una tipologia contrattuale in regime di cedolare secca – spiega Tommaso Bertocci, responsabile dell’ufficio Mediatori Group Pistoia Est -, in questo modo si ottengono degli sgravi fiscali”.

Il mercato degli affitti sta piano piano tornando ai livelli pre-pandemia, la domanda è cresciuta del 30 per cento, con un tempo medio per affittare che cala al di sotto dei 30 giorni, per gli immobili residenziali e 1-2 mesi per i fondi commerciali.

Ultimamente sembra che per molte persone non sia facile accedere all’affitto di un immobile residenziale. I proprietari hanno bisogno di garanzie in più per poter condere immobili in affitto, per non rischiare morosità da parte degli inquilini, quali sono le garanzie in media richieste dai proprietari di casa? “C’è sempre stata attenzione sulla scelta dell’inquilino, da parte dei proprietari di casa – spiega Tommaso Bertocci -, naturalmente le garanzie variano a seconda della tipologia di immobile che si va a locare. Se si tratta di un affitto mensile di 400-450 euro, per un appartamento utilizzato da una sola persona, solitamente viene richiesta una busta paga di 1200-1300 euro. Per poter stare tranquilli di solito il prezzo dell’affitto mensile si aggira intorno ad un terzo della busta paga. Di solito il proprietario non chiede altre garanzie, raramente le fideiussioni”.

E gli animali, in molti casi ci è stata segnalata la difficoltà di trovare immobili da affittare, se si possiede gatti o cani è così? “Il discorso sarebbe molto lungo, ma effettivamente delle difficoltà si possono riscontrare – precisa Tommaso Bertocci -, tutto sta nelle esperienze che ha avuto il padrone di casa. Se precedentemente ha avuto inquilini che possedevano degli animali e si è trovato con la casa devastata, sicuramente non prenderà in considerazioni inquilini con animali”.

Un occhio anche al mercato creditizio. “I tassi sui finanziamenti sono in calo costante – dichiara Alessio Del Carlo, del team Euroansa -, a dicembre 2021però è stato registrato un cambio di tendenza che potrebbe preoccupare un po’. Tra coloro che accedono più facilmente al credito ci sono i giovani under 36 e la fascia di richiedenti che traina la domanda e ciò è dovuto agli ottimi incentivi con mutui che possono arrivare a coprire il 100 per cento del valore”.

Nonostante un leggero aumento del tasso di interesse, i tassi di riferimento della Bce rimarranno invariati, nonostante tutto però è consigliabile rivolgersi ad un consulente preparato.

Sotto la lente d’ingrandimento di Mediatori Group è finto anche il mercato delle ristrutturazioni e come ogni anno sono state poste delle domande ai proprietari di immobili e agli acquirenti rispetto alla loro predisposizione a ristrutturare casa.

Rispetto a chi sta vendendo casa, nel 2021 il numero di persone che ristrutturano risulta in calo, nonostante i bonus messi a disposizione dallo stato. Questo calo di propensione a ristrutturate è visibile anche negli acquirenti.

“Abbiamo notato un calo nella disponibilità di ristrutturare – precisa Tommaso Bolognesi, di RistrutturaMi -, ciò è dovuto a nostro avviso, dalla totale disinformazione che c’è sugli incentivi statali”.

Nell’analisi del profilo di chi ristruttura, le fascia d’età che ha visto un incremento del 13 per cento è quella dai 55 ai 64 anni, mentre la maggiore, comprende dai 35 ai 44 anni.

“Questo dato ci porta a pensare che c’è una maggior predisposizione a ristrutturare immobili nei quali vivere per il resto della vita”, sottolinea Tommaso Bolognesi.

Le famiglie più predisposte a ristrutturare risultano quelle composte da 2 o 3 membri. Per quanto riguarda la professione, i dati rispecchiano quelli dell’anno precedente con il 71 per cento dei profili che risultano dipendenti. Inoltre, nel 72 per cento dei casi, la ristrutturazione comprende tutta l’abitazione, mentre i lavori più eseguiti sono quelli di imbiancatura. Infine, occorre ricordare che esistono molti incentivi a disposizione dallo stato in materia edile, usufruibili entro il 2023, ognuno con le proprie condizioni.
Il mercato immobiliare e creditizio solido ha reagito molto meglio del previsto alle difficoltà portate dalla pandemia, ,nonostante il leggero calo della disponibilità di spesa riscontrato, il trend di compravendita e i flussi di finanziamenti erogati, sono già tornati su livelli pre-Covid. Dati e prospettive che fanno sicuramente ben sperare per questo 2022.