Dalle botteghe alimentari ai negozi pop-up: tutte le idee per il mercato del Carmine del futuro
Le linee guida di 4223, la realtà giovanile che si è aggiudicata il bando per la riqualificazione: lavori finiti entro fine 2025
Tutte le idee per il mercato del Carmine del futuro. Le ha presentate 4223, la realtà che si è aggiudicata il bando per la riqualificazione della struttura.
4223 ha presentato oggi (21 aprile) le linee guida generali della sua attività, che va ben al di là dei lavori di ristrutturazione che andranno avanti fino alla fine del 2025, partendo dalla chiesa e dall’ala est dell’edificio.
Ma cosa ospiterà il rinnovato mercato del Carmine?Botteghe alimentari con l’eccellenza del territorio lucchese, le botteghe artigiane, uno spazio bambini, attività di somministrazione e ristorazione, ma non solo. Il chiostro del mercato sarà un luogo civico per la città e i suoi visitatori. Troveranno spazio, inoltre, spazi per il coworking, per attività espositive, artistiche e culturali, uno spazio dedicato alle arti e ai mestieri. Agli spazi permanente si affiancheranno, inoltre, gli spazi temporanei, dei veri e propri pop-up temporary store.
A presentare le idee per il Carmine sette giovani legati al territorio: Matteo Mattia Gemignani, amministratore di 4223 Srl assieme a Bartolomeo Pampaloni, Marco De Santi, Giacomo Gregori, Lucia Isabella Mezzanotte (l’unica non lucchese del gruppo), Alessandro Paoletti ed Elena Pardini.
Ci siamo, dunque, il mercato del Carmine ben presto avrà una nuova vita. Non è la prima volta che si sente una notizia del genere e in questi anni l’edificio è stato oggetto del recupero in alcune delle sue parti, sono stati fatti dei bandi per la sua concessione, che immancabilmente sono andati deserti e quando si affacciava qualche società per esprimere opinioni sui contenuti, venivano a galla difficoltà e resistenze, ogni tanto sostenute anche dai lucchesi. Perché lo spazio del mercato del Carmine per i lucchesi è un luogo di ricordo di tempi che furono, quando tutto era più semplice e i cittadini non vogliono che sia trasformato in un’area commerciale priva dello spirito che l’ha sempre contraddistinto nella storia della nostra città.
È evidente però, che l’immobile pubblico negli anni ha subito dei danni dovuti alla mancanza di manutenzione, ma non solo, anche i regolamenti sulla sicurezza sismica sono diventati più stringenti e c’è bisogno di lavori per renderlo nuovamente fruibile, ed è qui che si inserisce la società 4223, vincitrice del bando messo su a fine anno dall’amministrazione comunale.
La società 4223, il cui nome si riferisce alla lunghezza di un giro di mura, è composta principalmente da sette soggetti che hanno in comune l’amore per la loro città, Lucca. All’interno della società hanno ruoli, competenze e professionalità, complementari, c’è Matteo Mattia Gemignani, amministratore e rappresentante legale: “Ho vissuto negli ultimi 10 anni a New York e sono un imprenditore – racconta Matteo -, le mie aziende hanno come tema principale la sostenibilità ambientale, per la società 4223 sono l’amministratore delegato e curo gli aspetti finanziari”.
Elena Pardini, giornalista freelance e responsabile delle comunicazione: “I temi di cui mi occupo sono principalmente legati all’ambito artistico e culturale – spiega -, ho vissuto a Milano e sono tornata a Lucca per realizzare in questo spazio, un ambiente di lavoro legato ai temi che ho sempre amato, appunto, l’arte e la cultura”.
Lucia Isabella Mezzanotte responsabile coordinamento e organizzazione di eventi, unica componente non originaria di Lucca: “Sono nata a Milano, ma sono lucchese d’adozione – dichiara -, la mia passione sono gli eventi, soprattutto quelli legati al settore della moda. Ho curato mostre e linee di abbigliamento, il mio ruolo nella società 4223, è quello della gestione degli eventi legati ai bambini”.
Bartolomeo Pampaloni amministratore e responsabile del coordinamento e della organizzazione di eventi: “Ho studiato a Firenze, Parigi e Roma cinematografia e di professione sono un regista di documentari – dice Bartolomeo -, avendo vissuto anche in grandi città ho potuto vedere le trasformazioni che hanno subito e sono tornato a Lucca perché non subisca la stessa sorte e un luogo come il mercato del Carmine, che rappresenta una parte di storia della città, non venga dimenticato e si trasformi in un centro commerciale. Il nostro progetto per il mercato del Carmine deve rispettare la specificità del luogo”.
Marco De Santi, responsabile del coordinamento e della progettazione: “Ho avuto molte esperienze all’estero – spiega Marco -, il mio settore e la progettazione ed in particolare il design di interni”.
Alessandro Paoletti, responsabile del coordinamento e della progettazione: “Mi occupo della progettazione a 360 gradi – dice Alessandro – ma sono specializzato nel settore dell’arredamento di interni. Sono tornato a Lucca dopo un esperienza fuori, per dare una mano a questo progetto che per noi e per tutta la città rappresenta un’opportunità unica”.
Giacomo Gregori, consulente amministrativo e gestionale: “Le nostre competenze si interfacciano in molti aspetto – dichiara – La mia passione è l’educazione ambientale e sono il presidente di Talea”.
I principi su cui ruotano i temi scelti dalla società 4223, che coinvolgeranno li futuro del mercato del Carmine, sono “la condivisione a posto del mero possedere, integrare e diffondere piuttosto che isolare e rendere esclusivo. Svolgere un servizio per la nostra comunità cittadina, per permettere di riappropriarsi nel quotidiano del suo centro storico”.
“Siamo tornati a Lucca da esperienze diverse per ridare alla città il suo cuore pulsante, che è il mercato del Carmine – precisa Bartolomeo Pompaloni -, lo vogliamo fare attraverso quei principi che secondo noi sono gli stessi che Lucca ci ha insegnato, che ci siamo portati dietro durante le nostre esperienze all’estero. Questi principi riguardano la sostenibilità, il commercio di prossimità, con un’idea di comunità cittadina integrata che dialoga in maniera organica. Che vuol dire vuol dire? Dove si incontrano generazioni diverse, dove non ci sono e non si creano spazi per dividere, ma per unire. Per questo la nostra idea – prosegue Bartolomeo -, è quella di cercare tramite delle chiamate, che faremo al territorio prossimamente, di radunare in questo luogo le realtà territoriali più significative che già si muovono nella direzione di costruire un futuro migliore per tutti noi. Questo futuro ha a che vedere con l’ambiente, con il suo rispetto e con una forma di socialità aperta, dove appunto gli spazi, siano fatti per far dialogare le varie generazioni, ma anche le varie comunità all’interno della città. Questo è il nostro sogno”.
Alla presentazione avvenuta stamani, 21 aprile, negli spazi del mercato del Carmine hanno partecipato per il comune di Lucca, anche gli assessori Francesco Raspini e Chiara Martini, che hanno illustrato le varie fasi di realizzazione del progetto da un punto di vista architettonico che riguarda il recupero edilizio dell’area: “Alla società 4223, che ha vinto il bando, viene concesso integralmente l’immobile, ma questo avverrà in due fasi distinte – spiegano gli assessori – Nella prima fase verranno concessi gli spazi della chiesa, che si trovano nel lato est dell’immobile, perché si tratta di un’area che è già stata adeguata alla normativa antisismica. In una seconda fase, in cui anche l’adeguamento sismico del chiostro sarà pronto, tutto l’edificio sarà a disposizione della società per il loro progetto”.
Lo stato dell’arte di chiesa è chiostro è completamente differente, l’amministrazione comunale ha investito molto sul mercato del Carmine, in questi anni è stata recuperata la copertura e l’area della chiesa è stata interessata dall’adeguamento antisismico, restano da fare, a carico del Comune, gli infissi, il cui finanziamento di 400mila euro è stato coperto con l’aggiudicazione di un bando regionale. Per il recupero del chiostro invece, inizialmente era stato messo a disposizione un quota di finanziamento da Fondazione cassa di risparmio di Lucca, ma sono stati intercettati anche dei finanziamenti di 4 milioni di euro con i bandi del Pnrr, che hanno reso superfluo l’intervento della fondazione.
Le fasi successive consisteranno nel chiedere un parere del progetto alla soprintendenza, nel mentre il chiostro sarà interessato dai lavori di adeguamento sismico, potranno partire i lavori per gli infissi nella parte della chiesa e poi quelli per gli spazi interni. In questo modo, il progetto potrà partire già prima dell’estate del prossimo anno e dopo due anni di lavori nel chiostro, anche quello potrà successivamente essere messo a disposizione della società.
Nel frattempo?
Nel frattempo i ragazzi di 4223 chiedono un confronto con le realtàcommerciali e dell’artigianato, con le associazioni, con gli enti e con chiunque abbia interesse in un prossimo futuro ausufruire degli spazi del mercato, stabilendo insieme a loro degli ambienti ideali per svolgere le attività richieste.
Ma come rendere virtuoso e auto sostenibile questo progetto?
“ Il nostro scopo principale, è quello di locare degli spazi seguendo un manifesto, un canone, un principio di economia circolare, arti e mestieri, saperi locali, artigianato locale, non solo per celebrarli e tramandarli – spiega Matteo Mattia Gemignani -, ma anche per dargli finalmente, una nuova dignità. Questo però, cosa significa? Che tutti gli utili che la nostra società riceve da queste attività, saranno tutti totalmente reinvestiti in quello che si chiama virtuosismo, ovvero nel cercare di sostenere queste attività con tutto il nostro impegno, nel coinvolgere dai bambini, agli anziani con eventi, manifestazioni, corsi di formazione e quant’altro ci sarà nel nostro nel nostro programma. In questo modo potremmo lasciare i commercianti e gli artigiani al loro mestiere togliere quel peso che invece diventa il nostro mestiere, di saper comunicare, saper presentare, saper celebrare quella che poi è la loro arte e il loro mestiere. Quindi, dobbiamo pensare all’immagine di questo luogo, come un incubatore, un catalizzatore di altri saperi mestieri e di vita”.
La maggior parte della superficie totale sarà dedicata ad attività di servizio ai cittadini. In virtù dello stato di ristrutturazione del complesso, il progetto si articolerà in due fasi, declinate secondo la tempistica dei lavori e l’agibilità delle varie aree. Prima fase: la Chiesa e l’Ala Est, interventi previsti entro la fine del 2022; Seconda fase: l’intera area del Mercato del Carmine, interventi previsti entro la fine del 2025.
“Nella prima fase – dicono da 4223 – concentreremo tutte le attività, commerciali e culturali, nel suggestivo spazio della chiesa e nella cosiddetta ala est, per far sì che l’identità del progetto sia delineata fin da subito e inizi a svilupparsi. Una volta che anche lo spazio del mercato, la piazza del Carmine e il primo piano saranno agibili, espanderemo le attività nell’intera struttura, per far vivere il progetto in maniera più articolata e organica”.
Le linee guida nel dettaglio
Le Botteghe Alimentari
“Prevediamo – dicono da 4223 – attività di vendita e/o somministrazione di prodotti enogastronomici che rappresentano l’eccellenza del territorio lucchese nella sua varietà e diversità (ad esempio vino, olio, salumi, formaggi, farro, castagne, miele, confetture, farine, birra eccetera)”.
Le Botteghe degli Artigiani
“È nostro intento – si legge nella presentazione – portare al Carmine le attività artigianali con il meglio del saper fare locale, in cui si utilizzano preferibilmente materiali ecosostenibili e di riciclo, nonchè materie prime di origine naturale, per produrre oggetti d’artigianato artistico che attingono a tecniche sia antiche che contemporanee in un luogo dove si torni a dar valore alla manualità e alla valorizzazione dell’unicità dei prodotti: per questo prevediamo botteghe a vista dove i visitatori possano osservare da vicino gli artigiani al lavoro e apprezzarne le tecniche produttive”.
Lo Spazio Bambini
“Un luogo dedicato ai più piccoli – prosegue – in cui ogni forma di apprendimento sarà basata sul gioco. Coordinato da un team di educatori ed insegnanti con formazione nello sviluppo, uno spazio di socializzazione, apprendimento, ma anche manualità, il tutto a misura di bimbo. Inoltre: spazio a corsi tematici scanditi per età (quali letture condivise, teatro, circo, danza, musica, pittura, lingue straniere), scambio di oggetti legati al mondo dell’infanzia, in cui se ne promuove il riutilizzo e il recupero. Infine uno spazio dove i ragazzi possano interagire tra loro ed arricchire le loro conoscenze”.
Attività di somministrazione e ristorazione
“All’interno del Mercato del Carmine – si spiega – sarà possibile mangiare uno spuntino, fare colazione o bere un aperitivo, ma anche concedersi una serata al ristorante, dove chef del territorio proporranno le loro creazioni a km 0, nel solco della tradizione ma anche della contaminazione.Prevediamo nel tempo di suddividere la somministrazione in diverse attività, quali una torrefazione lucchese, una pasticceria lucchese che fornisca prodotti freschi di alta qualità, un mixology bar che utilizzi prodotti anche a base alcolica principalmente prodotti a Lucca o di estrazione artigianale, una cucina orario pranzo e aperitivo che utilizzi principalmente prodotti provenienti dalle botteghe del mercato, ma anche laboratori culinari per mettere in tavola pasti appena re-inventati, uno spazio dove poter riscaldare e consumare in autonomia i prodotti acquistati alle varie botteghe, nonché, al primo piano del chiostro, un ristorante ed un lounge bar per un ambiente più riservato, ideale per cena”.
Il Chiostro Verde
“Il Chiostro del mercato – dicono da 4223 – verrà trasformato in un Chiostro Verde, dinamico e funzionale, aperto alla città e ai suoi visitatori: un luogo civico dove incontrarsi, leggere, studiare, ma anche scambiarsi libri, ascoltare musica dal vivo, vedere film, giocare a ping pong o biliardino. Per l’area verranno privilegiati arredi di riuso e di riciclo e l’elemento verde sarà predominante, rispettando i principi biofilici che considerano le piante parte integrante e fondamentale per la salute degli ambienti indoor”.
Co-working
“Dar vita ad un’area di coworking dalla doppia valenza, dove ai lavoratori smart e transitori si affianchi uno spazio per gli studenti delle scuole locali. Pensiamo a formule agevolate per i più giovani, stimolandoli grazie ad un ambiente creativo e a diretto contatto con i professionisti e con le realtà produttive del territorio”.
Attività espositive, artistiche e culturali
“È nostro obiettivo – spiegano i ragazzi – rendere il Mercato del Carmine un polo culturale della città. Saranno organizzate mostre e residenze per creare uno spazio di meraviglia e di riflessione accessibile a tutti, fuori dai tradizionali circuiti e con modalità inclusive ed aperte alle varie fasce d’età. La nostra idea è quella di esplorare attraverso la cultura le stesse tematiche che si vivono quotidianamente con le attività del Mercato, creando spazi ibridi dove arte, artigianato e vivere sano si incontrano e dialogano fra loro. Conferenze, dibattiti, presentazioni di libri e riviste, proiezioni cinematografiche del circuito indipendente, reading e slam poetici, workshop con artisti e professionisti dell’arte e della cultura, performance, spettacoli di vario tipo e concerti”.
Spazio dedicato alle arti e mestieri
“Intendiamo riservare uno spazio dedicato alle arti e ai mestieri – prosegue la presentazione” – dove progettare, creare, riparare, attraverso corsi tematici rivolti ad un pubblico intergenerazionale e tenuti dai migliori artisti e artigiani attivi sul nostro territorio, con corsi pratici di scultura, falegnameria, ceramica e argilla, restauro, forgiatura, sartoria del cuoio e della stoffa, fabbricazione di giocattoli, stampa 3d. Uno spazio cangiante e dinamico, attrezzato per molteplici attività rivolte alla comunità, in collaborazione con le realtà già operanti sul territorio. Attenzione peculiare sarà rivolta all’inclusione sociale: si prevedono corsi e attività di intrattenimento rivolti alla terza età, in cui le generazioni più mature possono insegnare a quelle più giovani e viceversa, oltre che a laboratori per stimolare l’integrazione delle famiglie straniere che vivono nel nostro territorio”.
Gli spazi temporanei
“Agli spazi permanenti del Carmine si affiancano, attraverso strutture modulari e flessibili, Pop-up temporary store, in cui ospitare temporaneamente creazioni di piccole e medie realtà artigianali, designer, stilisti emergenti, accademie, ma anche produttori locali, a cui viene offerta una vetrina stimolante con un ridotto rischio d’impresa ed una massima visibilità. Tali spazi garantiranno una varietà continua di proposte artigianali ed enogastronomiche durante l’anno”.
Gli eventi privati
“Si prevedono – dicono i concessionari – locazioni temporanee di aree di diversa metratura utili ad ospitare eventi privati di aziende di varia natura: eventi b2b, ma anche cene, party, cocktail privati. Offriamo consulenza per la produzione e realizzazione degli stessi, ove richiesta”.
Attività di marketing
“4223 – dicono ancora – offrirà un servizio di marketing e comunicazione centralizzato, attivo tutto l’anno e completamente gratuito, per tutte le attività che partecipano al complesso del Mercato del Carmine. L’idea non è quella di fare pubblicità, ma di attivare strumenti di marketing e comunicazione in linea con i principi del Carmine, che spingano i cittadini a contribuire attivamente al cambiamento delle abitudini di acquisto, funzionali a una struttura mercatale di prossimità come il Carmine”.
Offerta mobilità e consegna a domicilio
“In collaborazione con il Comune di Lucca – spiegano ancora da 4223 – intendiamo sviluppare iniziative utili a riportare i cittadini all’interno delle mura, senza intralcio per i pedoni e nel rispetto dell’ambiente. Favorire l’accesso al mercato per i suoi operatori interni e promuovere servizi di noleggio biciclette, monopattini elettrici e navetta elettrica dedicata con arrivo e partenza dal Mercato del Carmine. Inoltre, nell’ottica di facilitare gli acquisti al mercato anche da parte dei non residenti, intendiamo attivare un servizio di consegna in punti di consegna a ridosso dei parcheggi cittadini, mentre per i residenti prevediamo un servizio di consegna a domicilio -il tutto, ovviamente, con mezzi ad emissioni”.
“Il nostro modello organizzativo prevede – concludono da 4223 – la locazione degli spazi adibiti ad attività commerciali ed artigianali, privilegiando attività connesse a tutto il territorio lucchese (area della Piana, Garfagnana, Mediavalle, Zona Collinare e Versilia) e a gestione diretta di una serie di attività, principalmente legate al cibo, al terzo settore e alla promozione culturale, tramite mostre, progetti artistici ed eventi”.
Ora non resta che attendere il procedere dei lavori di ristrutturazione degli spazi. Poi il Carmine sarà restituito nuovamente alla città.