Traffico e rifiuti a Sant’Angelo, per il comitato la soluzione è spostare l’isola ecologica
Sulla nuova strada che collega via Sarzanese con via di Sillori la popolazione si divide a metà
Una nuova strada collegherà via Sarzanese e via dei Sillori, per far sì che i mezzi di Sistema Ambiente possano raggiungere l’isola ecologica di sant’Angelo, senza passare da via Ducceschi. Una strada stretta che non permette la giusta manovra dei mezzi più pesanti, che creano inoltre notevoli fastidi alla popolazione che numerosa abita in quella via.
L’amministrazione comunale ha approvato il progetto di fattibilità il 26 gennaio 2021 per un importo complessivo di 2, 8 milioni di euro e ufficialmente la nuova strada dovrebbe prevedere sia il collegamento tra via Sarzanese e via Sillori ma anche un ulteriore passaggio che collegherebbe via Sillori con la via Pisana.
A marzo 2022 è andata in scena la conferenza dei servizi, richiesta dalla Regione Toscana per delle integrazioni sulla documentazione urbanistica. Sono state coinvolte anche Gesam e Geal che hanno segnalato alcune interferenze da risolvere in sede di progettazione, ma nel complesso, alla luce dei contributi pervenuti (2,8 milioni di euro), la conferenza dei servizi decisoria si è chiusa con esito favorevole e i lavori dalla parte di via Sarzanese sembrano iniziati.
La nuova strada per raggiungere via Sillori, partirà da via Sarzanese all’altezza dell’ex magazzino della ditta Farnesi Franco, che è in corso di demolizione. Oggi è possibile notare come la strada prenderà forma, se si osserva attentamente il cantiere e il nostro sguardo prosegue oltre la zona di lavoro e i campi. Dalla parte di via Sillori invece i lavori non sono ancora partiti e il luogo in cui sboccherà la nuova strada si trova adiacente al fosso e ad un nuovo attraversamento, un’area boscata sottoposta al vincolo della soprintendenza, in cui è prevista una rampa con un allargamento della sede stradale autorizzata lo scorso 9 marzo.
L’intervento, come disse l’assessore Raspini alla fine della conferenza dei servizi, ha l’obiettivo di liberare dal traffico diretto all’isola ecologica e alcune vie del quartiere: “È partito l’iter – dice – dal quale prendono le mosse tutti i passaggi successivi per arrivare, entro la fine del mandato, all’inizio dei lavori per la viabilità alternativa di Nave, che, finalmente, libererà via Ducceschi, via della Polveriera, via Pellegrini, via dei Sillori e via del Bozzo dal traffico di attraversamento, soprattutto dei mezzi di Sistema Ambiente”
“Questo è un impegno che ci eravamo presi cinque anni fa in campagna elettorale – conclude – e che ora diventa, giorno dopo giorno, sempre più reale e concreto: i soldi ci sono, il progetto anche, si va spediti verso il cantiere.Gli abitanti di quella parte di Nave sono i più esposti al passaggio dei mezzi che devono raggiungere la stazione ecologica, è giusto creare un collegamento meno impattante, è importante dare loro la possibilità di vivere in sicurezza la frazione“.
Ma le persone del luogo, cosa ne pensano di questo intervento dell’amministrazione?
“Il comitato antinquinamento del quartiere, nasce a seguito di grandi sofferenze, perché qui dietro non c’era l’isola ecologica, ma l’inceneritore e c’era quella montagna, che noi chiamiamo montagna della vergogna fatta di strati di cenere e rifiuti, cenere e rifiuti – spiega Oriano Landucci, presidente del comitato antinquinamento di sant’Angelo, Nave e Montuolo dal 1974 – Sulla nuova strada in via di realizzazione gli abitanti hanno opinioni discordanti, ci sarebbero molte persone, me compreso, che non sono entusiaste di questa soluzione. Non abbiamo fatto però manifestazioni esagerate perché c’è comunque una parte della popolazione che abita in via Ducceschi che giustamente, la strada nuova la vuole. Via Ducceschi è una strada stretta, dove abitano numerose persone e il passaggio dei mezzi pesanti di Sistema ambiente fa tremare i vetri delle finestre delle case, per evitare di entrare in contrasto e dividere gli abitanti del quartiere, abbiamo accettato questa iniziativa”.
Eppure comunque, nutre sempre molti dubbi, perché?
“Noi di Sant’Angelo che abitiamo in via Sillori, che prosegue anche in via del Bozzo e via Pisana, critichiamo questa iniziativa perché i mezzi di Sistema Ambiente in gran parte passano da via Ducceschi, ma molti passano anche da qua – precisa Oriano Landucci – Quando passano qui inquinano perché dai cassonetti svolazzano i rifiuti e qui è sempre un disastro. La nuova strada non garantisce che da questa via non passeranno i mezzi, garantirà che da via Ducceschi non passeranno più mezzi, ma da via Sillori, io spero di sbagliarmi, continueranno a passare e forse aumenteranno ancora di più in numero”.
L’isola ecologica di Sistema Ambiente crea alcune preoccupazioni agli abitanti del quartiere, che giustamente non vorrebbero vedere il via vai di rifiuti di fronte alle proprie case.
“Ma c’è dell’altro – prosegue Landucci -, ogni soldo che viene speso per quella struttura (l’isola ecologica ndr), garantisce purtroppo che quello stabilimento durerà ancora di più, per generazioni. La sua presenza pesante che abbiamo subito dagli anni sessanta, ce la porteremo dietro per molto molto tempo”.
Nel progetto di fattibilità, l’amministrazione ha anche previsto un nuovo tratto stradale che collegherà via Sillori con la via Pisana. Questo ulteriore lotto di lavori potrebbe portare un nuovo ingresso in via Sillori, evitando la zona abitata e creando un percorso alternativo?
“Sì, questo lo sappiamo – precisa Landucci -, potrebbe migliorare la situazione, però consideriamo che più soldi l’amministrazione paga per quell’isola ecologica, più tardi ce ne libereremo, come ho detto prima. Però intanto loro fanno questo tratto, dalla Sarzanese a via Sillori e non capisco, se lo volevano fare tutto perché non farli entrambi. Forse un tratto è più necessario di un altro tratto? Ad oggi non sappiamo se l’altro pezzo di strada sarà fatto o no”.
La nuova strada porterà ad una cementificazione di parte di un’area verde del quartiere, è anche questa la vostra paura?
“Abbiamo un po’ paura di tutto – aggiunge -, basta vedere quello che ci hanno fatto. Per carità, quelli che governano oggi non sono gli stessi che governavano negli anni Settanta e Ottanta, questo ne prendiamo atto e anche il dialogo è migliorato. Ci rimangono questi preconcetti e pregiudizi perché provengono da una realtà vissuta e quello che si racconta non è storia, è presente. Perché basta andare la vedere quella montagna che non è naturale”.
Nella parte di via Sillori che si avvicina al fosso, hanno fatto dei piccoli espropri.
“Questa strada (via Sillori, ndr) andando un po’ più in giù – dice Landucci -, vedrà sorgere una piccola rotonda, la strada si allarga e i mezzi avranno bisogno di maggiore spazio per le manovre. Poi naturalmente ci sono gli espropri lungo il canale che va verso via Sarzanese”.
In conclusione cosa chiedete voi del comitato antinquinamento, di spostare l’isola ecologica?
“Sì, lo stabilimento nacque negli anni Sessanta, gli abitanti del luogo non capirono cosa avrebbero accettato, sono stati messi un po’ di mezzo, perché gli era stato detto che sarebbe nato un grande punto per dare lavoro a questi paesi. Poi naturalmente, come ben sappiamo, il lavoro è stato dato ma non hanno premiato di certo questi paesi, non sarebbe neanche stato giusto. Quindi all’inizio non capirono quale sarebbe stato l’impatto, ma non è una colpa, nessuno avrebbe potuto prevedere un impatto così devastante. Chi avrebbe potuto prevedere la realizzazione di un inceneritore che ha creato questi disastri. Sono morte anche delle persone per il cancro alla gola, mi ricordo quando la cenere volava nell’aria, non si poteva stendere i panni fuori all’aperto per farli asciugare.Poi la montagna che ogni giorno cresceva, ogni giorno si accumulava uno strato di cenere e uno strato di rifiuti e così via. Poi alla fine hanno smesso perché abbiamo fatto noi azione legale”.