La nuova palestra all’ex Cavallerizza Ducale pronta per l’inizio del prossimo anno scolastico

12 maggio 2022 | 11:55
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Sopralluogo al cantiere aperto dalla Provincia: la road map dei lavori

Sono in corso di ultimazione i lavori strutturali alla palestra che verrà realizzata dalla Provincia di Lucca, negli spazi dell’ex Cavallerizza Ducale, in centro storico. La palestra sarà pronta indicativamente per l’inizio del prossimo anno scolastico 2022-2023 e inizialmente sarà destinato all’utilizzo per gli studenti delle scuole all’interno della cerchia muraria che fino ad adesso ne erano sprovviste.

I lavori sono a buon punto e sono stati completati quelli sulla parte esterna e sulla copertura, inizaiti anche quelli per l’isolamento termico interno.

Oggi (12 maggio) si è svolto il sopralluogo a cui hanno preso parte il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, la dirigente dell’ufficio tecnico di Palazzo Ducale, l’architetto Francesca Lazzeri, insieme al collega, architetto Fabrizio Mechini, il presidente della Fondazione cassa di risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa, Donatella Buonriposi, nonché i rappresentanti della ditta Giacchini Giuseppe srl di Ponte all’Ania a Barga, che si è aggiudicata l’appalto.

Soddisfatto del risultato il presidente della Provincia Menesini: “Questo intervento è molto importante per la città di Lucca per due motivi – dichiara -. Anzitutto perché da settembre una parte delle scuole del centro storico e le associazioni sportive avranno una palestra pubblica a loro disposizione. Una mancanza più volte evidenziata negli incontri e di cui la Provincia si è fatta carico trovando una soluzione innovativa. In secondo luogo perché con questa operazione restituiamo funzionalità e bellezza a un immobile di pregio della città, a pochi passi dalle Mura. Un gran lavoro che, sono certo, una volta ultimato rappresenterà una risposta concreta e fondamentale alle necessità degli studenti e degli amanti dello sport”.

“Quello dell’edilizia scolastica è un ambito che ha caratterizzato le strategie della Fondazione negli ultimi dieci anni – spiega il presidente della Fondazione Crl Bertocchini -. Vedere un cantiere così importante in dirittura d’arrivo è motivo di grande soddisfazione perché si tratta del frutto di una sinergia con gli enti collaudata e fatta di dialogo continuo. Infatti quello stanziato dalla Fondazione sulla Cavallerizza Ducale è uno dei contributi più sostanziosi degli ultimi anni, concordato proprio con l’amministrazione provinciale nell’ambito di un più ampio percorso che ha visto anche l’emanazione di un bando specifico.  Un investimento complessivo per le scuole di circa dieci milioni di euro in tutto solo tra 2018 e 2021, che ha consentito di migliorare in maniera tangibile le condizioni di sicurezza e la qualità della didattica negli istituti, fino ad arrivare all’edificazione di nuove strutture o al recupero di ambienti come questo. È bello vedere i risultati di un progetto così significativo per il territorio.”

I lavori effettuati. L’intervento, nel suo complesso (il cui cantiere si è aperto nel novembre 2020) è realizzato in modo da salvaguardare le preesistenze morfologiche che risultano ancora riconoscibili, adeguandole alla conformazione funzionale del nuovo fabbricato. Dopo la rimozione di quel che restava dell’antica copertura e dei vecchi manufatti non più inclusi nel progetto di ristrutturazione, la ditta ha lavorato al consolidamento delle pareti esterne e, soprattutto, alla realizzazione della nuova copertura che ha richiesto diversi mesi di lavori sia per l’imponenza e la conformazione delle travi e della capriate, sia per la posa in opera del nuovo canale di gronda sul tetto ricreato in cotto, nonché delle nuove tegole sempre in cotto. In particolare il canale di gronda è stato ricostruito fedelmente sul disegno di quello ideato dall’arch. Nottolini. Ed anche la volontà della Provincia di lasciare la travi e le capriate a vista è un richiamo ai disegni del noto architetto lucchese. Sulla parte interna delle pareti è stato realizzato un capotto termico per isolare energeticamente la palestra e ridurre al minimo la dispersione.

I lavori da completare. Sulle quattro facciate dell’edificio dov’è stato steso l’intonaco ora partirà l’intervento di raschiatura a legno per creare un effetto particolare del tipo di quello usato per la facciata di Palazzo Buonvisi, sede del Liceo artistico Passaglia in via Fillungo. Successivamente saranno montati gli infissi in ferro, poi si procederà all’allestimento della palestra con il rivestimento del cappotto interno creando un rivestimento acustico in Celenit costituito da materiali naturali come legno, cemento, polvere di marmo ed acqua, definibile come un isolante naturale e sostenibile. Restano ancora da realizzare gli impianti idraulico, di riscaldamento (a pavimento) con una ventilazione meccanica controllata per garantire il giusto ricambio d’aria e quello elettrico. Poi ovviamente, trattandosi di una palestra, la pavimentazione del campo da gioco che sarà in resina gommata.

“Siamo partiti chiedendo al demanio dello Stato la concessione di questo bene – spiega la dirigente dell’ufficio tecnico di Palazzo Ducale, l’architetto Francesca Lazzeri -, l’abbiamo ottenuto i via provvisoria per richiedere il finanziamento, perché l’avevamo individuato come un bene strategico per sopperire alla mancanza delle palestre per le scuole del centro storico. In questo luogo siamo vicinissimi all’istituto Passaglia, a via Fillungo e al liceo classico Machiavelli. Abbiamo quindi concluso questo accordo di valorizzazione con il Demanio dello Stato e con la partecipazione anche della Soprintendenza, abbiamo ottenuto in concessione questo bene con un finanziamento in parte ministeriale e in parte della Fondazione cassa di risparmio di Lucca  e abbiamo avviato questo appalto di recupero. Questo edificio era completamente abbandonato, era caduto il tetto, non era stato utilizzato da tantissimi anni. Il finanziamento ottenuto – conclude l’architetto Lazzari -, è di 2 milioni e 50 mila euro, abbiamo poi partecipato a dei bandi regionali per un ulteriore finanziamento per le attrezzature e l’arredo della palestra. Con queste risorse contiamo di concludere i lavori e poterlo restituire alla città entro l’anno”.

“Quando abbiamo iniziato i lavori si l’immobile presentava come un bosco – spiega l’architetto Fabrizio Mechini -, durante i lavori, abbiamo ritrovato elementi importantissimi del Nottolini e li abbiamo riprodotti fedelmente chiamando ditte anche non locali. Ci siamo rivolti alla Manifattura Impruneta per la riproduzione di un coccio in cotto che fa da grondaia della copertura. Poi abbiamo riproposto anche delle capriate in legno del Nottolini a tre monaci, che attraverso i calcoli strutturali del direttore operativo strutturale, ingegnere Tiziano Suffredini, abbiamo ricreato il fabbricato così come era stato pensato. Tutto questo con la collaborazione della Soprintendenza locale, con l’architetto Marco Chiuso, che ha dato anche dei suggerimenti sul recupero di alcuni elementi, tipo le pietre stipiti e gli architravi delle finestre, proprio per riprodurre quello che era il fabbricato originale”.

“Da un punto di vista tecnologico – aggiunge l’architetto Mechini, che ha seguito l’iter dei lavori di recupero -, andiamo a migliorare il fabbricato, abbiamo una copertura isolate termicamente a basso impatto, abbiamo l’isolamento termico interno, lo possiamo già vedere sulle pareti. Questo isolamento termico verrà rivestito di pelle in celenit, però di qualità estetica architettonica un pochettino più evoluta del classico, che avrà anche caratteristiche di antiriverbero per l’abbattimento acustico ed evitare il rimbombo dei palloni all’interno della palestra. Da un punto di vista riscaldamento, abbiamo un pavimento radiante. Quindi anche in questo edificio storico, siamo riusciti a trovare gli spazi per poter utilizzare tecniche moderne, considerate ancora innovazioni tecnologiche”.

“La palestra in se stessa sarà pronta per settembre – precisa -, a metà settembre potrà essere utilizzata. La nostra previsione è anche quella di sistemare gli spazi esterni, perché sono comunque un elemento qualificante del complesso, anche l’accesso e il collegamento con le mura, con realizzazioni anche dei parcheggi, proprio per rendere fabbricato completamente in sicurezza, ma anche accessibile a persone diversamente abili”.

La storia dell’ex Cavallerizza Ducale. L’immobile è stato realizzato tra il 1821 e il 1823 ad uso governativo per il ministero della pubblica istruzione che lo destinò a maneggio per le esercitazioni di equitazione degli studenti del Real Collegio e del Corpo militare dei Paggi. Da un punto di vista storico la struttura si colloca in una fase di transizione fra due governi: il primo costituito da Elisa Bonaparte con suo marito Felice Baciocchi e quello di Maria Luisa Borbone figlia del Re di Spagna che, proprio in questo edificio, intervennero con i loro architetti di corte: Giovanni Lazzarini per i Baciocchi e Lorenzo Nottolini architetto reale dei Borbone. L’edificio, infatti, fu iniziato dall’arch. Lazzarini, tecnico di fiducia della famiglia Baciocchi e nel 1823 completato dal Nottolini su indicazione di Maria Luisa di Borbone. La realizzazione dell’immobile rappresentava il completamento del più ampio complesso del Real Collegio che dagli inizi del 1800 su volere di Elisa Bonaparte e del marito Felice Baciocchi, si proponeva di diventare un collegio-convitto in Lucca per l’educazione e l’istruzione di giovani paesani e forestieri appartenenti alla classe superiore.

Il Collegio fu presto frequentato da molti studenti stranieri provenienti dal Granducato di Toscana e da altri stati italiani. Dato che gli studenti erano tutti di buona, se non nobile, famiglia si ritenne opportuno dotare il Collegio di un maneggio coperto per permettere di apprendere l’equitazione nei mesi invernali. La palestra detta della “cavallerizza” e i suoi annessi fanno parte appunto del complesso denominato Ex Real Collegio e fu costruita su proprietà del Collegio stesso e destinata alle esercitazioni di equitazione dei collegiali stessi e del Corpo militare dei Paggi. In seguito in via provvisoria fu occupata dal centro raccolta profughi e, nel febbraio del 1956, su richiesta del Comune di Lucca, fu concessa in uso agli istituti cittadini sprovvisti di palestre e utilizzato a tale scopo presumibilmente fino agli anni ’70.