Tutor di via di Moriano, i multati: “Le sanzioni? La Provincia ha sbagliato e deve annullarle”

8 luglio 2022 | 16:29
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Tutor di via di Moriano, i multati: “Le sanzioni? La Provincia ha sbagliato e deve annullarle”

Parla il neonato gruppo di residenti e pendolari: “Non vogliamo dilazioni di pagamento ma la rimozione dei rilevatori di velocità e l’invalidazione delle contravvenzioni”

“Non vogliamo dilazioni di pagamento, vogliamo che le multe vengano annullate completamente perché elevate a fronte di errori di valutazione molto gravi per le famiglie e per la gestione delle consegne”. Così il gruppo di residenti e pendolari che in soli tre giorni ha raccolto 525 firme per chiedere la sostituzione dei due tutor sulla via di Moriano dopo la ‘pioggia di sanzioni’ loro arrivata risponde alla Provincia di Lucca, ente competente della strada.

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“Ci preme innanzitutto precisare che siamo dalla parte della legalità, che il nostro intento è migliorare la viabilità e garantire la sicurezza nell’intera via di Moriano, lunga circa 6 chilometri. Ma quanto accaduto negli ultimi due mesi e mezzo ha del surreale, e merita un approfondimento – spiega il gruppo -. Come tutti sanno, siamo stati destinatari di centinaia di multe, concentrate in particolare tra gli stessi residenti. Tutte notificate dopo un mese e mezzo dalle infrazioni, tutte a pacchi di 4, 5, 10, 16, 20 e oltre, con intimazione a pagare entro 5 giorni pena l’aumento o il raddoppio. Non abbiamo avuto il tempo di comprendere il reale funzionamento dei tutor, che come noto sono apparecchiature usate in lunghi tratti autostradali preceduti dall’avviso di ‘tutor attivo’. Questo nuovo sistema è stato utilizzato nella nostra strada di campagna circondata da frutteti e campi, in un tratto di soli 827 metri sui totali 6 chilometri, dotato di ampia visibilità e regolarità del fondo stradale. Solo un ultimo pezzetto di pochi metri verso nord prevede alcune abitazioni ai lati. Per poi finire e far iniziare la parte costeggiata da centri abitati, negozi e scuole. Ma in quei punti non ci sono autovelox, la zona rimane completamente scoperta da qualsiasi dissuasore di velocità”.

“Ci è stato spiegato che i tutor sono stati installati a seguito di tragedie e per evitare altre tragedie, ma in quegli 827 metri l’incidentalità non è tale da giustificare uno strumento così repressivo come il tutor. Mentre ci risulta che nelle arterie provinciali come la Pesciatina o la Romana, nonché la Via di Camaiore, di tragedie ne siano avvenute, ma i tutor non sono mai stati installati in quelle zone – proseguono -. Ci è anche stato detto che da ora in poi questi tutor saranno accesi solo in alcune fasce orarie e che le multe verranno dilazionate ‘a chi è in difficoltà’. Quasi come a dire che un errore di valutazione forse c’è stato ma ormai è andata e bisogna pagare lo stesso. Probabilmente si tratta di ammortizzare anche il costo elevato dell’impianto. Peccato che a farne la spesa maggiore siano soprattutto i residenti di tre paesi. Se le multe ci fossero state consegnate dopo 15 giorni dalle prime infrazioni, sicuramente avremmo avuto il tempo di capire che la nostra guida, pur prudente, era sanzionabile proprio per la precisione chirurgica dello strumento”.

“Ci riteniamo vittime di un’ingiustizia, perché i cittadini di fronte alla legge devono essere tutti uguali, e non penalizzati maggiormente in un territorio rispetto ad un altro. Siamo stati cavie di un sistema nuovo, mai sperimentato prima in paesi di campagna, e soprattutto vi sono a nostro parere delle incongruenze: il tratto interessato presenta due intersezioni che possono tranquillamente far evitare il controllo e pertanto il tema della sicurezza non viene garantito assolutamente. Inoltre il piazzamento non ha alcuna logica, perché una volta superato il controllo si può viaggiare a velocità più sostenuta perché non c’è alcun autovelox – va avanti il gruppo di residenti e pendolari -. Abbiamo sentito dichiarare che i tutor sono educativi e non repressivi. Anche questo non è vero, perché non svolgono alcuna funzione educativa, mentre la repressione economica a carico delle famiglie è tangibile. Per contro, il traffico pesante è rimasto invariato e la pericolosità della zona nord non è diminuita. La sostanza non è cambiata, il tutor protegge solamente 827 metri in un punto privo di pericoli che non crea le condizioni per evitare incidenti nella zona rimasta scoperta. Infine il sistema a due porte non impedisce di violare i limiti immettendosi poi in una delle due strade laterali”.

“Altra circostanza non vera raccontata è che ‘lo stesso comitato che ha voluto gli autovelox ha deciso di fare marcia indietro’. In realtà la richiesta ripetuta negli anni era di mettere in sicurezza la via di Moriano e dirottare il traffico pesante – vanno avanti -. Il comitato creatosi in questi ultimi giorni è costituito da residenti e da pendolari che si sentono presi in giro. Nessuno ha voluto i tutor in quella zona non pericolosa e libera dalle case. Ci siamo trovati a dover pagare centinaia di euro tutti insieme, con gravi ripercussioni anche psicologiche, nonché derisi e offesi. Come mai solo ora si decide di accendere i tutor in orari intermittenti? Perché non è stato fatto subito e non sono state date informazioni dettagliate sul loro funzionamento attraverso una comunicazione capillare? Perché le multe sono arrivate dopo un mese e mezzo? Non sarebbe stato più ‘educativo’ installare altri strumenti dissuasori quali gli avvisi di velocità o gli autovelox arancioni nell’intero tratto più pericoloso per persone e bambini? Non sarebbe stato più corretto abituare gradualmente la popolazione ai tutor, ammesso e non concesso che siano uno strumento adatto a una strada di campagna e a basso impatto ambientale?”.

“Non vogliamo dilazioni di pagamento, vogliamo che le multe vengano annullate completamente, perché elevate a fronte di errori di valutazione molto gravi a carico delle famiglie, ed errori nella gestione della consegna delle sanzioni – concludono -. Se davvero si ritiene che la finalità sia educativa, ci aspettiamo questo provvedimento, oltre alla rimozione dei tutor e alla loro sostituzione con altri strumenti già a conoscenza di tutti gli automobilisti e sperimentati ampiamente”.