Giù il sipario su CardioLucca 2022 con un focus sull’emergenza climatica

9 luglio 2022 | 16:16
Share0
Giù il sipario su CardioLucca 2022 con un focus sull’emergenza climatica

Il primario di cardiologia Francesco Bovenzi: “La terra oggi è davvero il malato più importante da assistere“

Emergenza climatica, emergenza sanitaria: CardioLucca 2022 ha chiuso la sua tre giorni di dibattiti e relazioni con un focus Green Heart Project sul riscaldamento globale, una drammatica priorità che coinvolge l’intero pianeta e l’uomo, con gravi ripercussioni sulla salute.

Introdotto dal noto volto televisivo Michele Mirabella, Michele Bovenzi e Maddalena Lettino hanno illustrato lo stato della salute globale del pianeta, dell’economia e del sistema socio-sanitario e chiarito come il riscaldamento globale stia pesantemente influenzando il rischio cardiovascolare. Drammatici i dati relativi anche alla popolazione terrestre, ormai pari a 7,7 miliardi di persone e che ogni anno registra 75 milioni di presenze in più, come a dire che ogni sette anni la popolazione mondiale aumenta quanto tutti gli abitanti dell’Europa; dal 1750 a oggi è aumentata otto volte e nonostante l’economia sia cresciuta di 200 volte, i problemi sono sempre maggiori.

CardioLucca 2022 Michele Mirabella Francesco Bovenzi

Le emergenze hanno un crescente impatto sociale, sanitario, ambientale come è più volte ricordato nell’ultimo giorno della sedicesima edizione del meeting, che ha visto riuniti nell’auditorium di San Francesco200 cardiologi oltre a un migliaio collegati in remoto e a circa 120 relatori che si sono alternati nelle presentazioni scientifiche e nei dibattiti. Numeri che hanno certificato ancora una volta l’eccellenza di caratura nazionale dell’ormai tradizionale appuntamento creato e organizzato dal primario della cardiologia del San Luca, Francesco Bovenzi.

“È stata un’edizione straordinaria dagli elevati contenuti scientifici – commenta Bovenzi – che contribuiranno a migliorare l’assistenza già a partire dalla nostra realtà territoriale. Aver parlato per primi di riscaldamento globale ha accresciuto la consapevolezza di una crisi che incombe sull’umanità. Il malato è il pianeta che ha bisogno di una presa in carico da parte di tutte le specializzazioni per essere curato, il pianeta ospita l’uomo che non si è preoccupato di rispettarlo, ma lo ha deturpato avvolgendolo in un ambiente sempre più riscaldato che mette in crisi di sopravvivenza migliaia di specie animali. La terra oggi è davvero il malato più importante da assistere, non dimentichiamo che con il riscaldamento soffrono il cuore e il sistema nervoso centrale: il riscaldamento disidrata con ricadute pesanti su tutti gli organi e con effetti immediati a differenza delle neoplasie per le sostanze tossiche si sviluppano più lentamente: è come se tutti fossimo malati per un colpo di sole. Come diceva John Kennedy nel lontano 1963 l’uomo è causa di questa situazione e quindi solo lui se vorrà potrà risolvere i suoi stessi problemi”.