Maltempo e vento killer, si fa il bilancio dei danni in provincia di Lucca: le prime stime sono quelle di un disastro

23 agosto 2022 | 13:00
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A Palazzo Ducale si raccolgono i censimenti dei Comuni. Giani: “Situazioni come queste ci impongono di continuare a investire e rimodulare risorse per far fronte a queste calamità”

Prosegue la conta dei danni in provincia di Lucca e in Toscana, dopo il vento forte e i temporali dello scorso 18 agosto. In Lucchesia c’è stata anche una vittima, un agricoltore di 54 anni rimasto ucciso da un tronco sradicato dal vento mentre era al lavoro in un campo privato per mettere in sicurezza un’altra pianta caduta la sera prima.

Sotto l’occhio della Regione Toscana ci sono in particolare le province di Massa Carrara, Lucca, Firenze, Pistoia, le più colpite dal maltempo ma anche il resto del territorio regionale, per il quale è stato dichiarato lo stato di emergenza. In queste ore negli uffici della Provincia di Lucca stanno pervenendo, dai Comuni, le prime stime dei danneggiamenti sul territorio che, a prima vista, si annunciano di diversi milioni di euro. Il punto comunque si farà nel corso di una riunione in programma dopo domani.

“Nell’ultimo mese in Toscana abbiamo dovuto fronteggiare tre grandi emergenze: siccità, incendi e nubifragio – spiega il governatore Giani -. Situazioni estreme che abbiamo affrontato con il massimo impegno di tutto il nostro sistema regionale e che ci impongono di continuare a investire e rimodulare risorse per far fronte a queste calamità sempre più ordinarie”.

Ancora è impossibile quantificare l’entità dei danni, che comunque si attestano sulle decine di milioni, tra tetti, coltivazioni, alberi e giardini danneggiati. Tra questi anche il museo a cielo aperto di Boboli, a Firenze, dove sarebbero crollate o spezzatesi piante storiche e monumentali. Disagi poi anche per gli agricoltori, con vigneti e filari andati distrutti e per gli stabilimenti balneari, colpiti nel pieno della stagione turistica. A Lucca ci sono poi stati circa 100 interventi del Consorzio di bonifica per rimuovere dai canali gli alberi caduti. In Valle del Serchio la furia del vento ha colpito soprattutto il comune di Barga e di Borgo a Mozzano. A Fornaci è stato scoperchiato il tetto di un condominio, piombato su un’auto in corsa dove viaggiavano 4 persone.

Alberi abbattuti e tetti scoperchiati anche nella Piana di Lucca, in particolare nel compitese dove la furia del vento ha creato non pochi disagi.

In Versilia sono le attività e in particolare gli stabilimenti balneari ad essere i più colpiti.

Supera i 125 mila euro, per il Comune di Pietrasanta, il conto legato agli interventi di messa in sicurezza su luoghi e beni pubblici di tutto il territorio, dopo la tempesta di pioggia e vento che giovedì 18 agosto scorso ha colpito anche la Versilia.

Come da procedura prevista dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, nella giornata di ieri (lunedì) gli uffici comunali hanno concluso il primo “censimento” dei danni, riferito solo agli elementi non privati e inviato le relative schede alla Provincia di Lucca, la quale farà da raccordo territoriale per l’ulteriore comunicazione alla Regione Toscana.

Sono circa 30 gli interventi (alcuni non ancora conclusi) segnalati a Palazzo Ducale dall’ufficio protezione civile e che si sono resi necessari per la prima messa in sicurezza su tutto il territorio di Pietrasanta, da Vallecchia a Fiumetto, passando per alcune porzioni del centro storico, la zona del Baccatoio e alcune arterie viarie di grande percorrenza come viale Apua.

Le operazioni hanno coinvolto sia personale comunale, sia ditte specializzate e hanno riguardato il taglio e la rimozione di alberature e rami a terra, il controllo del sistema di prosciugamento dei sottopassi, la pulizia di tombini e caditoie dai materiali vegetali o alluvionali accumulati dal forte vento e dalla pioggia, lo smaltimento di detriti speciali come laterizi e guaine di rivestimento delle coperture degli edifici, la riattivazione di impianti semaforici e pubblica illuminazione e interventi per ridurre i rischi provocati dall’interruzione di servizi essenziali come elettricità, acquedotto e fognature.