Caro bollette, il commercio trema anche a Lucca per i costi triplicati: “Il Comune preveda aiuti o sarà un disastro” foto video

Il settore ristorativo è uno dei più colpiti dagli aumenti. I gestori: "Il governo deve dare agli enti locali gli strumenti per sostenerci"

L‘aumento dei prezzi dell’energia strozza i commercianti lucchesi, che lamentano incrementi triplicati nelle bollette di luce e gas, rispetto all’anno scorso.
E’ una situazione che colpisce indistintamente le attività commerciali e le famiglie, con gravi ripercussioni su tutto il territorio nazionale e oltre. Il “caro bollette” è l’emergenza di questo 2022, con prezzi alle stelle e con tutta probabilità, destinati ancora a salire durante i mesi più freddi dell’inverno.
Un incremento di spesa per le bollette di luce e gas pari a 1231 euro per ogni famiglia italiana rispetto al 2020. I commercianti lucchesi cosa ne pensano? Quali sono, secondo loro, le strategie che possono essere messe in campo per rispondere a questi incrementi di spesa?

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Nel pieno del settembre lucchese, le attività commerciali si trovano in fermento, con una stagione che negli ultimi mesi, vede la città protagonista di numerosi eventi: il ritorno delle giostre, la processione di Santa Croce, le fiere, per poi giungere al momento culminante con i cinque giorni di Lucca Comics & Games, durante il ponte d’Ognissanti.
Nonostante ciò, soprattutto nel settore ristorativo, c’è preoccupazione per l’arrivo delle prime bollette.

“Le bollette oramai sono fuori controllo – dice Piero Pacini, titolare della gelateria I gelati di Piero in via Roma -, ci sono aumenti quotidiani e inizia ad essere una situazione pesante per qualsiasi tipologia d’impresa. I costi sono esplosi, erano iniziati a salire già da qualche anno, ma in questi 6 mesi hanno avuto un incremento fortissimo, dando il colpo di grazie alle attività. Qua non si tratta di dare aiutini a destra o a sinistra, qua bisogna rifare una politica energetica a livello nazionale e europeo”.

“Le bollette oggi erodono un bel po’ di guadagno – dichiara Vito Cipolla titolare del ristorante Antica locanda dell’Angelo in via Pescheria -, perché se pensate che l’anno scorso a luglio la bolletta dell’energia elettrica era di 800 euro, quest’anno è arrivata a 2000 euro di più. La variazione è notevole”.

“Noi siamo tra i più fortunati, diciamo così, per i quali la bolletta è soltanto raddoppiata – precisa il titolare del ristorante Gli Orti di via Elisa, Samuele Cosentino -. Siamo passati da 1700 euro a 3500 e ci riteniamo comunque fortunati. Perché non ci possiamo scordare che l’aumento dei costi dell’energia sono solo l’ultima goccia, quella che ha fatto traboccare il vaso, perché sono aumentati i costi dell’olio, della farina, del latte, l’olio in particolare è aumentato del 100 per cento, le farine del 30 e i latticini del 30 per cento. Sono tutti aumenti che per adesso ci siamo caricati sulle spalle, la bolletta, come dicevo, è la bocca che fa traboccare il vaso. Non ci si fa più”.

Una situazione veramente drammatica, quella fotografata dai commercianti lucchesi. Ma esistono delle misure che il governo o l’amministrazione comunale può mettere in pratica per trovare una soluzione a questo problema?

“L’amministrazione ha sicuramente tutte le carte in regola per poter far bene – dice Piero Pacini proprietario dell’attività I gelati di Piero -, come le ha anche la Regione e il Governo centrale è che però noi, non dipendiamo più da noi stessi, noi ci siamo legati mani e piedi alla Russia e purtroppo ne stiamo pagando le conseguenze”.

Dello stesso parere anche Vito Cipolla, titolare de L’antica locanda dell’Angelo, anche se con un po’ più di ottimismo inquadra uno spiraglio di luce, nell’individuazione del tetto al gas richiesto dall’Europa: “ Mi sembra di capire che l’Europa finalmente si sia decisa a mettere un tetto al prezzo del gas e già da ieri hanno dimostrato a Bruxelles che il costo di acquisto si è già abbassato. Lo stesso penso che se a livello nazionale il Governo intraprendesse una via per alleggerire il peso delle bollette sarebbe una buona cosa. Ci sarà comunque da affrontare un inverno con consumi contenuti, stando anche un po’ più attenti su come si utilizzano gli strumenti di lavoro”.

L’amministrazione comunale potrebbe avere le armi per combattere questa emergenza nel breve periodo?

Immagino che l’input debba partire inizialmente dal Governo centrale – conclude Vito Cipolla -, ma se potesse alleggerire delle spese che comunque dobbiamo sostenere, ben venga”.

Chi invece pensa che siano proprio le amministrazioni locali a dover essere le prime ad intervenire sul caro bolletta, è Samuele Cosentino del ristorante Gli orti di via Elisa: “Come sempre succede, quando vediamo degli aumenti, non si vede mai nessuno tornare indietro sui prezzi. Se dovessero esserci altri aumenti la situazione diventerebbe drammatica, si parla di una perdita di centinaia di posti di lavoro solo in lucchesia, per non parlare del territorio nazionale. Io non credo che ci siano i tempi per aspettare un intervento dell’Europa e nemmeno un intervento del nostro Governo, impegnato com’è nelle elezioni – aggiunge Samuele Cosentino -, ma poi un governo va fatto e bisogna anche renderlo operativo. Questi tempi non ci sono. Bisogna dare la possibilità alle amministrazioni comunali di lavorare extra bilancio, lavorare in deficit per dare subito dei contributi o delle facilitazioni, delle defiscalizzazioni alle imprese, ma in maniera immediata”.

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