Rivive a Lucca la magia della Luminara: torna la grande folla per la processione. Il vescovo: “Una partecipazione corale”
Le attività rispondono all’appello e spengono le luci. Qualche intoppo per la radio diffusione dei canti e lo sfilamento. In corteo anche la bandiera dell’Ucraina
Una Luminara con una “partecipazione corale” di Lucca, che ritrova la magia della “sua” processione dopo gli anni duri della pandemia che avevano visto anche la Santa Croce pagare il prezzo di restrizioni e tetto di presenze.
Stasera (13 settembre) però la città ha dato una risposta andata oltre forse ogni attesa, contribuendo a creare un’atmosfera che non si vedeva dal corteo del 2019. E’ stata una Santa Croce per certi versi un po’ meno solenne del passato ma sicuramente più partecipata, grazie anche alle novità introdotte dalla stessa curia per coinvolgere i partecipanti al corteo e i tantissimi cittadini che hanno assistito alla processione creando ali di folla composta lungo le vie e le piazze coinvolte. Tra queste la radio diffusione dei canti scaricabili da una apposita App: qualche intoppo al sistema degli altoparlanti non è mancato, al via al corteo, in Fillungo ma per il resto l’iniziativa ha funzionato e contribuito a creare un’atmosfera suggestiva ma inusuale con i tanti cellulari accesi in sfilata e nelle aree dove si sono ritrovati gli spettatori. E così la Luminara, un rito che si ripete da oltre un millennio in città, ha dimostrato di stare al passo con i tempi. E la città ha dimostrato il suo attaccamento a questa tradizione: una serata che ha visto partecipare anche tanti giovani, famiglie e persone che hanno celebrato la ricorrenza con la voglia, anche, di stare insieme.
Le attività del cuore cittadino hanno risposto all’appello: hanno spento le luci delle vetrini e dalle facciate dei palazzi e delle chiese ha brillato soltanto la luce dei lumini. Qualche momento di disordine nello sfilamento non è mancato e all’entrata del vescovo nella Cattedrale di San Martino si è creata una ressa di chi, pur non partecipando al corteo, si è fatto avanti per entrare ugualmente in Duomo. Un’altra faccia della straordinaria partecipazione che l’edizione 2022 della Luminara ha fatto registrare.
“Che questa Luminara, che ha visto una partecipazione così corale, così condivisa e capace di mettere in comunione tante componenti – ha detto il vescovo Paolo Giulietti al momento dell’allocuzione alla città in Cattedrale – ci ricordi che davvero ci salviamo solamente insieme, perché siamo stati chiamati a celebrare insieme i segni della salvezza, la Pasqua dell’alleanza e la festa della misericordia”.
Dopo una giornata di attesa, iniziata alle 12 con il suono di tutte le campane a festa, qualche minuto dopo le 20 è partita la processione, aperta come di consueto dall’effigie del Volto Santo, dalla croce fiorita, dalla croce astile della cattedrale e, a seguire, dalla parte religiosa, dalla parte civile e dal corteggio storico. In apertura c’è stato il messaggio dell’arcivescovo Paolo Giuletti che ha invitato la comunità a vivere con gioia l’evento tornato alla grande partecipazione cui aveva abituato nelle edizioni prima della pandemia. Una tradizione che si rinnova da 1.240 anni e che ha dimostrato di stare al passo con i tempi, senza dimenticare l’aderenza all’attualità, ai drammi della guerra e alle divisioni fra popoli e all’interno della stessa città. Che però, ha suggerito il vescovo, dietro il Volto Santo, il “Re dei Lucchesi” della tradizione di fede cittadina, ha ritrovato la sua unità, nella consapevolezza che “non ci si salva – ha detto monsignor Giulietti – se non insieme”. Certo, qualche piccolo intoppo non è mancato ma l’organizzazione nel complesso non ha avuto sbavature. Qualche inconveniente, si diceva, c’è stato ad esempio con gli altoparlanti durante il percorso iniziale del corteo.
La novità di quest’anno, la App per scaricare i canti su smartphone, non ha inizialmente funzionato a causa di un inconveniente legato alla radio diffusione andata a singhiozzo: è accaduto nei primi minuti della processione in Fillungo ma lungo il resto del percorso e nell’area della Cattedrale tutto si è svolto regolarmente e l’iniziativa, voluta dall’arcivescovo, ha contribuito a creare un’atmosfera ancora più suggestiva anche se meno solenne del solito per l’utilizzo dei cellulari duranti la processione.
Meno ferree le regole di accesso alla Cattedrale: di fatto dopo l’arrivo della parte religiosa e civile in molti, che non facevano parte del corteo, si è fatta avanti per entrare in Duomo e presentare così il proprio omaggio al Volto Santo.
Il via alla processione
Dopo la pandemia, la Luminara è tornata dunque a svolgersi in ossequio alla tradizione e con una grande folla, non solo considerando gli ultimi anni segnati dalle restrizioni ma anche il fatto quest’anno la celebrazione cade in un giorno feriale.
La prima Luminara dell’amministrazione Pardini
E’ stata anche la prima processione della Santa Croce per la nuova amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Pardini che, con la sua delegazione, ha raggiunto la basilica di San Frediano per prendere parte al corteo attraverso il cuore cittadino.
Volto Santo, dopo la processione il restauro
Ma la processione di quest’anno ha anche un altro valore simbolico. Lunedì prossimo (19 settembre), infatti, il Volto Santo, per la prima volta dopo cinque secoli, sarà rimosso dalla cappella per essere sottoposto ad un delicato restauro, che potrebbe durare un paio di anni.
Il corteo è partito dietro allo stendardo del Volto Santo attorno alle 20,10, ma quando la processione è partita l’ampio vessillo con l’effigie si è impigliato in una telecamera di videosorveglianza. Il tessuto è stato disbrogliato senza fortunatamente che si rompesse ed il corteggio è potuto proseguire.
Ad aprire come da tradizione la processione la parte religiosa del corteo il vescovo, monsignor Paolo Giulietti con la curia e le delegazioni delle parrocchie della diocesi, ancora più numerose rispetto alle passate edizioni. A seguire la parte civile: la giunta Pardini, i consiglieri di maggioranza, l’opposizione, i rappresentanti della Provincia di Lucca, con il presidente Luca Menesini e i consiglieri provinciali, fino alle delegazioni dei Comuni della Piana, della Versilia e della Garfagnana. C’è anche una nutrita delegazione dell’associazione Lucchesi nel Mondo: dopo le restrizioni della pandemia sono molti i concittadini che vivono all’estero ad essere ritornati in città per partecipare all’evento più atteso dell’anno. Immancabile la presenza degli scozzesi in kilt e costume tipico.
Sfila anche la comunità ucraina
Ma non c’erano soltanto tanti lucchesi in processione: lo sfilamento del corteo è stato accompagnato da ali di spettatori che si sono raccolti lungo il percorso per assistere, anche in questo modo, alla Luminara. La processione di Santa Croce di quest’anno non si è voluta dimenticare del dramma della guerra. A sfilare c’era, infatti, anche una bandiera dell’Ucraina portata dai rappresentanti della comunità di profughi accolta in città.
Lucca al buio, splendono i lumini
Le attività della città lungo il percorso della processione sembrano aver risposto all’appello del Comune che nei giorni scorsi ha invitato a spegnere le luci. In via Fillungo, in particolare, è stata particolarmente suggestiva l’atmosfera. I negozi al buio, molti con le saracinesche abbassate a far risplendere soltanto i lumini. Stesso contesto suggestivo anche nella zona di piazza San Michele, con i lumini della chiesa e dei palazzi che hanno fatto da cornice ai ceri portati dai fedeli in corteo.
Canti in radiodiffusione, qualche intoppo
Una processione lenta e silenziosa, interrotta solo dai canti dei fedeli, illuminata per gran parte solo dai ceri e dai lumini ai lati delle strade e sui palazzi (ma non sono mancati i negozi, soprattutto le catene, che non hanno accolto l’appello a spegnere le insegne), che attraversa via Fillungo, via Roma, piazza San Michele, via Vittorio Veneto, piazza Napoleone, piazza del Giglio, via del Duomo, piazza San Giovanni e infine piazza San Martino. Non sono tuttavia mancati degli intoppi durante il percorso: ci sono stati momenti in cui il corteo sfilava più velocemente, altri in cui veniva rallentato.
L’omaggio ai due operai morti
C’è stato anche lo spazio per il ricordo e la commemorazione. In via Vittorio Veneto, nel punto dove 5 anni fa sono morti Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini mentre montavano i lumini, il vescovo Giulietti si è soffermato per un minuto di raccoglimento, insieme alle autorità locali, tra cui il sindaco di Lucca.
L’arrivo in Cattedrale
Attorno alle 20,45 la testa della processione è arrivata nella cattedrale di San Martino, dove come da tradizione c’è stato l’omaggio al Volto Santo dei fedeli e delle istituzioni. Il vescovo Giulietti ha fatto il suo ingresso in Duomo attorno alle 21,45, dirigendosi alla cappella con l’effigie per il tradizione omaggio.
Subito dopo è entrato il sindaco Mario Pardini, accompagnato dalla moglie, seguito dai componenti della giunta, dello staff e dai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione. Al momento dell’ingresso del primo cittadino c’è stato anche, da parte di alcuni, un accenno di applauso. La delegazione subito dopo si è diretta al Volto Santo, per l’omaggio di rito. Presente anche la Regione Toscana ma non il presidente Eugenio Giani che invece aveva presenziato l’anno precedente. Viareggio era come sempre presente ma al posto del sindaco Giorgio Del Ghingaro c’era il suo vice Valter Alberici.
L’ingresso dei fedeli è stato a tratti un po’ disordinato, ma si è svolto senza incidenti. Dopo l’arrivo del vescovo, alcune persone che assistevano alla sfilata senza prendere parte alla processione sono comunque entrate all’interno della Cattedrale, seguendo la parte religiosa e quella civile a processione non ancora conclusa. Una partecipazione che si è dimostrata anche così molto attiva, ma che ha creato qualche intralcio al deflusso al momento dell’arrivo della code della processione in San Martino.
Il vescovo: “Volto Santo simbolo di comunità e unità”
Alle 22 è iniziata la celebrazione della liturgia, quando in Cattedrale stava ancora arrivando la coda del corteo. Nel suo messaggio alla città, il vescovo Giulietti ha sottolineato la gioia del ritorno alla normalità per la Luminara dopo i due anni di pandemia e, dopo aver sottolineato la “partecipazione corale” alla processione della Santa Croce, ha invitato a riconoscervi il simbolo del fatto che “nessuno si salva da solo”.
“Questo gesto che abbiamo compiuto stasera – ha detto monsignor Giulietti – ci ricorda proprio quel giorno ai piedi della Croce in cui Gesù consegna lo spirito ma consegna anche il fratello al fratello. Ci ricorda che non ci salviamo se non insieme. Viviamo oggi in una cultura che coltiva l’illusione dell’individuo ma solo insieme nella comunione, nell’essere consegnati l’uno all’altro, ci possiamo salvare. Proprio oggi abbiamo estrema necessità di questo: usciamo dall’individualismo, dal prima io e poi gli altri. Solo insieme, solo l’umanità fatta di fratelli e sorelle, solo l’incontro tra credenti di diverse fedi, solo la comune responsabilità verso la comune casa ci salva. Solo le cose come quelle fatte stasera in cui siamo venuti a omaggiare questo simbolo di unità che è il Volto Santo. Non dobbiamo dimenticarci però di questi ultimi due anni, che ci hanno fatto ugualmente comprendere che divisi dagli altri non viviamo bene. Che questa Luminara, che ha visto una partecipazione così corale, così condivisa e capace di mettere in comunione tante componenti ci ricordi che davvero ci salviamo solamente insieme, perché siamo stati chiamati a celebrare insieme i segni della salvezza, la Pasqua dell’alleanza e la festa della misericordia”.
Dopo le parole del vescovo, come da tradizione, è stato eseguito il Mottettone del maestro Luca Bacci, intitolato Ceciliano.
Dopo la processione e la messa tutti con il naso all’insù per i fuochi di artificio, che sono tornati a far calare il sipario sulla Luminara dopo lo stop per la pandemia. Le celebrazioni proseguiranno domattina (14 settembre) sempre in Cattedrale con il Solenne pontificale della Santa Croce che sarà tenuto dal vescovo Giulietti.