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Ritorno a scuola per quasi 50mila studenti, Buonriposi: “Assegnati tutti i docenti”

14 settembre 2022 | 13:39
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Ad attendere il rientro in aula degli alunni della provincia di Lucca ci saranno 4740 insegnanti e 1157 ata

Sono quasi 50mila gli studenti in provincia di Lucca che domani mattina (15 settembre) torneranno in aula, per iniziare il nuovo anno scolastico. Anno che segna il ritorno alla “vecchia scuola”, quella del pre-pandemia: niente obblighi di mascherina né didattica a distanza.

Ad attendere gli alunni ci saranno 4740 docenti, tra supplenti e insegnanti di ruolo, e 1157 operatori ata. A festeggiare il suono della prima campanella al Polo Fermi Giorgi ci sarà anche il vescovo Paolo Giulietti, accompagnato da vari rappresentanti istituzionali, ma a tutti gli istituti comprensivi del territorio è stato chiesto di girare un video per immortalare una ripartenza unanime del mondo della formazione provinciale.

“Domani tutte le scuole potranno finalmente accogliere il ritorno degli studenti in classe – commenta soddisfatta la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Donatella Buonriposi – Abbiamo assegnato tutto il personale Ata e tutti i docenti, che potranno finalmente tornare in classe con i propri alunni. Per festeggiare l’inizio di un anno all’insegna della normalità abbiamo chiesto a tutte le scuole di registrare un video, per celebrare, in modo corale, questo atteso momento. Non mi resta quindi che augurare un buon rientro a tutti”.

A lasciare un messaggio agli studenti anche il sindaco di Lucca Mario Pardini, che domani mattina saluterà assieme all’assessora Simona Testaferrata alle 10 alunni e insegnanti di Monte San Quirico per poi andare alle 10,45 alla primaria di Vallebuia e alle 11,30 alla Pascoli in città.

” ‘Dalla buona o cattiva educazione della gioventù, dipende un buono o triste avvenire della società’, diceva Don Giovanni Bosco, per cui la chiave dell’opera educativa nasceva dal profondo amore per i suoi giovani studenti. Un concetto significativo, da ribadire con forza in occasione dell’inizio dell’anno scolastico 2022/2023, che arriva dopo i momenti difficili legati all’emergenza sanitaria e le complicazioni che essa ha portato, che hanno messo tutti alla prova – afferma il primo cittadino -. Ma adesso si torna finalmente alla normalità, al vivere la scuola nel modo più tradizionale, in poche parole la scuola che tutti noi abbiamo sempre conosciuto e amato. Per gli studenti c’è la bellezza dello stare insieme in classe, l’eccitazione della crescita da affrontare con entusiasmo ed impegno. Per gli adulti – il personale docente e le famiglie – c’è il senso di responsabilità civica, umana, culturale, sociale e morale di accompagnare nell’apprendimento coloro che saranno la società del domani”.

“Perché – come si dice – ‘sapere è potere’ e il sentiero della conoscenza è qualcosa di esaltante, consente di allargare i propri orizzonti, di crescere come individui e come comunità – conclude -. L’apprendimento è il piacere della scoperta, che ripaga ogni fatica. La scuola – in questo senso – è una stagione della vita ineguagliabile per stimoli e opportunità, che tutti gli adulti una volta cresciuti ricordano sempre con nostalgia per la gioia intrinseca che racchiude. Su queste premesse desidero quindi augurare agli alunni un buon anno scolastico, ricco di emozionante sapere. E ringrazio le famiglie, i dirigenti scolastici, i docenti e tutti i loro collaboratori per la preziosa e delicata opera che svolgono a beneficio delle nuove generazioni. L’amministrazione comunale di Lucca sarà sempre presente e sensibile alle esigenze del mondo della scuola”.

A salutare gli studenti anche il vescovo Paolo Giulietti, con una lettera indirizzata anche alle famiglie e ai dirigenti.

“Cari amici e care amiche, quest’anno si torna a scuola con qualche residua incertezza circa la pandemia e nell’imminenza di elezioni politiche molto delicate: coloro che saranno scelti per governare il Paese, infatti, dovranno misurarsi con la grave crisi energetica e con le sue ricadute sulla vita e sul lavoro di tanti Italiani, ma anche con le conseguenze del cambio climatico, che hanno provocato una grave siccità ed eventi meteorologici estremi in numerosi territori, incluso il nostro – si legge nel testo -. Anche le scuole dovranno cambiare qualcosa, per ciò che riguarda l’uso di gas, elettricità e acqua, adottando misure di contenimento degli sprechi e di riduzione dei consumi. Ciò significa, per tutti, dover fronteggiare qualche disagio. C’è però anche un aspetto positivo: la scuola può diventare un vero e proprio laboratorio in cui, insieme, si acquisiscono conoscenze, abilità e atteggiamenti che risulteranno utili anche in altri luoghi e altri tempi. Riflettere su quello che sta accadendo: le sue cause e le sue conseguenze; imparare piccoli gesti quotidiani di responsabilità; maturare una mentalità attenta all’ambiente”.

“L’anno che si apre, se vorrete, vi potrà rendere cittadini più partecipi e consapevoli delle sorti del nostro Paese, disponendovi ad essere, domani, protagonisti attivi della vita sociale, culturale e politica italiana – prosegue il testo -. Nel suo Messaggio di quest’anno per la Giornata del Creato, Papa Francesco ribadisce l’urgenza di un deciso processo di cambiamento. La comunità scolastica, che si occupa delle nuove generazioni e le accompagna a crescere, non può sottrarsi a questa sfida: stare dalla parte dei giovani, infatti, comporta guardare al
futuro con responsabilità, impegnandosi a lasciar loro un ambiente e una società vivibili. La transizione a modelli di consumo più sobri, pertanto, non può essere solo la risposta a un’emergenza, ma il frutto di una visione lucida di ciò che va fatto oggi per il bene dei giovani un domani. La connessione di alcuni problemi con la situazione di guerra in Ucraina può aiutare a riflettere sul ruolo delle armi e dei conflitti negli attuali equilibri globali, sulla necessità di un ripensamento delle relazioni tra i popoli e sulla possibilità di un impegno fattivo per il
dialogo e la pace”.

“Quest’anno di ‘austerità’ potrebbe essere l’occasione per far crescere il senso di unità in direzione di obiettivi condivisi e per acquisire una mentalità e una prassi davvero innovative rispetto alla custodia del creato e alla promozione della pace – va avanti -. Spesso le prove, anche se ci spaventano e ci fanno faticare, ci rendono migliori: non perdiamo questa opportunità, vivendola solo come un problema e occasione di lamentele. Intendo salutare in modo del tutto speciale le scuole paritarie di ispirazione cristiana. Alcune, purtroppo, non riapriranno i battenti; altre saluteranno le comunità religiose che per anni le hanno gestite, fortunatamente sostituite da altri soggetti, che ne porteranno avanti l’opera in fedeltà ai principi educativi ispirati dal Vangelo. In occasione di tali eventi ho potuto toccare con mano l’affetto e la stima di tante famiglie per le scuole paritarie cattoliche, capaci di offrire un servizio valido nella didattica, unito a una solida visione
educativa e alla ricerca convinta di una relazione positiva con le famiglie. Rinnovo ancora una volta l’impegno mio e della Diocesi per sostenere tali istituzioni educative, innanzitutto con la vicinanza al personale, ai volontari e alle famiglie. Auguro infine a tutti i componenti della grande comunità scolastica della diocesi un anno pieno di risultati positivi, raggiunti mediante l’impegno, l’amicizia e la conoscenza. Affido tutti e ciascuno all’intercessione dei nostri patroni e alla protezione dei tanti santi educatori”.

Nell’ambito degli appuntamenti per la prima campanella domani (15 settembre) l’assessore regionale Stefano Baccelli sarà davanti all’Isi Pertini alle 8,30 per salutare i ragazzi primo giorno di scuola.