Vertici delle partecipate, a stretto giro le nuove nomine. Bruni: “Niente vendite o cessioni se non sono obbligate”

29 settembre 2022 | 23:47
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Vertici delle partecipate, a stretto giro le nuove nomine. Bruni: “Niente vendite o cessioni se non sono obbligate”

In Consiglio ok al bilancio consolidato delle Spa del Comune: “Conti in ordine”. Sistema Ambiente acquista nuove quote

Le società partecipate del Comune di Lucca hanno retto non solo l’urto della pandemia, ma molte hanno proseguito o rilanciato gli investimenti e acquisito quote per consolidarsi, come Sistema Ambiente. Il bilancio consolidato 2021 del Comune – che contiene quello dell’ente e l’insieme delle società municipalizzate – si è infatti chiuso con un risultato di esercizio positivo, comprensivo della quota di pertinenza di terzi pari a 6 milioni e 697mila euro. Numeri che, nel dettaglio, sono stati illustrati questa sera (29 settembre) dall’assessore al bilancio, Moreno Bruni, che ha parlato di “buona gestione” e di “situazione dei conti in ordine” lasciata dalla precedente amministrazione. Non è mancato l’accenno a Gesam Reti spa: “Quando non sono imposte dalle norme – ha detto l’assessore al bilancio -, non è giusto procedere con le cessioni e le vendite ma è semmai necessario impegnarsi, pur nelle difficoltà, a mantenere le nostre società e valorizzarle con nuovi investimenti”.

Il primo passo lo farà il sindaco Mario Pardini che ha la delega alle municipalizzate: il primo cittadino ha annunciato che nelle prossime settimane completerà le nuove nomine ai vertici delle società.

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Si partirà da “conti in ordine”, come è stato riconosciuto dalla stessa maggioranza. Anche se non sono tutte rose e fiori, ha osservato Bruni. “Sono stati anche rilevati dei problemi sul fronte delle partecipate. C’è una chiusura in flessione rispetto al 2020. Nella parte corrente ci sono delle criticità. Ci sono alcune società che hanno difficoltà anche a livello gestionale e di conduzione. Non voglio fare polemiche con l’opposizione, ma ci sarà il momento in cui dovrò illustrare le problematiche relative alle partecipate”.

Per la capogruppo Lucca Holding Spa il risultato di fine esercizio è stato di 5.050.898 euro, quello finanziario mostra un saldo positivo delle disponibilità pari a 2.759.291 euro ma inferiore rispetto all’anno precedente.

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Il bilancio consolidato del Comune di Lucca, è bene ricordarlo, contiene il bilancio dell’ente e l’insieme dei bilanci delle aziende partecipate di cui l’amministrazione detiene una quota: il teatro del Giglio, Erp Lucca e Lucca Holding. Nel gruppo di Lucca Holding si trovano Gesam Reti, Geal, Farmacie Comunali, Sistema Ambiente, Metro, Lucca Crea e Lucca Riscossioni e servizi.

Tutte le partecipate del Comune di Lucca chiudono l’esercizio 2021 in positivo e l’ente ha un utile di 6,7 milioni di euro circa, con un incremento rispetto al 2020 di 4,9 milioni di euro circa.

Nell’illustrazione della pratica, l’assessore Bruni ha fatto anche, al di là dei numeri, qualche considerazione sul futuro delle Spa pubbliche: “Le cessioni e le vendite? Se sono imposte dalle norme è doveroso farle, ma quando non sono obbligate è giusto fare qualche sacrificio e continuare a investire”. Un chiaro riferimento alle vicende del gruppo Gesam: “Sono rammaricato – ha detto Bruni – per la vendita di Gesam Gas e Luce, ma anche per la vendita della Salt che dava rendimenti importanti. Cerchiamo di amare le nostre aziende, sono il lavoro di chi ci ha preceduti per anni”.

Tra le novità illustrate, facendo il quadro delle singole partecipate, una riguarda Sistema Ambiente: Lucca Holding, ha spiegato Bruni, ha avuto il via libera ad acquisire le quote detenute dal Comune di Borgo a Mozzano, che intende alienarle. Una nuova acquisizione che segue di un anno l’acquisto delle quote del Comune di Bagni di Lucca.

Tornando al quadro generale del consolidato 2021, dal conto escono ufficialmente tre aziende: la Polis spa, che è stata liquidata, la Lucca Holding progetti speciali in liquidazione e la Polo Energy. In un quadro complessivamente sano, ci sono state società che più di altre hanno sofferto il coronavirus. In primo luogo c’è Lucca Crea: “Lucca Crea – ha detto Bruni – dopo due anni di pandemia con grandi difficoltà per la pandemia è riuscita non solo a recuperare quanto perso ma ha realizzato anche un risultato economico. Rispetto agli anni passati la Geal ha subito una diminuzione dei risultati ma ciò è dovuto agli investimenti per il tubone. Una flessione che si nota anche per Sistema Ambiente ma ciò è solo dovuto ad un nuovo sistema di tariffazione”.

Per il consigliere comunale di Sinistra con, Daniele Bianucci, “numeri che sono un lascito della precedente amministrazione – ha rivendicato l’esponente dell’attuale opposizione -. La solidità del consolidato si dimostra anche dal fatto che non solo il risultato del 2021, ma anche quello del 2020 che è l’effetto di un trend positivo che si registra dagli ultimi anni”.

Valentina Simi, consigliera di Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare ha sottolineato che “il periodo che dovremo affrontare da ora in poi saranno difficili. Il segno, il lascito che è stato lasciato alla cittadinanza è positiva. Si tratta per le partecipate di un futuro che non è ipotecato”.

“Le società partecipate danno la misura della capacità di una amministrazione comunale – ha osservato la consigliera comunale del Pd, Chiara Martini -: credo che sia una buona cosa che alcune società acquisiscano quote. Rispetto alle ipotesi di eventuali vendite, credo che ci saranno delle decisioni da prendere e ritengo che sia opportuno rivedere meglio e proteggere le quote lucchese, per verificare che non ci sia un rischio di perdita di controllo della città sulle società e sul personale”.

Il consigliere di Forza Italia-Udc, Alessandro Di Vito, ha osservato che “la riflessione politica dell’assessore Bruni è apprezzabile: quando si vende, dicevano i nonni, non è più nostro. La riflessione sulle quote della Salt è molto importante: è sempre stato detto in consiglio nella precedente amministrazione che si erano dovuti coprire buchi della precedente amministrazione”. Anche Di Vito ha invitato a mantenere le partecipazioni in Gesam Reti, tutelando l’occupazione.

“Adesso l’amministrazione su Gesam Reti può fare altre valutazioni – ha detto il consigliere comunale Daniele Bianucci – perché il centrosinistra negli ultimi 10 anni ha realizzando un profondo risanamento delle società partecipate, così come fece ancora prima l’ex sindaco Lazzarini”.

“Sono dati molto positivi – ha detto la consigliera Ilaria Vietina – ed è importante rilevato. Il confronto con il passato credo però che sia superfluo. E’ necessario comprendere quanto è accaduto nei decenni precedenti. Per noi oggi questa è una eredità in un presente sempre più complicato. Segnalare che c’è un frutto di buona amministrazione non è superfluo ma doveroso. I numeri non danno assolutamente conto della difficoltà degli ultimi anni. Sulla base di questi dati, si abbia il coraggio di realizzare i progetti ancora in cantiere. E cito fra tutti il nuovo polo sportivo e inclusivo alle Tagliate”.

Riprende la parola Di Vito per aggiungere che “questa amministrazione ha intenzione credo di guardare avanti. Chiaramente il dovere è quello di portare al termine un buon risultato”.

Per Elvio Cecchini, consigliere di Lista Civile, prende di mira l’opposizione: “Sono perplesso da questa esaltazione della precedente amministrazione – ha detto – Aggiungo al quadro più realistico il debito del contenzioso sulla Manifattura sud. A dicembre scorso, sono stati venduti 600mila metri quadrati dell’ex Manifattura a un milione e mezzo di euro”.

Il capogruppo del Pd, Francesco Raspini, si rivolge a Di Vito e Cecchini: “Vorrei ricordare loro che si trovano nei banchi della maggioranza. Non è che tutte le volte che la minoranza sottolinea qualche aspetto delle pratiche debbano essere ripresi. Finora abbiamo praticamente sempre votato sì, perché in tre mesi di amministrazione avete portato solo pratiche della precedente amministrazione. L’ex Manifattura? Non c’entra niente con il consolidato 2021. Il prezzo di vendita non era congruo? Nessuna vendita viene fatta senza il parere del ragioniere capo. Tutto quello che è stato sollevato non ha alcuna attinenza sulla pratica di cui si sta trattando. Se proprio volete parlare della Manifattura, noi siamo pronti. Anzi vorremmo sapere che fine ha fatto il progetto di Music Innovation Hub”.

A conclusione, l’assessore Moreno Bruni ha aggiunto: “Sono stati anche rilevati dei problemi. C’è una chiusura in flessione rispetto al 2020. Nella parte corrente ci sono delle criticità. Ci sono alcune società che hanno difficoltà anche a livello gestionale e di conduzione. Non voglio fare polemiche con l’opposizione, ma ci sarà il momento in cui dovrò illustrare le problematiche relative alle partecipate”.

Il via libera al consolidato è arrivato all’unanimità.