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Lucca in marcia per la pace: tanti al corteo in centro storico

22 ottobre 2022 | 10:37
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Solo bandiere arcobaleno in piazza in vista della manifestazione nazionale del 5 novembre prossimo. Palazzo Orsetti non aderisce

Lucca in marcia per la pace. Per dire no ad una guerra che, secondo gli organizzatori della manifestazione che si è svolta questa mattina (22 ottobre) in centro storico, non è così lontana e anzi provoca effetti diretti sulla vita di ciascuno.

C’erano tante persone, rappresentanti di sindacati – in primis la Cgil di Lucca – e delle associazioni, da quelle laiche a quelle della diocesi – in piazza Verdi, da dove è partito un corteo per le vie del centro storico. Molti Comuni hanno aderito all’iniziativa, ma non quello di Lucca, stando alla lista delle adesioni divulgata dalla Cgil al termine dell’evento.

Ammesse soltanto le bandiere arcobaleno: nessun simbolo o logo della politica, come vuole essere la manifestazione nazionale in programma il prossimo 5 novembre a Roma, in cui si chiederà l’istituzione – da parte dell’Onu – di una Conferenza internazionale per la pace e la messa al bando di tutte le armi nucleari.

Lucca ha deciso di tirarsi su le maniche in anticipo e di scendere in piazza con associazioni, sindacati e forze politiche sotto un’unica bandiera: quella della pace. I manifestanti, dopo essersi raccolti in piazzale Verdi, hanno raggiunto San Michele dove è stato letto il messaggio degli organizzatori della grande manifestazione che si prepara nella capitale per il 5 novembre.

“La manifestazione di oggi, nata dalla Cgil insieme a tutte le associazioni che hanno aderito e hanno dato il loro contributo alla riuscita di questa iniziativa – ha spiegato Fabrizio Simonetti responsabile organizzativo della Cgil provinciale -, si colloca nel percorso nazionale che sfocerà nella manifestazione del 5 novembre a Roma, perché c’è bisogno di dire con forza, no alla guerra, sì alla pace -. Si trovino le strade per attivare un negoziato che ponga fine a questa inutile e sanguinosa guerra che sta impegnando l’Europa, con conseguenze che ricadono contro di noi e con futuri agghiaccianti che non vogliamo neppure immaginare”.

“Ci fa molto piacere che oggi ci sia questa grande partecipazione, considerando poi  che queste manifestazione stanno avvenendo in tutta Italia – annuncia Rossano Rossi, segretario generale Cgil provincia di Lucca -. E’ un messaggio di richiesta di pace, una pace senza se e senza ma, perché le guerre non servono a nulla, il prezzo più caro lo pagano sempre le fasce più deboli della popolazione. Le guerre sono un orrore da qualsiasi punto di vista, dal punto di vista umano, umanitario, sociale e con all’orizzonte la paura dell’escalation nucleare. Credo quindi sia necessario scendere in piazza e manifestare con convinzione contro la guerra. e condividiamo al cento per cento quello che dice papa Francesco”.

“La Cgil fin da subito ha detto che esiste un aggredito e un aggressore, questo non lo mettiamo in dubbio – aggiunge Rossi -, però tutte le guerre sono così, poi però gli armistizi e la pace si fa tra chi litiga non tra chi è d’accordo. Io però penso che le guerre, sia dalla parte dell’Ucraina sia dalla parte della Russia, in primis le pagano le fasce più debole della popolazione e questa è una cosa che il movimento operaio conosce bene e non capisco chi si stupisce della nostra posizione”.

Secondo Rossi “il nuovo governo potrebbe essere un’occasione, ma penso per tutti i governi del mondo sia importante di intensificare la richiesta di un tavolo di trattative. Io penso che sia sbagliata la continua corsa al riarmo, perché si va  in una spirale che non si sa dove porta. Per questa guerra e per tutte le guerre del mondo che si aprano dei tavoli di trattativa, perché io ho un figlio e preferirei mettergli in mano un fiore o una bandiera della pace e non un fucile”,.

“Questa è una guerra che oltre a fare tantissime vittime, crea anche nuove povertà, lo stiamo vedendo con l’accoglienza ucraina che come Caritas diocesana italiana, stiamo portando avanti dall’inizio della guerra – dichiara Don Simone Giuli direttore Caritas diocesana e membro commissione giustizia e pace della diocesi -. Oggi siamo qui in rappresentanza della diocesi a partecipare a questa marcia della pace perché è fondamentale cercare di arrivare a una risoluzione del conflitto e che entrambe le parti scelgano la pace come spesso ricorda papa Francesco. La povertà nella nostra provincia ci porterà nuove sfide – prosegue don Giuli -, con l’emergenza energetica aumenteranno i bisogni e le necessità delle persone e delle famiglie e assieme a tutta la società civile vogliamo fare la nostra parte per coinvolgere le comunità, perché non ci siano deleghe nei confronti delle emergenze ma  ci sia voglia di fare squadra tutti insieme”.

Alla manifestazione hanno aderito comunque diversi comuni della provincia ed erano presenti anche politici, a cominciare da rappresentanti del centrosinistra sinistra lucchese: c’erano, tra gli altri, i consiglieri Daniele Bianucci, di Sinistra Con, i consiglieri Serena Mammini e Roberto Guidotti, del Pd.

La lista delle adesioni