Villa Bottini, due lecci restano: a rischio taglio solo tre

27 ottobre 2022 | 16:15
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Ma è scontro in commissione. L’opposizione attacca e i due tecnici portati a illustrare una alternativa indossano il bavaglio dopo la decisione di non ascoltarli

Lecci a villa Bottini, due lecci resteranno mentre altri tre rischiano di essere tagliati. La questione dell’abbattimento dei cinque alberi a ridosso del muro di cinta di villa Bottini, lato via Santa Chiara, era già nell’aria e in questi giorni era stato chiesto il parere della Soprintendenza, che ha stabilito l’assolutatutela della struttura, vincolando l’amministrazione anche all’utilizzo del solito intonaco per il recupero.
Di tutt’altro avviso l’opposizione, che chiede un po’ più di tempo per la decisione e di ricreare un dialogo con la Soprintendenza per individuare una soluzione comune per recuperare il muro e contemporaneamente salvare i lecci.

La questione è stata affrontata nel sopralluogo della Commissione lavori pubblici di stamani (27 ottobre), in cui, secondo l’opposizione, sarebbero dovuti intervenire alcuni tecnici per affrontare la questione e trovare ipotesi alternative, l’architetto Claudio Pardini Cattaneo e la biologa ambientale Arianna Chines. Il presidente di Commissione, Marco Santi Guerrieri ha spiegato il motivo per cui è stato scelto di non ascoltare i tecnici, nonostante le proteste del capogruppo di Sinistra con, Daniele Bianucci: “Il motivo per cui oggi non ascoltiamo i tecnici è perché prima bisogna capire qual è il reale problema e quale sia il modo per raddrizzare e mettere a piombo questo muro. Poi va bene chiunque abbia un idea per salvare le piante, ma prima bisogna capire quale sia il problema”.

Ma l’amministrazione comunale sembra avere le idee chiare sul modo di affrontare il problema.
“Questo muro come tutti state vedendo sta pendendo verso via Santa Chiara e si sta crepando alla base – spiega l’assessore ai lavori pubblici Nicola Buchignani -. Questi tiranti che lo stanno forzando verso l’interno del giardino, purtroppo adesso, lo stanno facendo cadere verso l’interno. Gli alberi in questione impediscono il raddrizzamento del muro, perché non c’è lo spazio necessario tra l’albero e il muro per permettere di rimetterlo dritto. La soluzione che abbiamo individuato, è di abbattere gli alberi strettamente necessari e che non permettono il lavoro di rimettere il muro in asse con la strada. E’ una valutazione che abbiamo fatto con gli uffici e con gli ingegneri che stanno seguendo il progetto, abbattere gli alberi solo strettamente necessari al recupero del muro, i lecci da abbattere sono due o tre, gli altri rimarranno in piedi”.

L’opposizione però non ci sta, chiede di rallentare il progetto, non è d’accordo con l’ipotesi presentata, vorrebbe ascoltare un parere tecnico e invitare la soprintendenza in Commissione per trovare un dialogo.
“La Soprintendenza anche in passato ha espresso pareri molto vincolanti per poi tornare sui suoi passi – dice il consigliere del Pd Francesco Raspini -. Un esempio è il canale a san Concordio, che inizialmente aveva chiesto di tenerlo a cielo aperto, mentre adesso è stata ripristinata la pista ciclabile. Quindi, se non esiste un problema di sicurezza, dovuta alla stabilità del muro, un problema imminente, che tenderei a escludere considerando che domani l’area sarà usata da Lucca Comics. Allora chiediamo un po’ più di tempo per valutare la questione”.

Ma secondo la dirigente dell’ufficio edilizia pubblica, Eleonora Colonnata, il problema sta anche nei tempi di esecuzione e nel successivo intervento per il recupero dell’intero parco di Villa Bottini, un progetto per cui l’amministrazione ha avuto un finanziamento, anche con i fondi del Pnrr, per un totale di 2 milioni e 700mila euro.
“Nel progetto di riqualificazione del parco della villa per il Pnrr, è come se questo muro fosse già stato recuperato e quindi occorre non perdere troppo tempo – spiega la dirigente Colonnata – Inoltre bisogna anche considerare che la ditta incaricata dei lavori è ferma da molti mesi e nell’affidamento era specificato che la riqualificazione sarebbe iniziata entro 45 giorni”.
La questione, sicuramente spinosa, sia da un punto di vista politico sia dal punto di vista tecnico, fa scaldare gli animi dei commissari che intervengono e anche l’assessore Buchignani ribadisce la linea scelta dalla Soprintendenza: “Purtroppo la Soprintendenza è stata chiara – sottolinea -. Non ci permette nemmeno di cambiare il tipo di intonaco, figuriamoci di prendere in considerazione altre ipotesi”.

Di fronte a questa situazione, di completo disaccordo tra maggioranza e opposizione, il presidente Marco Santi Guerrieri, dopo un duro scontro verbale con il consigliere Raspini, riguardo alla durata degli interventi, decide di chiudere la seduta di Commissione.

Il consigliere Bianucci ribadisce alcuni concetti: “Con l’opposizione avevamo proposto sei giorni fa con una lettera formale al presidente di commissione e del consiglio comunale per far sì che due tecnici potessero intervenire per trovare una soluzione condivisa. Purtroppo la nostra richiesta è stata respinta ed è la prima volta che questa cosa accade nella storia recente dell’amministrazione, che si impedisce un dialogo in commissione con le parti della città. Ci dispiace che l’amministrazione comunale eletta con la parola d’ordine del dialogo, alla prima occasione ha già dimostrato di voler tutto fuorchè il dialogo. Noi chiediamo un supplemento di analisi e di dialogo con tutti le parti della città, per arrivare ad un progetto condiviso che porti alla riqualificazione dell’opera e contemporaneamente possa salvare questi lecci secolari”.

Nel frattempo l’architetto Claudio Pardini Cattani e il portavoce di Europa Verde che lo accompagna, Luca Fidia Pardini, in un gesto di protesta per non essere stati interpellati durante la Commissione, indossano un bavaglio e spiegano che a loro avviso esistono delle alternative per evitare il taglio dei lecci.
“Durante un incontro tra amministrazione comunale, Soprintendenza, la dottoressa Chines e Europa Verde, sul tavolo c’erano tre ipotesi – dice l’architetto Claudio Pardini Cattaneo -. Una era lo spostamento del muro, il secondo il taglio alternato dei lecci e la terza, quella di mantenere le cose come stanno, perché venne fuori che il muro è comunque in sicurezza. Sembra che il sindaco Pardini abbia chiesta alla soprintendente Acordon di valutare l’ipotesi dello spostamento del muro, ma che lei abbia respinto la possibilità. Questa cosa ci ha meravigliato. Vorrei far notare che questo muro è centenario e se guardate bene potete vedere che è costituito da materiale diversificato, questa cosa non fornisce stabilità al muro e dubito che anche un recupero a seguito del taglio dei lecci, porti alla sua stabilità. Quindi noi cosa chiediamo – conclude l’architetto -, di procedere con la tecnica del cuci scuci, già utilizzata per san Francesco nel 2010, che consiste nello smontaggio del muro e il successivo rimontaggio, spostando la base del muro di 30 centimetri verso l’esterno. Una situazione che ricalcherebbe comunque quella attuale, che è anche più invasiva con delle opere di sostegno che si possono vedere in via Santa Chiara e che vanno verso la strada per oltre 50 centimetri”.

Sui cinque lecci a ridosso del muro di Villa Bottini l’architetto Cattaneo e Fidia Pardini di Europa Verde appendono dei cartelli sul tronco degli alberi in cui sono inseriti i nomi di alcune opere del maestro Giacomo Puccini.
“Noi abbiamo organizzato questa provocazione, che era stata proposta anche domenica 16 ottobre, per dare un’identità a questi lecci – dice il portavoce di Europa Verde, Luca Fidia Pardini -. Questi lecci, nati spontaneamente, costituiscono parte integrante del patrimonio culturale della villa stessa. Abbiamo pensato quindi di legarli a Puccini, dato che presto sarà il centenario della morte. Noi chiediamo, con questa dimostrazione, di fermarsi un attimo, di pensare a quello che stiamo facendo perché esiste un modo per salvare sia i lecci che il muro e riconoscere che ci sono delle possibili alternative”.