Vcs: “L’ordinanza anti bivacchi? Il precedente regolamento aveva delle incongruenze”

28 ottobre 2022 | 09:13
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Vcs: “L’ordinanza anti bivacchi? Il precedente regolamento aveva delle incongruenze”

Il comitato: “L’assessore Minniti ha cercato di mettere una pezza”

“L’ordinanza anti bivacchi? Forse poteva essere fatta meglio, ma non è da biasimare l’assessore Giovanni Minniti che ha tentato di mettere una pezza al regolamento di polizia urbana approvato dalla passata amministrazione”. Sono parole con le quali il comitato Vivere il Centro storico commenta le polemiche seguite all’adozione dell’ordinanza, ricordando che “dal 1943 al 2018 Lucca era una città civile governata da un ragionevole regolamento di polizia urbana”.

“Questo regolamento del 1943 all’articolo 58 ‘vietava di sedersi, sdraiarsi, dormire sui marciapiedi, sulle strade e piazze – cita il comitato -, sulle soglie dei pubblici e privati edifici e presso i monumenti, depositare involti ed oggetti di qualsiasi specie sulle soglie stesse e sui gradini dei monumenti; inoltre vietava di mangiare, bere e giocare negli ingressi dei pubblici e privati edifici e nelle scale dei medesimi, come pure compiere atti contrari alla decenza e alla pubblica quiete”.

“Con la gestione Raspini, nel 2018 – prosegue Vivere il Centro storico – questo regolamento del 1943 è stato abrogato ed è stato promulgato il nuovo che presenta delle incongruenze. L’articolo 22 ‘vieta di sdraiarsi, dormire e abbandonare qualsiasi materiale sulle soglie e sulle scalinate dei luoghi di culto e sui basamenti dei monumenti nonché sui marciapiedi’. Quindi se uno vuole sedersi o dormire su luoghi non elencati nel dispositivo, come ad esempio sulla soglia di un negozio o di un edificio privato, oppure su una strada -purché non sia sul marciapiede-, oppure in mezzo ad una piazza monumentale -in un punto dove non ci sono gli scalini-, può farlo senza timore di sanzioni ed anzi potrebbe rimproverare il vigile urbano che lo disturba svegliandolo. Allo stesso tempo l’ articolo in questione, nella sua formulazione, renderebbe lecito abbandonare cartacce, bicchieri e bottiglie vuote sulle soglie degli edifici pubblici e privati, sulle strade e sulle piazze perchè sono luoghi non elencati nella lista citata nell’ articolo. L’ art. 28 al comma a è semplicemente patetico. Proibisce di dormire e bivaccare ma questa proibizione vale soltanto se ciò avviene ‘attraverso l’apposizione a terra di teli, coperte, materassini, stuoie, sacchi a pelo e altro materiale'”.

“Quindi – ne deduce il comitato – se non si mettono per terra teli stuoie ecc. si può dormire e bivaccare ovunque. Inoltre il comma i è quasi esilarante: vieta di bere alcol soltanto nei parchi pubblici e nelle aree verdi, quindi è proibito bere un Campari Soda sul fiume, ma si può scolare un fiasco di vino in San Michele. L’assessore Raspini chiede di sapere quante sanzioni sono state elevate ai sensi dell’articolo 22 e 28 del ‘suo’ regolamento? Sicuramente ben poche visto la maniera con cui è stato scritto. Di fronte a questa situazione dovremmo biasimare l’assessore Minniti che ha cercato di mettere una pezza di fronte ad un regolamento che non sarebbe legiferato in tal modo nemmeno nei villaggi dell’Africa Centrale? La sua ordinanza poteva essere fatta meglio? Forse si, magari indicando una lista dei luoghi dove questa doveva valere. Tuttavia il problema è enorme perché il regolamento promulgato sotto la gestione dell’ex assessore Raspini consente una anarchia ingiustificabile per qualsiasi consesso civile. L’ ordinanza non si rinnoverà? Vuol dire che cadrà anche quel minimo baluardo di civiltà che la nuova amministrazione aveva cercato di porre e di ciò ce ne rammarichiamo”.

“Ad ogni modo – prosegue Vcs – qualsiasi regolamento non troverebbe applicazione pratica per la mancanza di vigili urbani. L’ organico della polizia municipale , durante gli ultimi dieci anni, ha visto una riduzione mai verificatasi prima perché adesso sono rimasti poco più di 80 agenti, quando una città come Lucca, sulla base di leggi di regioni a noi vicine, dovrebbe averne almeno 120. Al consigliere Bianucci vorremo raccontare un episodio accaduto ad una nostra socia in gita a Siena la quale, affetta da numerose intolleranze, quando va in giro è costretta a portarsi una vaschetta di cibo da casa. Sedutasi in un vicolo secondario ha cominciato a mangiare ed è subito arrivato un vigile che glielo ha proibito in virtù del regolamento comunale e l’ha fatta sloggiare. Questo vigile non aveva il fez e nemmeno la camicia nera ed inoltre Siena, come ben sappiamo, non è Salò. A volte un po’ di ragionevolezza non farebbe male, sia per esprimere i commenti così come per fare nuovi regolamenti”.