Imt conquista nuovi spazi a Lucca: firmato il contratto per l’acquisto di Palazzo Boccella
Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico il rettore ha annunciato anche che gli alloggi di via Brunero Paoli saranno disponibili dal 2023
Sarà un anno accademico in forte crescita per la scuola Imt Alti Studi di Lucca. Non solo per numeri, iscritti e formazione. Ma anche e soprattutto sul fronte del patrimonio e degli spazi conquistati per scuola e studenti. Mentre si attende la chiusura del cantiere per gli alloggi in via Brunero Paoli nelle ultime ore è stato firmato il contratto preliminare per l’acquisto di Palazzo Boccella, sede fino a pochi anni fa del museo d’arte contemporanea e dove troveranno spazio uffici amministrativi e rettorato Imt. Sono alcune delle novità annunciate nel corso della cerimonia di inaugurazione oggi (18 novembre) dell’anno accademico 2022/2023 della Scuola Imt Alti Studi Lucca, che si è aperto con l’annuale cerimonia e la lectio magistralis, che in questa occasione è stata tenuta dal direttore generale di Musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna. Ma l’evento, è stata anche l’occasione per capire la crescita della scuola all’interno del tessuto cittadino, non soltanto dal punto di vista formativo, ma anche dal punto di vista immobiliare.
Al complesso di San Ponziano e a quello di San Francesco infatti, si aggiungeranno, nel dettaglio, già nel 2023 i nuovi alloggi in via Brunero Paoli. Ma il progetto è ancora più ampio. E’ firmato infatti il contratto preliminare per l’acquisto di Palazzo Boccella, sede fino a pochi anni fa del Museo d’arte contemporanea, dove troveranno spazio uffici amministrativi e rettorato.
Ma l’obiettivo della Scuola Imt non si limita ad un allargamento degli immobili a disposizione, durante l’inaugurazione si è parlato di incremento della collaborazione internazionale, maggiore radicamento sul territorio, incremento dell’offerta formativa, incremento del numero dei professori, personale amministrativo e studenti.
Alla cerimonia erano presenti quasi tutte le personalità politiche e istituzionali della realtà cittadina e della provincia di Lucca, sono intervenuti: il rettore della Scuola Imt, Rocco De Nicola, l’assessora regionale Alessandra Nardini, il sindaco di Lucca, Mario Pardini, il presidente della provincia di Lucca, Luca Menesini e il presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, che ha aperto gli interventi.
“Ringrazio tutti per la partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico della scuola Imt alti studi di Lucca – dice Bertocchini -. Si tratta di un evento ricorrente ma denso di significato. Porto il saluto di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ma anche della Fondazione lucchese per l’alta formazione e ricerca, a tutti gli allievi della scuola e soprattutto, ai nuovi arrivati, a cui è doveroso dare il benvenuto nella città di Lucca. La scuola Imt è nata nel 2005 per volontà di tutte le istituzioni cittadine e di alcune imprese private. La Fondazione lucchese per l’alta formazione e la ricerca, è stata il contenitore per realizzare un percorso di consolidamento della scuola, sia sul piano immobiliare, sia su quello didattico e della ricerca, sia sul piano finanziario. Negli anni si è consolidato anche il rapporto della Scuola con la città, non sempre semplice, ne scontato. Oggi gli Imt con la loro autonomia e autogoverno sono diventati parte integrante della vita della comunità lucchese”.
“Il legame sostanziale, tra Fondazione e Imt, oggi è diverso rispetto al passato, ma può esprimersi più forte di prima – prosegue il presidente -, la recente acquisizione, da parte di Imt, di un complesso immobiliare per farne una sede, dimostra la ricerca di salde radici in città. La ricerca di contenuti di Pianeta Terra Festival, come di altri eventi, il coinvolgimento nella ricerca di soggetti pubblici e privati, lo sviluppo di una rete con le istituzioni cittadine, sono altrettante testimonianze di una presenza convinta sul territorio e oggi molto percepita. La prossima conclusione dei lavori per gli alloggi degli studenti in via Brunero Paoli, che Fondazione metterà a disposizione di Imt, a inizio 2023, il recente accordo per finanziamento di 5 borse di studio e la collaborazione umanitaria per dare ospitalità a studentesse e studiose ucraine e afgane, sono testimonianze di quanto sostanziale sia il dialogo e sostegno che lega Fondazione alla scuola, su diversi piani. Tra questi: la necessità di sviluppo immobiliare, l’implementazione del numero degli allievi e la condivisione di valori di solidarietà. Fondazione sta valutando inoltre, insieme alle istituzioni cittadine l’opportunità e le possibili modalità, per realizzare nuove forme di sinergia per servizi innovativi e progetti di ricerca specialistici. Fondazione prosegue e rimane a fianco alla Scuola Imt, sempre nel limite delle sue possibilità”.
“Oggi è un momento importante ed un’occasione per ascoltare come questa istituzione evolve e cresce – dice il presidente della Provincia, Luca Menesini -. Un’istituzione giovane ma che cresce velocemente e cambia il volto della città e del territorio stesso attraverso percorsi di rigenerazione urbana e intellettuale. E’ importante creare sinergie, tra istituzione provinciale e comuni del territorio. Ringrazio Imt per quanto fatto in una logica di accoglienza e solidarietà, segno di un attenzione di ciò che avviene nel mondo. Ogni anno il contesto sta diventando sempre più complesso e ci pone di fronte sfide inaspettate e nuove, dove l’apporto di scienza e istituzioni universitarie è fondamentale, per uscirne e per elaborare nuovi paradigmi. Il tema della sostenibilità è un tema centrale di cui si parla molto e sul quale dobbiamo essere tutti attivi e l’apporto della Scuola Imt ritengo che sia fondamentale”.
Anche il sindaco di Lucca Mario Pardini è intervenuto e dopo i saluti e ringraziamenti, ha dichiarato: “Da cittadino non ho mai nascosto l’ammirazione per ciò che Imt fa per questa città e auspico che ancora oggi, si amplifichino queste collaborazioni, perché solo stando insieme e facendo rete, possiamo affrontare le grandi sfide che ci mette davanti il mondo. Credo sia fondamentale – aggiunge -, che la nostra città abbracci il progetto di Imt e la sua crescita, dobbiamo lavorare perché il nostro territorio può essere un centro di eccellenza per l’alta formazione, lo è già, ma credo che possa ancora crescere e noi istituzioni dobbiamo lavorare in questa direzione”.
In assenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, impegnato in altri incontri, è intervenuta l’assessora regionale Alessandra Nardini: “Porto il saluto presidente della Regione Eugenio Giani, che oggi non è potuto essere con noi, ma ha voluto che ricordassi per lui l‘importanza di questa scuola e del suo contributo in ambito nazionale e internazionale – dichiara -. Questi, sono i luoghi del sapere e della conoscenza, sono i luoghi in cui si dovrebbe parlare di investimenti e mai di spese e costi. Da qui anche un impegno e un augurio che a tutti i livelli si riconosca il valore del sapere, di continuare a investire nelle giovani generazioni. Questi anni di pandemia ci hanno fatto riscoprire il valore delle scienze e della conoscenza rispetto all’antiscienza e teorie che hanno messo a repentaglio e a dura prova la nostra salute e la nostra tenuta sociale. Per questo voglio ringraziare e riconoscere il valore di questo momento per il lavoro portato avanti in questi anni”.
“L’Università, il mondo della scienza, il mondo della ricerca – ha sottolineato l’assessora – possono consentirci di vivere e di accompagnare, senza subirle, le transizioni digitale e ecologica che abbiamo di fronte, cogliendole come una grande opportunità”.
In chiusura, Nardini ha evidenziato “il grande sforzo e la volontà ferma dell’Imt di sostenere fin dal primo istante le studentesse e gli studenti che stanno arrivando da altri Paesi che vivono in questo momento situazioni difficili”. ”Questo – ha concluso – significa riconoscere il diritto allo studio il diritto allo studio, alla formazione, come un diritto fondamentale. Questa visione è assolutamente in linea con la storia, con la cultura, con i valori e con i principi che sono saldi nelle toscane e nei toscani”.
“E’ un onore condividere con voi l’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 della nostra scuola, la seconda cerimonia del mio mandato triennale – dice il rettore della Scuola Imt Alti Studi Lucca, Rocco De Nicola -. Abbiamo scelto di inaugurare l’anno accademico alla data del 18 novembre, perché nel 2005, proprio in questo giorno, veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di istituzione della scuola Imt come: istituto di istruzione universitaria di alta formazione dottorale con ordinamento specifico. Da allora abbiamo fatto molta strada.
Ci sono stati molti cambiamenti – aggiunge -, ma le ambizioni sono rimaste immutate, aspirare ad un alto posizionamento internazionale nella ricerca, diventare punto di riferimento per politici imprese e istituzioni, coniugare rigore eccellenza disciplinare con un modello interdisciplinare per la formazione di giovani, con l’attitudine all’innovazione e selezionare ambiti metodologico interpretativi che condividono l’interesse per l’analisi di dati e puntino a sviluppare sia la ricerca di base che lo sviluppo economico e sociale”.
Il rettore ha poi ripercorso con varie slide i titoli che possono essere ottenuti attraverso la Scuola Imt, i nuovi dottorati, il sistema di finanziamento delle borse di studio, di cui cinque finanziate direttamente da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione San Ponziano, i dottorati nazionali, tra cui quello in Cybersicurezza e la presenza di 41 borse di studio. “Oltre ai dottorati – spiega il rettore -, stiamo lavorando per poter riconoscere lauree magistrali. Noi non possiamo farlo da soli ma con la presenza di altre istituzioni ed è utile per creare partnership specifiche con altri atenei”.
Il rettore ha proseguito il suo discorso inaugurale sostenendo la collaborazione tra le varie scuole di alti studi presenti nel nostro paese: “Con le scuole, abbiamo istituito una serie di progetti congiunti che permetteranno di mettere in atto iniziative ambiziose che puntano a ribadire la diversità e il ruolo speciale delle 7 scuole del paese, all’interno del panorama della formazione avanzata. Abbiamo collaborato per iniziative congiunte, che vanno dallo scambio di studenti, all’offerta di corsi, agli inviti congiunti di personalità di alto profilo, fino ad un sportello comune per presentarsi all’esterno, come sistema scuole”.
Nella ricerca della qualità dell’offerta formativa per il quadrienni 2015-2019, usata dal Mur per la ripartizione delle quote premiali del finanziamento ordinario degli atenei, la scuola Imt di Lucca, si è confermata tra più alti livelli per qualità assoluta della ricerca e ha ricevuto il punteggio massimo nella graduatoria di dipartimenti di eccellenza.
“Abbiamo da poco avviato un progetto che se risulterà adeguato consentirà alla scuola di ottenere un finanziamento aggiuntivo di circa 6 milioni di euro”, dichiara il rettore.
Attenzione anche agli incrementi sui finanziamenti, passati da un milione e mezzo nel 2006, fino a raggiungere la cifra di 12 milioni nel 2022.
“Negli anni non ci siamo limitati ai finanziamenti ordinari ma abbiamo incrementato i finanziamenti esterni e quest’anno proseguiremo con questa tendenza”.
Per il 2025, Imt prevede un incremento di personale, professori e anche di studenti, con l’obiettivo nel frattempo, di creare degli spazi ulteriori al Campus che verrà aperto in via Brunero Paoli il prossimo anno.
“Occorre realizzare un Campus diffuso all’interno delle mura di Lucca, per garantire tutte le necessità per studenti, professori e personale amministrativo. Abbiamo inoltre firmato il contratto preliminare per l’acquisto di palazzo Boccella e dovremmo concludere l’acquisto entro l’anno. Li trasferiremo il rettorato e altri uffici amministrativi”.
In conclusione, il rettore rivolge un saluto alle nuove allieve e ai nuovi allievi della scuola e esprime un augurio: “Io mi auguro che quell’abbattimento delle barriere e divisioni che Imt cerca di superare attraverso ricerca e formazione, diventi al più presto il modo normale di pensare il mondo e che ogni nostra comunità sia scuola di rispetto e dialogo con altri gruppi etnici e religiosi. Luoghi in cui si impara a superare le tensioni per costruire un luogo migliore per le generazioni avvenire“.
Dopo gli interventi di tre studenti della scuola Imt, che hanno realizzato grandi successi in campo lavorativo, inizia la lectio magistralis di Massimo Osanna, direttore generale musei del ministero della cultura che come tema centrale ha parlato de “Il Sistema museale nazionale tra digitalizzazione, accessibilità e sostenibilità”, partendo dalla scoperta archeologica del rinvenimento di numerosi bronzi a San Cassiano dei Bagni: “L’archeologia ci regala in questi giorni una scoperta straordinaria, lo scavo presso il bagno grande di San Casciano dei Bagni, che potrebbe essere considerata una delle imprese archeologiche più importanti del secolo. Un territorio etrusco dal quale sono riemerse tutto l’arredo di bronzi, che ornavano i luoghi sacri. Nel corso delle ricerche è stato messo in luce un monumentale complesso e proprio lì si trovano i bronzi che erano doni fatti agli dei, con incisioni in etrusco e latino. Di fronte all’eccezionalità di un cotesto simile, il ministero si è subito attivato e presto sorgerà un parco, archeolgico e un museo”.
Poi l’argomento si è concentrato sulla situazione del sistema museale del nostro paese, dove il 90 per cento degli oggetti è custodito nei depositi – una situazione peraltro analoga si ritrova in tutti i musei del mondo – e il 70 per cento degli spazi espositivi o dei depositi non è sottoposta a monitoraggio ambientale. Osanna ha poi proseguito spiegando le strategie per tutelare questo enorme patrimonio culturale, tra cui la rimozione di barriere fisiche, cognitive e sensoriali, il miglioramento dell’efficienza energetica, la digitalizzazione dei depositi.
Fra i tanti presenti alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023: il prefetto Francesco Esposito, il questore Dario Sallustio, il procuratore capo, Domenico Manzione, gli onorevoli Andrea Barabotti e Elisa Montemagni, Giuseppe Magliocco, generale di divisione, comandante regionale Toscana della Guardia di Finanza, Arturo Sessa, comandante provinciale dei Carabinieri di Lucca, Andrea Cassarà, comandante della Compagnia Arma dei Carabinieri, Alessandro Russo, comandante della Capitaneria di porto di Viareggio, Pietro Ciaramella, comandante della polizia stradale di Lucca, Vito Di Terlizzi, vice comandante provinciale della Guardia di Finanza.
In rappresentanza delle Università erano presenti: Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Alessandra Petrucci, Rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Luigi Ambrosio, Direttore della Scuola Normale Superiore; Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per stranieri di Siena, Paola Inverardi, Rettrice del Gran Sasso Science Institute, Roberto Di Pietra, Rettore dell’Università di Siena, Giuseppe Iannaccone, Prorettore vicario dell’Università di Pisa, Andrea Romanino, direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati.
Massimo Osanna
Professore ordinario di Archeologica classica dell’Università di Napoli Federico II, è direttore generale Musei presso il Ministero della Cultura. Ha diretto, tra il 2014 e il 2020, la Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, divenuto poi il parco archeologico di Pompei. Ha insegnato presso l’Università della Basilicata, dove ha diretto la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera. Ha insegnato come visiting professor all’École Pratique des Hautes Études di Parigi e l’università di Heidelberg. Ha svolto attività di ricerca finanziate dalla Fondazione Humboldt presso le Università di Berlino e Heidelberg, nonché come borsista presso la Scuola archeologica italiana di Atene. È stato Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata. Ha diretto pluriennali attività di ricerca sul campo in Italia (Torre di Satriano, Ascoli Satriano, Pantelleria, Taureana di Palmi, Gabii) e all’estero (Alesia). Attualmente conduce con l’Ephoria delle Cicladi e l’École française d’Athènes ricerche nell’isola di Rheneia.
A Pompei, dove ha coordinato la messa in sicurezza dell’intera città e i restauri dei maggiori edifici, insieme a progetti di valorizzazione e di fruizione nell’ambito del Grande Progetto Pompei, ha promosso vaste ricerche nei santuari e negli spazi pubblici della città in collaborazione con Università e Istituti di ricerca italiani e stranieri, nonché le nuove ricerche della Regio V. È autore di oltre un centinaio di saggi e monografie dedicati all’archeologia della Grecia e dell’Italia antica, allo studio della ritualità antica, alla ricostruzione dei pattern insediativi e ai fenomeni di mobilità e di contatti culturali nonché agli aspetti di gestione e conservazione del patrimonio culturale.
La scuola Imt
E’ stata fondata il 18 novembre 2005 con un decreto del ministero dell’università e della ricerca e fa parte del sistema universitario pubblico. È, infatti, una delle sette scuole superiori a ordinamento speciale in Italia insieme a Scuola normale superiore, Scuola superiore Sant’Anna, Iuss di Pavia, Gssi dell’Aquila, Sissa di Trieste e la Scuola Superiore Meridionale. Patrimonio culturale, neuroscienze, economia, informatica e ingegneria dei sistemi sono i settori scientifici di riferimento. La scuola Imt offre quattro programmi di dottorato interdisciplinari: Economia, analisi e scienza delle decisioni, sistemi culturali e cognitivi, scienza dei sistemi, gestione della trasformazione digitale. Quest’anno la scuola coordina anche il il primo dottorato nazionale in cybersicurezza. Oltre all’offerta dottorale, la Scuola offre master universitari, corsi di perfezionamento e corsi di aggiornamento professionale, anche in anche in collaborazione con università, enti di ricerca e istituti di alta cultura. I suoi allievi, oltre 170, provengono da tutto il mondo. Ognuno di essi, dopo aver superato una selezione pubblica internazionale, ottiene una borsa di studio, vitto e alloggio nel Campus. Modello campus, ricerca di taglio interdisciplinare e rapporto con il territorio sono i pilastri sui quali si fonda l’identità della Scuola Imt, inserita da U-Multirank (2021) fra le prime cinque università italiane – e fra i primi tredici giovani atenei a livello mondiale – per ricerca, trasferimento tecnologico e internazionalizzazione. La ricerca alla scuola Imt si caratterizza per la presenza simultanea di più metodologie di analisi, in grado di interagire sia a livello educativo che a livello dell’attività di ricerca vera e propria. La natura interdisciplinare della Scuola si traduce nei diversi ambiti di ricerca articolati in unità di ricerca.