Studenti e movimenti insieme il 26 novembre in un corteo contro guerra e carovita
I collettivi portano in piazza anche le proprie battaglie: “Stop all’alternanza scuola lavoro e più investimenti per l’istruzione”
Un corteo contro la guerra, il caro bollette e l’alternanza scuola lavoro. Così gli studenti dei tre collettivi lucchesi (Machiavelli, Vallisneri e Passaglia), insieme all’assemblea No guerra No Base e al movimento Noi non paghiamo hanno deciso di far convergere le proprie battaglie in un’unica manifestazione che si terrà sabato (26 novembre) con partenza alle 16 da piazza Napoleone.
“Abbiamo indetto un corteo – ha detto Paolo Pasqualetti del collettivo del Vallisneri – con l’obiettivo di portare a Lucca le ragioni di chi si oppone all’invio di armi all’Ucraina e alla guerra. Noi siamo per la pace e crediamo che l’unico modo per raggiungerla sia attraverso la diplomazia. A queste rivendicazioni, si aggiunge come conseguenza diretta, anche la protesta contro i rincari e il caro bollette, che gravano sulle spalle delle nostre famiglie. Abbiamo poi aggiunto, essendo studenti, anche rivendicazioni di carattere studentesco come il contrasto all’alternanza scuola, lavoro. Stiamo adunando le forze, abbiamo già raccolto le adesioni di diverse realtà locali, e ci auguriamo che sempre più ragazzi e ragazze aderiscano alla nostra mobilitazione”.
Durante il corteo saranno previsti interventi davanti a palazzo Orsetti e alla sede di Confindustria, in piazza Bernardini. La manifestazione vuole essere infatti il banco di prova di una prima ‘convergenza’ dei malcontenti attuali, di protesta contro i provvedimenti del governo ma anche di proposta per nuove alternative, il cui percorso andrà delineandosi nei prossimi mesi.
“Chiaramente parleremo anche dei problemi della scuola, per i quali abbiamo già manifestato lo scorso 18 novembre, di abolizione dei Pcto che sono solo sfruttamento e mai formazione, di una maggiore rappresentanza all’interno degli istituti, di più investimenti sulla scuola per portarli almeno alla media europea del 5 per cento – ha aggiunto Matteo Pelleriti del collettivo del Machiavelli -. Chiaramente però non parleremo solo di questo. Come collettivi abbiamo infatti portato all’interno delle scuole il dibattito sulla guerra, sulla Nato ma anche sulle speculazioni dei colossi energetici: tutto questo ci interessa infatti direttamente, se non ora, nell’immediato futuro”.