La difesa dell’infanzia a Lucca riparte da scuola e sostegno alle famiglie
Al consiglio comunale aperto il monito della dirigente dell’Ust Buonriposi: “Servono più asili nido e risorse”
Ripartire dalla scuola per diffondere la cultura del rispetto e il diritto alla felicità per l’infanzia e l’adolescenza. E’ ben più che un invito quello emerso nel corso dell’ampio dibattito su bambini e adolescenti durante il consiglio comunale di ieri pomeriggio (22 settembre) a Lucca.
Una seduta in forma straordinaria e aperta richiesta come prima firmataria dalla consigliera di Lucca è un grande noi, Ilaria Vietina, ex assessora all’istruzione e alle politiche giovanili. L’occasione era la ricorrenza della approvazione della convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, siglata nel 1989. Una data definita storica da tutti i presenti, a cominciare dall’assessora all’istruzione Simona Testaferrata che ha sottolineato la necessità di “stabilire un percorso che accompagni tutti i bambini nella loro parabola di crescita: è sulla scuola che si deve infatti lavorare per abbattere le barriere sociali, economiche e familiari e garantire a ciascuno il diritto alla propria infanzia”.
La seduta si è aperta con l’intervento della consigliera Vietina, che ha sottolineato l’importanza di occasioni come quella di ieri, soprattutto affinché le istituzioni “si diano degli impegni” e garantiscano i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Durante un Consiglio fiume durato quattro ore si sono succeduti vari interventi. Da quello di Lucia Puliti, vice presidente della Fondazione Coesione sociale, la quale ha presentato le iniziative dell’Impresa sociale per i bambini e l’impegno della Fondazione nella diffusione dei bandi a sostegno dell’infanzia. C’è stato anche un aggiornamento sulle attività dell’Asl, che concentra ormai da anni la propria attenzione sulla scuola, uno dei luoghi più colpiti dalla pandemia. E’ attivo, tra le altre cose, il progetto di peer educationBenessere a scuola – Mafalda, che coinvolge tutti gli istituti superiori della Piana di Lucca in un percorso di aiuto reciproco fra studenti e inclusione.
Ma è stata la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Donatella Buonriposi, a richiamare le istituzioni sui problemi concreti, anche a livello locale, dell’infanzia. Partendo dalla descrizione di un quadro crescente di denatalità – che si riscontra ogni anno in modo più sensibile a Lucca e provincia – Buonriposi ha sottolineato come siano necessarie, da parte dei Comuni, politiche attive di sostegno alle famiglie. A cominciare dalla questione asili nido: “Siamo fermi agli ultimi due aperti all’epoca dell’amministrazione Favilla”, ha sottolineato nel suo intervento Buonriposi.
“La scuola – ha detto – deve saper affrontare difficoltà, disagio sociale, economico e familiare nei suoi alunni. Dovrebbe diventare luogo di opportunità, di crescita e di benessere. Per farlo abbiamo bisogno di trasformare la scuola: non bastano le riforme che spesso si rivelano inutili toppe se non dannose. Le amministrazioni locali devono individuare le misure giuste. Devono stabilire interventi prioritari, rafforzare le politiche di sostegno alle famiglie, implementare gli asili nido. Bisogna incrementare anche le politiche di promozione anche alle attività sportive e sostenere anche il lavoro delle donne, che madri o che aspirano a diventarlo”.
Sono tante le realtà del territorio che, di fronte alla mancanza di mezzi o strutture, offrono la loro accoglienza e professionalità a bambini e giovanissimi. In consiglio comunale sono stati portati, fra gli altri, attraverso le testimonianze di chi vi opera, gli esempi del Villaggio del fanciullo e del rifugio Carlo Del Prete, realtà attive da tanti anni a sostegno dei più piccoli.