Don Cerri: “Bonus per i matrimoni in chiesa? Assurda la proposta della Lega”

Il rettore di San Giusto: “La fede non si compra”
“Assurda proposta in uno Stato laico”. Bolla così don Franco Cerri, rettore della chiesa di San Giusto di Lucca, la proposta del bonus matrimoni da parte della Lega: “Ci mancava proprio la ciliegina sulla torta”, commenta il parroco lucchese.
“Dopo averci riempito la testa per mesi e mesi e, in particolare, durante la campagna elettorale, con rosari, crocifissi, santini e via dicendo per convincere la gente a votare la Lega e il suo leader, arriva la proposta, a dir poco, indecente – la definisce don Cerri -, ma soprattutto offensiva di uno Stato laico, come il nostro, che deve essere tale per rispetto d ogni cittadino, che appartenga a una confessione religiosa o che chi si professi ateo. Non è pensabile uno Stato confessionale. Ecco perché è una proposta vergognosa, che un politico, che abbia un minimo di dignità, non dovrebbe neppure pensare. Proposte del genere non sarebbero passate nemmeno ai tempi in cui prevaleva la Democrazia Cristiana, che pure era di ispirazione, appunto, cristiana. Ma neppure la Chiesa stessa non ha mai proposto di dare aiuti economici per favorire i matrimoni in chiesa“.
“La fede cristiana – è il monito del parroco – non ha bisogno di questi trucchetti per spingere i giovani a sposarsi in chiesa. La fede non si compra. Tra l’altro va detto che ogni matrimonio va guardato con rispetto e povero quello Stato che considerasse un matrimonio di maggior valore di un altro. Probabilmente la proposta nasconde interessi politici, attirare i cittadini a sostenere un determinato partito. Senza dire dell’uso del denaro pubblico per privilegiare un determinato numero di cittadini. Inoltre, il calo dei matrimoni sia in chiesa che al civile, è proprio tutta una questione di soldi o non piuttosto di una educazione dei giovani al matrimonio? La cosa strana è che alcuni si scandalizzano del fondamentalismo di altri popoli e nazioni, ma in realtà, la pensano nello stesso modo. A volte, per troppo zelo, si può diventare più papisti del Papa. C’è da chiedersi, infine, quale tipo di formazione hanno certi politici, se tirano fuori certe cose. Prima di occupare un seggio in Parlamento, non sarebbe male frequentare una scuola di formazione politica. Anche per non cadere nel ridicolo”.