Il Papa risponde al Comprensivo Lucca 6 dopo la lettera per l’intitolazione a fratel Paoli

Il preside: “Una scelta consapevole per ispirarsi ai valori che Arturo rappresenta”
Ha risposto da qualche giorno Papa Francesco alla lettera che era partita a fine settembre scorso dall’istituto comprensivo Lucca 6 che dal 1 settembre scorso ha preso il nome di Fratel Arturo Paoli. La scuola ha voluto rivolgersi al Papa per condividere la decisione, ben sapendo l’amicizia che legava Bergoglio a Fratel Paoli.
“Grato per i sentimenti che hanno suggerito tale gesto – si legge nella risposta della segreteria del Vaticano -, Sua Santità assicura un ricordo nella preghiera e, mentre incoraggia a perseverare nell’impegno educativo offrendo alle giovani generazioni spazi e tempi per coltivare i valori dell’accoglienza, delle fratellanza e del bene comune, con particolare pensiero per gli alunni, impartisce di cuore la Benedizione apostolica, con l’auspicio che l’intera comunità scolastica possa camminare sulla via della solidarietà e della pace per costruire un mondo fraterno”.
Tanto entusiasmo nella scuola per le parole del Papa che confermano la decisione di intitolare il plesso a Fratel Paoli: “E’ stata una scelta consapevole – spiega il dirigente scolastico Giovanni Testa -, affatto formale, perché i valori a cui Arturo ha ispirato la sua vita sono gli stessi che tutti i giorni proviamo a testimoniare a scuola, prendendoci cura dei nostri bambini, dei nostri ragazzi. Sono i valori della solidarietà, della giustizia sociale, della diversità, della gentilezza, dell’accoglienza, dell’amicizia, dell’amore”.
Il 29 settembre scorso, nel complesso di San Francesco, si era svolta la manifestazione conclusiva del progetto d’intitolazione Sulle tracce di Fratel Arturo Paoli, che ha visto tutta la comunità scolastica riunita.
Camminando su quelle tracce, e ripercorrendo i luoghi in cui Arturo ha speso la sua vita a favore degli ultimi della terra, il pensiero è andato anche a Papa Francesco,
Arturo e Bergoglio si erano infatti incontrati in Argentina, dove Arturo Paoli ha vissuto dal 1960 al 1974, accanto ai più diseredati e ai perseguitati. Era un periodo tragico per il Paese sudamericano, e l’allora Superiore provinciale dei gesuiti, padre Jorge Bergoglio, e il piccolo fratello Arturo Paoli si ritrovarono uniti dall’avversione alla dittatura dei generali, alla quale Bergoglio sottrasse decine e decine di perseguitati aiutandoli a espatriare.
Arturo, condannato a morte dai generali, fu invece costretto a fuggire e si trasferì in Venezuela e a seguire nel 1985 in Brasile, fino al rientro definitivo in Italia nel 2005.
“Da qui – spiega il preside – il desiderio di condividere anche con Papa Francesco il momento, per noi importante, dell’intitolazione dell’Istituto. Alla lettera inviata al Papa il 30 settembre abbiamo in questi giorni ricevuto la Sua risposta attraverso la Segreteria di Stato”.