Pronto soccorso sotto pressione e aumentano i disagi per i pazienti, soprattutto anziani

9 dicembre 2022 | 17:07
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Pronto soccorso sotto pressione e aumentano i disagi per i pazienti, soprattutto anziani

Sono molte le segnalazioni degli utenti che hanno lamentato problemi prima (e dopo) essere presi in carico dai medici

Caos per il pronto soccorso a Lucca. Da un mese a questa parte, infatti, sono in aumento gli accessi dovuti all’influenza stagionale, al Covid e anche all’aumento di casi di traumatologia. Un problema che è stato riscontrato dall’Asl anche in altri strutture della provincia.

Numerose, viste le difficoltà, sono state le segnalazioni di chi si è trovato a vivere situazioni di disagio prima di riuscire ad essere presi in carico dai medici del pronto soccorso. Con l’aggravante che a trovarsi in difficoltà molte volte sono state persone anziane costrette a rimanere per ore sulla lettiga, prima di riuscire a farsi visitare o trovare posto in reparto.

“Mio papà, malato di sclerosi multipla, aveva mal di testa e sdoppiamento della vista – racconta una signora – È stato portato al pronto soccorso di Lucca alle 12m30 circa, ma fino alle, 22,35 nessuno lo ha visitato. Premetto che fra i sintomi della malattia presenta dei momenti di assoluto black out”.

Un’altra signora racconta dell’epopea per ricoverare la propria madre affetta da una piastrinopenia importante: “Alle 12,50 eravamo già là. Entriamo nel tendone, le prendono la temperatura e le dicono di andare in saletta ad attendere il suo turno. In sala di attesa il caos. Strapieno. Le dicono che deve stare in piedi perché non ci sono più sedie. Mi lamento con una Oss, facendo presente che mia madre ha 89 anni, è cardiopatica, diabetica ed è lì per un’urgenza. Si alza un ragazzo con la gamba rotta e la fa sedere”.

“Alle 18 – prosegue la signora -, vengo a sapere che la mia mamma ha ancora circa 8 persone avanti. Verso le 18,50, dopo svariate telefonate a vuoto per avere informazioni, chiamo anche il 113, spiego tutta la situazione ma mi dicono che non possono fare quasi niente: il pronto soccorso è inavvicinabile anche per loro. Passa il tempo e alle 21,30 comincio a preoccuparmi anche del fatto che, essendo diabetica, non ha sicuramente mangiato niente. Provo a ritelefonare e mi risponde un operatore che mi dice che ha 25 persone avanti. Mi arrabbio: non è possibile anche perché nessuno ha tenuto conto dell’urgenza che aveva, lei non è ancora un numero sul tabellone, non è ancora stata presa in carico dai medici”.

La madre della signora dopo poco viene visitata ma la segnalazione prosegue elencando altri problemi: “In un quarto d’ora raggiungo il pronto soccorso e magicamente lei è entrata dentro. Sono le 22,20 del lunedì, si è stesa sulla lettiga, dove è rimasta fino alle 19 di mercoledì sera Fino a martedì pomeriggio anche senza cuscino: erano finiti (…). Mancano gli apparecchi per misurare la glicemia – racconta la signora – sono tutti rotti e sono dovuti andarli a prenderli in altri reparti. Mancano anche alcune medicine che devo portare da casa. C’è una sola padella per tutto il pronto soccorso, quindi mettono i pannoloni, anche due ore di attesa per essere puliti, non lavati. Fino a mercoledì sera èrimasta su quella lettiga, vestita e con le scarpe fino a mercoledì”.

Purtroppo la situazione sembra essere difficile per tutti. Dalla stessa Asl si fa presente che il problema della mancanza di medici al pronto soccorso si è aggravato perché alcuni sono assenti per malattia. Negli ultimi giorni, però, verificando questo aumento di accessi, è stato incrementato il personale infermieristico.